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M5S: Ussai, ancora guerre intestine a Trieste per posti in RSA

04.09.2015
18:00
(ACON) Trieste, 4 set - COM/AB - "Ancora guerre intestine per accaparrarsi la gestione dei posti letto di RSA e riabilitazione previsti dalla riforma sanitaria per il territorio triestino. Questi posti a oggi sono assicurati da una struttura gestita direttamente dall'Azienda sanitaria e da tre strutture private che continuano a essere motivo di scontro tra proprietari, gestori e sanità regionale".

A metterlo in evidenza è il portavoce del M5S in Consiglio regionale Andrea Ussai, che aggiunge.

"Lo scorso anno abbiamo assistito alla sconfortante lotta che aveva contrapposto il proprietario e il gestore di una struttura per accaparrarsi l'accreditamento regionale, scontro che aveva finito per penalizzare i lavoratori della cooperativa nel silenzio e nell'indifferenza delle Istituzioni regionali. Da alcune settimane sembra che la guerra sia scoppiata addirittura tra il proprietario di un'altra struttura e la Direzione centrale Salute, rea - sembrerebbe - di aver trasferito a fine luglio con un decreto di urgenza ad altra struttura i 38 posti letto di RSA, senza avvisare il proprietario della prima struttura".

"In un esposto si denuncerebbero inoltre la mancanza dei requisiti necessari in capo alla seconda struttura per svolgere la funzione di RSA e la stipulazione di subappalti, asseritamente vietati dal contratto. In attesa di verificare la veridicità di tali affermazioni non possiamo però non sottolineare come, in aggiunta alle liste di attesa e alle difficoltà che devono affrontare quotidianamente gli ospedali triestini per dimettere i pazienti, risulterebbero pure bloccati i ricoveri presso questa RSA, transitoriamente trasferita, dove tra l'altro rimarrebbero utilizzati meno della metà dei posti disponibili".

"Per far luce su queste vicende abbiamo presentato un'interrogazione per chiedere all'assessore Telesca di intervenire per risolvere queste problematiche e anche per sapere se abbia intenzione, all'interno della ristrutturazione dell'Ospedale Maggiore, di prevedere una nuova RSA pubblica per pazienti meno gravi, come proposto anche da alcuni professionisti del settore, anche per fronteggiare il pesante taglio di posti letto imposti da questa maggioranza con la riforma sanitaria. Non è giusto che anche questa volta a essere penalizzati siano i cittadini in difficoltà che hanno bisogno di utilizzare quelle strutture".