CR: respinta mozione M5S riforma nazionale istruzione e formazione (3)
(ACON) Trieste, 8 set - AB - Mozione del Gruppo consiliare
regionale del MoVimento 5 Stelle sulla riforma del sistema
nazionale di istruzione e formazione, pubblicata lo scorso
luglio, per la quale vorrebbero fosse promossa dalla Regione la
questione di legittimità costituzionale.
Non è una questione politica, ha precisato Eleonora Frattolin; si
tratta di una serie di profili di incostituzionalità sui quali ha
chiesto l'attenzione del Consiglio regionale e una valutazione
oggettiva. Una simile mozione è già stata approvata dai Consigli
regionali di Puglia e Veneto.
In particolare, all'articolo 1, comma 73 della legge n. 107/2015
è configurabile una violazione dell'articolo 3 della Costituzione
rispetto ai principi di uguaglianza formale e sostanziale. Tale
disposizione prevede infatti che, a partire dall'anno scolastico
2016/2017, il personale docente delle istituzioni scolastiche
statali con contratto a tempo indeterminato sia destinatario di
incarichi triennali proposti dai dirigenti scolastici degli albi
territoriali provinciali: ne deriva un'immissione in ruolo
lontana da un'effettiva assegnazione di posto che risulta
eventuale e appannaggio delle scelte del dirigente scolastico,
col rischio che le stesse assumano carattere di arbitrarietà. Il
principio di uguaglianza richiede che situazioni uguali siano
trattate alla stessa stregua e situazioni eterogenee siano
trattate in maniera diversa. In questo caso si verrebbero a
creare due categorie di lavoratori, astrattamente omogenee, ma
con trattamento differente, soprattutto con riferimento alla
posizione nei confronti del dirigente scolastico.
Sempre all'art.1, al comma 33 si ravvisa una violazione degli
articoli 3, 4 e 34 della Carta costituzionale nella parte in cui,
in relazione all'alternanza scuola-lavoro, si fa esplicito
riferimento all'obbligo e non alla mera possibilità di svolgere
esperienze come formazione culturale generale e non come
formazione tesa a soddisfare le esigenze del mercato del lavoro.
Al comma 4 del novellato articolo 3 del regolamento, di cui al
DPR 8 marzo 1999 n. 275, si profila la lesione dell'autonomia
degli organi collegiali a favore di un organo monocratico, il
dirigente scolastico. Difatti, il Consiglio di Istituto,
diversamente dal passato, non definisce gli indirizzi del piano
dell'offerta formativa (POF) ma è il dirigente scolastico a
dettare gli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte
di gestione e amministrazione. Prima della novella il Consiglio
di Istituto dettava gli indirizzi a cui il Collegio dei docenti
si doveva attenere nell'elaborare il POF, per poi essere adottato
dal Consiglio. Con il recente intervento normativo, il
legislatore ha inteso conferire un potere soverchiante rispetto
agli organi collegiali in capo al dirigente scolastico, che può
respingere le elaborazioni del Collegio o le approvazioni del
Consiglio di istituto, qualora non siano conformi agli indirizzi
da lui dettati. In tal modo gli organi collegiali, seppur
indirettamente, vengono svuotati delle loro funzioni essenziali.
Il collegio, organo tecnico professionale con competenza in
ambito pedagogico didattico, potrebbe perdere o vedere fortemente
depauperate le sue funzioni.
Infine, all'art. 1 comma 44, si ritiene che il legislatore
statale sia andato oltre il limine del dettato dei principi
generali, spingendosi fino a prevedere norme di dettaglio invece
che limitarsi a indicare principi organizzativi in materia di
istruzione, eccedendo il confine di cui all'art. 117 terzo comma
e ledendo il riparto di competenze in materia di formazione
professionale, materia riservata alle Regioni in via esclusiva.
Nel corso del dibattito la mozione non ha raccolto molti
consensi. Una delle critiche di fondo è stata che non si
ravvisano palesi elementi di incostituzionalità che possano
impegnare la Giunta a promuovere un'azione innanzi alla Consulta.
La mozione è stata respinta, avendo ottenuto 6 sì, 27 no e 3
astensioni.
Approvato invece (24 sì, 10 no, nessun astenuto) un ordine del
giorno sempre a firma dei cinque portavoce del M5S - Frattolin,
Bianchi, Dal Zovo, Sergo, Ussai - emendato dall'assessore
Loredana Panariti, che impegna la Giunta continuare e a
implementare il proficuo lavoro già svolto sul territorio,
promuovendo incontri formativi rivolti a operatori del settore
affinché venga chiarita la corretta interpretazione del comma 16
dell'articolo 1 della legge nazionale 107/2015, nonché a vigilare
che non vi sia, da parte degli stessi operatori e amministratori,
la divulgazione di erronee informazioni.
(foto, immagini tv)
(segue)