CR: varianti urbanistiche e consumo suolo, relatore Riccardi (10)
(ACON) Trieste, 8 set - RCM - Solo un'altisonante denominazione
di rubrica, per il relatore di minoranza Riccardo Riccardi (FI),
che definisce il ddl n. 107 sulle varianti urbanistiche e il
consumo del suolo un insieme di norme che avrebbero
tranquillamente potute essere inserite in un regolamento di
Giunta: "In tema di varianti urbanistiche di livello comunale,
affrontiamo unicamente norme di natura procedurale. Per quanto
riguarda il contenimento del consumo del suolo, le norme proposte
si limitano a perseguire l'obbiettivo indicato dall'Europa di
raggiungere un consumo di suolo pari a zero entro l'anno 2050, in
perfetta continuità rispetto alle politiche di sviluppo
perseguite tanto dall'ex presidente Tondo quanto dall'ex
presidente Illy".
Sul contenimento del consumo del suolo, noi di Forza Italia - ha
proseguito Riccardi - respingiamo qualsiasi tentativo di far
passare l'immagine di un centrosinistra virtuoso e attento alle
necessità di tutela del territorio, contrapposte a un
centrodestra arraffone e inquinatore tutto teso a sostenere
politiche di programmazione urbanistica aggressive e speculative.
Questa inaccettabile semplificazione, prima di essere del tutto
scorretta e insultante è semplicemente falsa. A chi fa finta di
dimenticare, suggerisco di rivedersi il Piano del governo del
territorio allegato alla delibera n. 693 del 11 aprile 2013, nel
quale il tema del consumo del suolo non solo è centrale nelle
politiche generali di programmazione, ma è anche il perno sul
quale far girare le politiche di salvaguardia e di tutela del
patrimonio ambientale e paesaggistico.
Accanto alla necessità di migliorare la pianificazione dei
sistemi insediativi per accrescerne qualità, efficienza e
competitività, occorre perfezionare le trasformazioni del sistema
rurale-paesaggistico-ambientale. A fronte di una relativa
semplificazione delle procedure, sempre apprezzabile, i Comuni
pagano un prezzo in termini di autonomia pianificatoria cedendone
una quota non irrilevante alla Regione. Noi avremmo preferito che
una materia del genere, proprio per la sua specificità tecnica,
fosse trattata piuttosto a livello regolamentare che legislativo.
Resta poi, per Riccardi, la perplessità circa la fretta
dimostrata dalla Giunta nell'emanare questo provvedimento. Se
l'idea dichiarata è quella di procedere alla formulazione di un
Testo unico delle discipline in materia urbanistica, edilizia e
paesaggistica che sappia tener conto del rinnovato quadro
generale della distribuzione delle funzioni di pianificazione di
area vasta riferita alle costituende Unioni territoriali
intercomunali (Uti) soprattutto in relazione al ruolo
istituzionale che i Comuni dovranno avere che li vede subordinati
alle future Uti, non si capisce davvero la necessità di produrre
una normativa "a scadenza" come la presente.
(immagini tv)
(segue)