CR: beni culturali, relatore maggioranza Lauri (9)
(ACON) Trieste, 9 set - AB - Il disegno di legge sui beni
culturali - a giudizio di Giulio Lauri (Sel), relatore di
maggioranza - crea un nuovo quadro di riferimento organico capace
di valorizzare il ricco patrimonio di questa regione e mette la
legislazione regionale in sintonia con le modifiche intervenute
nella legislazione statale in seguito all'approvazione del nuovo
Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Anche sul versante della cultura in questi anni si può dire che
sia cambiato il mondo, con l'esplosione dei mezzi di
comunicazione multimediale che consentono da ogni parte del
pianeta, in qualsiasi istante, di potere conoscere l'esistenza,
le caratteristiche peculiari e il valore di un bene culturale
situato dall'altra parte del mondo, e con la facilità e la
velocità con cui è possibile per una quota sempre più grande
della popolazione di spostarsi da una parte del pianeta
all'altra. Ma soprattutto per il peso che la cultura ha assunto,
al punto da essere descritta come quella caratterizzata
dall'economia della conoscenza. La conoscenza come principale
fattore di progresso e di crescita complessiva dell'economia
mondiale, a cui dovrebbe corrispondere una crescita proporzionale
ed equamente distribuita del benessere di tutta la popolazione.
Il disegno di legge nasce quindi con l'ambizione di essere una
vera e propria riforma e di costruire un nuovo quadro integrato e
organico di valorizzazione dei beni culturali.
Punti di forza della riforma - a giudizio di Lauri - sono da
considerare la programmazione, l'orientamento contributivo
rivolto a incentivare principalmente i progetti di sviluppo e
l'innovazione, l'individuazione dei requisiti e il riconoscimento
dei musei e delle reti museali di rilevanza regionale, il ruolo
didattico del sistema dei beni culturali, il raccordo con
l'attività di promozione turistica, la triplicazione delle
risorse disponibili nei prossimi due anni.
Tra le altre componenti significative citate da Lauri vi sono il
legame tra beni culturali e contesti paesaggistici e
territoriali, la valorizzazione del volontariato, la previsione
di un'unica rete tematica regionale per materia, l'ampliamento
dei soggetti fruitori del prestito interbibliotecario.
Una riforma - ha concluso Lauri - che può ambire a rendere il
sistema culturale regionale uno dei motori della ripresa e della
crescita dell'intero Friuli Venezia Giulia.
(immagini tv)
(segue)