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CR: varianti urbanistiche e consumo suolo, relatrice Dal Zovo (11)

08.09.2015
16:13
(ACON) Trieste, 8 set - RCM - Il disegno di legge sancisce principi di sviluppo sostenibile pienamente condivisibili, per la relatrice di minoranza Ilaria Dal Zovo (M5S), quali il contenimento del suolo, il recupero delle aree industriali e commerciali non utilizzate, il riuso del patrimonio edilizio esistente e la semplificazione dei procedimenti. Però tali principi di fatto sono solo annunciati.

L'estensione delle fattispecie per cui sarà possibile procedere con variante non sostanziale agli strumenti urbanistici comunali (e quindi senza alcuna verifica a livello regionale), la genericità delle medesime, unite alla constatata assenza di una visione pianificatoria d'insieme e in assenza di definizioni chiare e univoche, non solo non rispetta quanto annunciato nell'articolo 1 ma genererà l'effetto opposto. Non si comprende - spiega la Dal Zovo -, l'esigenza di decuplicare le casistiche già vigenti e contenute nel regolamento di attuazione della LR 5/2007 in materia di varianti non sostanziali agli strumenti urbanistici comunali e, peggio, non si comprendono i motivi legati all'abrogazione delle relazioni di flessibilità agli strumenti urbanistici vigenti. Tali documenti costituiscono il margine operativo per apporre lievi modifiche in sede attuativa senza dover procedere a varianti formali.

Con questo ddl, la semplificazione annunciata alla fine farà proliferare le varianti non sostanziali a livello locale senza alcuna verifica regionale e senza distinzione di zona omogenea. Anche fare riferimento a documenti che non trovano definizione normativa, ma che derivano da prassi pianificatoria (ci si riferisce alla "rappresentazione schematica delle strategie di piano") non conferisce di certo chiarezza e unicità applicativa al provvedimento.

Entrando nel merito del provvedimento, la Dal Zovo ha evidenziato ogni singolo comma di ogni singolo articolo che per il MoVimento 5 Stelle risulta incongruente, piuttosto che norme che assumono valore di puro principio e sono di facile elusione.

La previsione di una facoltà, per i Comuni, di richiedere alla Regione un parere di compatibilità preliminare all'atto deliberativo non assolve agli obiettivi di chiarezza che hanno portato alla redazione di questo testo. Non si comprendono nemmeno le ragioni dell'esclusione dalle nuove previsioni delle ZTO D4 destinate alle attività estrattive.

Tale progetto poteva essere l'occasione per recepire le previsioni dello Stato annunciate nell'articolo 31 del decreto Salva Italia del 2011, ma non si è voluto farlo. Pertanto - ha detto la Dal Zovo - auspichiamo che l'Aula voti favorevolmente ai nostri emendamenti volti a colmare questo vuoto. Inoltre facciamo nostre le osservazioni delle parti sociali dove lamentano l'assenza di previsioni che servano a risolvere le molte problematiche del settore quali ad esempio gli accordi pubblico-privati di riconversione urbana, il credito edilizio, la perequazione urbanistica e territoriale (istituti già disciplinati dalla LR 5/2007, ma mai concretamente attuati per assenza dello strumento di pianificazione regionale). Anche le perplessità espresse dalle associazioni di categoria degli agricoltori, che non vedono norme dirette a bloccare l'ulteriore consumo di suolo agricolo, non hanno trovato risposte concrete e convincenti.

E dubbi vanno anche all'articolo 25 che conclude il testo con un'ulteriore contraddizione: il comma 1 stabilisce che la procedura di formazione degli strumenti urbanistici comunali in corso alla data di entrata in vigore della presente legge è definita sulla base delle norme pre-vigenti (facendo quindi salvi tutti gli elaborati progettuali previsti dalle medesime). I successivi commi, però, affermano l'inefficacia delle relazioni di flessibilità vigenti decorso un anno dall'entrata in vigore della legge.

Infine, la previsione di arrivare al consumo di suolo zero nel 2050 non ci trova assolutamente favorevoli. Avremmo voluto conoscere i pareri espressi dalle altre Direzioni coinvolte, quali attività produttive, agricoltura e ambiente, per avere una visione completa dei riflessi che il ddl avrà in regione. Riduzione, tutela e conservazione devono essere le parole d'ordine, per un'amministrazione pubblica, per preservare il proprio suolo. Ma qui non riusciamo a trovare una concreta applicazione di questi obbiettivi.

(immagini tv)

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