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CR: varianti urbanistiche e consumo suolo, relatore Riccardi (10)

08.09.2015
16:13
(ACON) Trieste, 8 set - RCM - Solo un'altisonante denominazione di rubrica, per il relatore di minoranza Riccardo Riccardi (FI), che definisce il ddl n. 107 sulle varianti urbanistiche e il consumo del suolo un insieme di norme che avrebbero tranquillamente potute essere inserite in un regolamento di Giunta: "In tema di varianti urbanistiche di livello comunale, affrontiamo unicamente norme di natura procedurale. Per quanto riguarda il contenimento del consumo del suolo, le norme proposte si limitano a perseguire l'obbiettivo indicato dall'Europa di raggiungere un consumo di suolo pari a zero entro l'anno 2050, in perfetta continuità rispetto alle politiche di sviluppo perseguite tanto dall'ex presidente Tondo quanto dall'ex presidente Illy".

Sul contenimento del consumo del suolo, noi di Forza Italia - ha proseguito Riccardi - respingiamo qualsiasi tentativo di far passare l'immagine di un centrosinistra virtuoso e attento alle necessità di tutela del territorio, contrapposte a un centrodestra arraffone e inquinatore tutto teso a sostenere politiche di programmazione urbanistica aggressive e speculative. Questa inaccettabile semplificazione, prima di essere del tutto scorretta e insultante è semplicemente falsa. A chi fa finta di dimenticare, suggerisco di rivedersi il Piano del governo del territorio allegato alla delibera n. 693 del 11 aprile 2013, nel quale il tema del consumo del suolo non solo è centrale nelle politiche generali di programmazione, ma è anche il perno sul quale far girare le politiche di salvaguardia e di tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico.

Accanto alla necessità di migliorare la pianificazione dei sistemi insediativi per accrescerne qualità, efficienza e competitività, occorre perfezionare le trasformazioni del sistema rurale-paesaggistico-ambientale. A fronte di una relativa semplificazione delle procedure, sempre apprezzabile, i Comuni pagano un prezzo in termini di autonomia pianificatoria cedendone una quota non irrilevante alla Regione. Noi avremmo preferito che una materia del genere, proprio per la sua specificità tecnica, fosse trattata piuttosto a livello regolamentare che legislativo.

Resta poi, per Riccardi, la perplessità circa la fretta dimostrata dalla Giunta nell'emanare questo provvedimento. Se l'idea dichiarata è quella di procedere alla formulazione di un Testo unico delle discipline in materia urbanistica, edilizia e paesaggistica che sappia tener conto del rinnovato quadro generale della distribuzione delle funzioni di pianificazione di area vasta riferita alle costituende Unioni territoriali intercomunali (Uti) soprattutto in relazione al ruolo istituzionale che i Comuni dovranno avere che li vede subordinati alle future Uti, non si capisce davvero la necessità di produrre una normativa "a scadenza" come la presente.

(immagini tv)

(segue)