CR: varianti urbanistiche e consumo suolo, relatore Edera (7)
(ACON) Trieste, 8 set - RCM - Il ddl n. 107 - sono state le
parole del relatore di maggioranza Emiliano Edera (Citt) - è un
importante tassello normativo che si inserisce nel percorso di
rivisitazione complessiva delle norme che porterà alla definitiva
Riforma del sistema regionale della pianificazione (Piano
struttura regionale) e si pone l'obiettivo, da una parte, di
semplificare e di riordinare il campo delle varianti di livello
comunale in ossequio ai principi di sussidiarietà e adeguatezza
e, dall'altra, quello del contenimento del consumo di suolo nella
consapevolezza dell'ambizioso obiettivo europeo di consumo zero
entro il 2050.
Per quanto concerne gli aspetti della semplificazione, per Edera
si è inteso opportunamente raggiungere tale obiettivo definendo
specificamente le varianti pianificatorie di portata locale (ad
esempio l'ampliamento di un parcheggio) che devono essere assunte
in autonomia dai singoli Comuni senza che siano necessarie altre
approvazioni a livelli superiori. Si tratta di un lavoro che
mette in luce gli aspetti urbanistici che rimarranno di
competenza unica dei Comuni, costituendo di fatto una sintesi di
circa 10 norme precedenti. Le competenze pianificatorie di
carattere territoriale delle Unioni territoriali intercomunali
(Uti) saranno, invece, definite entro l'anno con legge di settore.
In relazione all'obiettivo di contenere il consumo di suolo
tendendo al "consumo zero", il relatore ha evidenziato la
decisione di intervenire con determinazione sulle attuali
procedure formative e sui contenuti delle varianti inerenti i
settori industriale, artigianale e commerciale. Ciò in
conseguenza delle recenti indagini che hanno messo in luce
l'esistenza di ampie dotazioni di aree non edificate già
destinate a scopi produttivi e commerciali dai vigenti piani
regolatori. Sostanzialmente nelle zone D e H già previste nei
vari PRC del territorio regionale, ma concretamente di fatto non
ancora edificate, esiste ancora una percentuale di circa il 40%
da saturare.
Nessuna chiusura a priori, però, per Edera: "In un momento
storico come questo, risulta sempre più necessario rafforzare il
collegamento tra Pianificazione territoriale e Programmazione
industriale e commerciale: è bene sottolineare in questa sede,
proprio in continuità con il concetto appena espresso, che in
caso di specifiche esigenze delle aziende i Comuni potranno
intervenire modificando le zone D e H dimostrando e documentando
determinate condizioni."
(immagini tv)
(segue)