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CR: varianti urbanistiche e consumo suolo, relatore Edera (7)

08.09.2015
16:00
(ACON) Trieste, 8 set - RCM - Il ddl n. 107 - sono state le parole del relatore di maggioranza Emiliano Edera (Citt) - è un importante tassello normativo che si inserisce nel percorso di rivisitazione complessiva delle norme che porterà alla definitiva Riforma del sistema regionale della pianificazione (Piano struttura regionale) e si pone l'obiettivo, da una parte, di semplificare e di riordinare il campo delle varianti di livello comunale in ossequio ai principi di sussidiarietà e adeguatezza e, dall'altra, quello del contenimento del consumo di suolo nella consapevolezza dell'ambizioso obiettivo europeo di consumo zero entro il 2050.

Per quanto concerne gli aspetti della semplificazione, per Edera si è inteso opportunamente raggiungere tale obiettivo definendo specificamente le varianti pianificatorie di portata locale (ad esempio l'ampliamento di un parcheggio) che devono essere assunte in autonomia dai singoli Comuni senza che siano necessarie altre approvazioni a livelli superiori. Si tratta di un lavoro che mette in luce gli aspetti urbanistici che rimarranno di competenza unica dei Comuni, costituendo di fatto una sintesi di circa 10 norme precedenti. Le competenze pianificatorie di carattere territoriale delle Unioni territoriali intercomunali (Uti) saranno, invece, definite entro l'anno con legge di settore.

In relazione all'obiettivo di contenere il consumo di suolo tendendo al "consumo zero", il relatore ha evidenziato la decisione di intervenire con determinazione sulle attuali procedure formative e sui contenuti delle varianti inerenti i settori industriale, artigianale e commerciale. Ciò in conseguenza delle recenti indagini che hanno messo in luce l'esistenza di ampie dotazioni di aree non edificate già destinate a scopi produttivi e commerciali dai vigenti piani regolatori. Sostanzialmente nelle zone D e H già previste nei vari PRC del territorio regionale, ma concretamente di fatto non ancora edificate, esiste ancora una percentuale di circa il 40% da saturare.

Nessuna chiusura a priori, però, per Edera: "In un momento storico come questo, risulta sempre più necessario rafforzare il collegamento tra Pianificazione territoriale e Programmazione industriale e commerciale: è bene sottolineare in questa sede, proprio in continuità con il concetto appena espresso, che in caso di specifiche esigenze delle aziende i Comuni potranno intervenire modificando le zone D e H dimostrando e documentando determinate condizioni."

(immagini tv)

(segue)