AR: Revelant, società partecipata per concessioni idroelettriche
(ACON) Trieste, 14 ago - COM/RCM - "È venuto il momento di
affrontare una volta per tutte il tema delle derivazioni
idroelettriche. Lo scopo è dotare la nostra regione di strumenti
e strutture adeguati per beneficiare dei significativi proventi
che questo settore genera, ma che molto spesso porta ricadute a
società che hanno sede e redditività oltre confine regionale,
privilegiando addirittura sempre più un'occupazione non locale".
Lo ha sottolineato il vice presidente del gruppo di Autonomia
Responsabile in Consiglio regionale, Roberto Revelant, che in più
occasioni è intervenuto sul tema dell'idroelettrico anche con
emendamenti e ordini del giorno accolti dalla Giunta Serracchiani.
"A fronte delle diverse proposte che ho avanzato e sono state
accolte, ancora oggi non si è aperto alcun tavolo di lavoro. E ci
terrei a ricordare - precisa Revelant - che se non fossimo
intervenuti in Aula a modificare le proposte dell'Esecutivo
regionale, la Secab, così come le altre cooperative del settore,
tanto giustamente lodate e portate a esempio in ogni occasione,
avrebbe addirittura cessato di esistere nel medio periodo, altro
che valorizzazione.
"L'approvazione dell'ordine del giorno, di cui ero primo
firmatario e condiviso dall'intero Consiglio, avvenuta lo scorso
aprile sulla ridefinizione della destinazione dei canoni
concessori regionali, fondamentale per il sostegno e lo sviluppo
della montagna - continua Revelant - è stata solo un'illusione, e
sono venuti meno gli impegni assunti della Giunta di ridefinirli
per l'assestamento di bilancio. Canoni che rappresentano una
significativa entrata per le casse regionali, ma che poi solo in
minima parte ritornano a quei territori montani, gli unici
interessati e penalizzati dallo sfruttamento idrico che in molti
Comuni non viene adeguatamente compensato.
"Meno chiacchiere e più fatti. Il Friuli Venezia Giulia -
conclude Revelant - deve a ogni costo costituire una società a
partecipazione regionale che possa diventare titolare di
concessioni di derivazione idroelettriche e che possa estendere
la propria attività in più settori legati all'energia, senza
inventarsi nulla, riproponendo semplicemente ciò che da anni
avviene nelle Province autonome di Trento e Bolzano, intervenendo
con ogni atto o strumento necessario, perché ciò significherebbe
esercitare l'autonomia fino in fondo".