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AR: Revelant, società partecipata per concessioni idroelettriche

14.08.2015
10:41
(ACON) Trieste, 14 ago - COM/RCM - "È venuto il momento di affrontare una volta per tutte il tema delle derivazioni idroelettriche. Lo scopo è dotare la nostra regione di strumenti e strutture adeguati per beneficiare dei significativi proventi che questo settore genera, ma che molto spesso porta ricadute a società che hanno sede e redditività oltre confine regionale, privilegiando addirittura sempre più un'occupazione non locale".

Lo ha sottolineato il vice presidente del gruppo di Autonomia Responsabile in Consiglio regionale, Roberto Revelant, che in più occasioni è intervenuto sul tema dell'idroelettrico anche con emendamenti e ordini del giorno accolti dalla Giunta Serracchiani. "A fronte delle diverse proposte che ho avanzato e sono state accolte, ancora oggi non si è aperto alcun tavolo di lavoro. E ci terrei a ricordare - precisa Revelant - che se non fossimo intervenuti in Aula a modificare le proposte dell'Esecutivo regionale, la Secab, così come le altre cooperative del settore, tanto giustamente lodate e portate a esempio in ogni occasione, avrebbe addirittura cessato di esistere nel medio periodo, altro che valorizzazione. "L'approvazione dell'ordine del giorno, di cui ero primo firmatario e condiviso dall'intero Consiglio, avvenuta lo scorso aprile sulla ridefinizione della destinazione dei canoni concessori regionali, fondamentale per il sostegno e lo sviluppo della montagna - continua Revelant - è stata solo un'illusione, e sono venuti meno gli impegni assunti della Giunta di ridefinirli per l'assestamento di bilancio. Canoni che rappresentano una significativa entrata per le casse regionali, ma che poi solo in minima parte ritornano a quei territori montani, gli unici interessati e penalizzati dallo sfruttamento idrico che in molti Comuni non viene adeguatamente compensato. "Meno chiacchiere e più fatti. Il Friuli Venezia Giulia - conclude Revelant - deve a ogni costo costituire una società a partecipazione regionale che possa diventare titolare di concessioni di derivazione idroelettriche e che possa estendere la propria attività in più settori legati all'energia, senza inventarsi nulla, riproponendo semplicemente ciò che da anni avviene nelle Province autonome di Trento e Bolzano, intervenendo con ogni atto o strumento necessario, perché ciò significherebbe esercitare l'autonomia fino in fondo".