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Citt: Città metropolitanta occasione da non escludere per il FVG

09.09.2015
17:07
(ACON) Trieste, 9 set - COM/RCM - Il dibattito in Aula sulla possibilità di istituire, nella nostra regione, la Città metropolitana quale ente territoriale di area vasta ha visto protagonista anche il Gruppo consiliare dei Cittadini, che su questo tema ha da tempo dimostrato di avere le idee chiare. Nel novembre 2013 - ha spiegato il capogruppo Pietro Paviotti - il tema fu sollevato durante la discussione della proposta di legge nazionale n. 1 (modifiche alla legge costituzionale - Statuto speciale della Regione FVG) poiché il testo iniziale presentato dall'assessore dei Cittadini, Paolo Panontin, prevedeva l'inserimento nello Statuto di autonomia della facoltà di istituire Città metropolitane e disciplinarne il funzionamento.

La proposta - così ancora Paviotti - fu bocciata con un emendamento presentato e votato da tutti i gruppi consiliari, con la sola eccezione dei Cittadini. Oggi come allora, infatti, riteniamo che arricchire lo Statuto della Regione introducendo una facoltà sia un'opportunità da sostenere e non certo da bocciare. Prevedere la possibilità di istituire una Città metropolitana non significa automaticamente decidere se sia giusto o opportuno farlo, ma lasciare al Consiglio regionale la possibilità di decidere quando e se deliberare in merito. È possibile che l'istituzione di una Città metropolitana nella nostra regione oggi non sia necessaria, ma potrebbe esserlo in futuro. Escludere a priori che lo Statuto preveda questa facoltà è una sorta di auto-impedendo con buona pace della nostra autonomia.

Detto questo - ha aggiunto Paviotti - va ricordato che la modifica dello Statuto ora alle prese con l'iter parlamentare ha come suo cardine la soppressione delle Province, in piena attuazione della riforma del sistema Regione-Autonomie locali avviata con la legge regionale 26/2014. Tale elemento chiave non è stato messo in discussione dall'emendamento sulla Città metropolitana introdotto al Senato dall'onorevole Russo, ma il fatto stesso che il Parlamento nazionale abbia potuto modificare la legge statutaria votata all'unanimità dal Consiglio del FVG, segnala inequivocabilmente che le attuali procedure di modifica del nostro Statuto non ci tutelano adeguatamente.

Non a caso la mozione votata alla fine impegna i presidenti di Consiglio e Giunta regionali a ribadire nelle sedi istituzionali competenti la necessità che tutte le modifiche dello Statuto del FVG siano il frutto di una concertazione tra Stato e Regione e siano introdotte d'intesa, cercando un accordo che tuteli la nostra autonomia legislativa e statutaria. Sulla stessa lunghezza d'onda si è espresso in Aula anche il consigliere triestino dei Cittadini, Emiliano Edera: "La facoltà di istituire la Città metropolitana di Trieste è un tema da affrontare, discutere e verificare con serenità, obiettività e senza paure o retro pensiero.

"Ci tengo a sottolineare la coerenza dimostrata in merito dal gruppo consiliare dei Cittadini, nonché l'impegno che ci siamo presi pubblicamente ad approfondire i contenuti di una proposta che non può e non deve essere liquidata come la solita, sterile polemica di parte. Piuttosto vanno capite e comprese le caratteristiche di una città metropolitana, evidenziando i vantaggi e gli aspetti positivi che ne deriverebbero non solo per Trieste ma per tutta la regione da un'eventuale istituzione.

"Quanto alle mozioni, qualcuno ha cercato di creare ad hoc un grosso equivoco attorno a quella presentata inizialmente dalla maggioranza. La proposta non era quella di un voto a favore o contro la città metropolitana di Trieste, semmai di un voto, più che mai convinto da parte dei Cittadini, a sostegno dell'autonomia del Friuli Venezia Giulia, che va difesa e tutelata a cominciare dai rapporti tra Stato e Regione.

"Il fatto che, alla fine, il Consiglio abbia approvato in modo trasversale una mozione unitaria che rivendica adeguate procedure di modifica dello Statuto regionale va giudicato positivamente perché una soluzione diversa avrebbe significato fare un passo indietro rispetto al quel processo innovativo di riforma degli enti locali della Regione che vede i Cittadini seriamente impegnati".