M5S: Ussai, ancora guerre intestine a Trieste per posti in RSA
(ACON) Trieste, 4 set - COM/AB - "Ancora guerre intestine per
accaparrarsi la gestione dei posti letto di RSA e riabilitazione
previsti dalla riforma sanitaria per il territorio triestino.
Questi posti a oggi sono assicurati da una struttura gestita
direttamente dall'Azienda sanitaria e da tre strutture private
che continuano a essere motivo di scontro tra proprietari,
gestori e sanità regionale".
A metterlo in evidenza è il portavoce del M5S in Consiglio
regionale Andrea Ussai, che aggiunge.
"Lo scorso anno abbiamo assistito alla sconfortante lotta che
aveva contrapposto il proprietario e il gestore di una struttura
per accaparrarsi l'accreditamento regionale, scontro che aveva
finito per penalizzare i lavoratori della cooperativa nel
silenzio e nell'indifferenza delle Istituzioni regionali. Da
alcune settimane sembra che la guerra sia scoppiata addirittura
tra il proprietario di un'altra struttura e la Direzione centrale
Salute, rea - sembrerebbe - di aver trasferito a fine luglio con
un decreto di urgenza ad altra struttura i 38 posti letto di RSA,
senza avvisare il proprietario della prima struttura".
"In un esposto si denuncerebbero inoltre la mancanza dei
requisiti necessari in capo alla seconda struttura per svolgere
la funzione di RSA e la stipulazione di subappalti, asseritamente
vietati dal contratto. In attesa di verificare la veridicità di
tali affermazioni non possiamo però non sottolineare come, in
aggiunta alle liste di attesa e alle difficoltà che devono
affrontare quotidianamente gli ospedali triestini per dimettere i
pazienti, risulterebbero pure bloccati i ricoveri presso questa
RSA, transitoriamente trasferita, dove tra l'altro rimarrebbero
utilizzati meno della metà dei posti disponibili".
"Per far luce su queste vicende abbiamo presentato
un'interrogazione per chiedere all'assessore Telesca di
intervenire per risolvere queste problematiche e anche per sapere
se abbia intenzione, all'interno della ristrutturazione
dell'Ospedale Maggiore, di prevedere una nuova RSA pubblica per
pazienti meno gravi, come proposto anche da alcuni professionisti
del settore, anche per fronteggiare il pesante taglio di posti
letto imposti da questa maggioranza con la riforma sanitaria. Non
è giusto che anche questa volta a essere penalizzati siano i
cittadini in difficoltà che hanno bisogno di utilizzare quelle
strutture".