LN: Zilli, inaccettabili i tagli di Poste Italiane in montagna
(ACON) Trieste, 25 ago - COM/AB - "La chiusura degli uffici
postali e la consegna della posta a giorni alterni è solo
l'ultimo affronto nei confronti dell'Alto Friuli e dei suoi
cittadini. Anziché rafforzare un servizio pubblico già precario
in quelle zone, si pensa invece di tagliarlo completamente".
Ad affermarlo è la consigliera regionale della Lega Nord Barbara
Zilli, che interviene sulla decisione di Poste Italiane di
chiudere diversi uffici in Alto Friuli e di introdurre il
servizio di consegna posta a giorni alterni, annunciando la
presentazione di una interrogazione.
Ma soprattutto, dice Zilli, "è la dimostrazione che
l'Amministrazione regionale è assolutamente incapace,
o forse disinteressata, di difendere i territori disagiati come
quello montano. Fa rumore il silenzio dell'assessore alla
montagna e cioè della presidente Serracchiani - dice Zilli - che
nulla sta facendo per un territorio che ha già perso molto dopo
la chiusura del tribunale di Tolmezzo e dell'ospedale di Gemona.
I Comuni sono sempre più lasciati soli e sono costretti a
ricorrere al Tar, vedi l'esempio di Buja, laddove la politica
fallisce miseramente".
Ritornando sulla questione Poste, secondo la consigliera della
LN, "nonostante gli incontri e le iniziative promosse, Poste
Italiane ha preso la sua decisione autonomamente, pensando
soltanto al profitto senza considerare altri aspetti".
"Decisione questa - continua Zilli - che dimostra una volta in
più come ultimamente le riorganizzazioni e le riforme vengano
fatte tenendo conto soltanto dei numeri e non delle reali
esigenze del territorio, soprattutto considerando l'età media che
popola quelle aree. Le persone anziane, ad esempio, potrebbero
veder slittare la consegna della pensione e, di questi tempi, per
alcuni non è cosa da poco".
Parallelamente al caso delle Poste, viene anche sollevata la
questione della banda larga e di Internet accessibile a tutti: "È
inutile parlare di riduzione dell'utilizzo dei mezzi di
comunicazione tradizionali a favore di quelli telematici, se poi
in ambito montano poco o niente è stato fatto a favore della
riduzione del divario digitale - continua Zilli. È vero, in molte
aree è attivo e funzionante il programma Ermes, ma la Carnia,
purtroppo, rimane sempre un passo indietro. Anche per questo e
per questioni anagrafiche, in quelle zone le persone che
utilizzano Internet sono davvero poche".