Sel: Lauri, Città metropolitana argine di sicurezza contro centralismo
(ACON) Trieste, 10 set - COM/AB - "Come già stabilito più volte
all'unanimità dal Consiglio regionale, innanzitutto dobbiamo
difendere tutti insieme fino in fondo la specialità dello Statuto
e l'autonomia del Friuli Venezia Giulia; ma se si affermassero le
spinte neocentraliste che si fanno strada nel dibattito politico
nazionale, con l'ipotesi di nuove macroregioni, l'eventualità di
Trieste Città metropolitana sarebbe una opportunità importante
che potrebbe tornare utile a tutta la Regione".
A dichiararlo è Giulio Lauri, capogruppo di Sinistra ecologia
libertà in Consiglio regionale, in merito al dibattito che si è
sviluppato in Aula sulle mozioni sui percorsi di intesa fra Stato
e Regioni autonome sulle modifiche statutarie e sull'Area
metropolitana.
"Rispetto al 2014, quando tutto il Consiglio regionale a
larghissima maggioranza approvò un mio emendamento che toglieva
la Città metropolitana dall'assetto istituzionale che si andava
disegnando con il superamento delle Province, lo scenario è
cambiato - aggiunge Lauri: oggi purtroppo è più forte la spinta
centralista. C'è un attacco al sistema di autogoverno delle
Regioni e delle autonomie che allora non era così forte ed era
portato avanti soltanto da Maroni e dalla Lega Nord, mentre ora
persino in parte del Pd esso sembra farsi strada".
"Resto convinto che tutti insieme dobbiamo puntare innanzitutto e
senza riserve sulla difesa della Specialità regionale, del
policentrismo e, per parte della maggioranza, continuare a dare
attuazione alla riforma degli Enti locali. Lavorando tutti
insieme così come abbiamo fatto unanimemente in questi due anni
attraverso l'azione dei presidenti, del Consiglio, dei
parlamentari e della Commissione paritetica".
"Però dobbiamo tutti quanti mettere in conto anche la possibilità
di non farcela, pensare anche a un piano B. Perché, in quella
malaugurata ipotesi, se si dovesse affermare il modello delle
cinque macroregioni, con l'intero Friuli Venezia Giulia
nuovamente a rimorchio del Veneto e di Venezia, la potenzialità
di sviluppo rappresentata dal Porto di Trieste, e una sua
maggiore autonomia costruita attorno allo status di Città
metropolitana, costituirebbero l'ultima opportunità di autonomia
per l'intero FVG".
"Perchè, se è vero che tutto il nostro territorio regionale può
aspirare a essere la piattaforma logistica e il retroporto
naturale del principale porto dell'Alto Adriatico, allora è
principalmente su questo che potremo puntare tutti insieme per
intercettare quella rilevante quota del traffico merci mondiale
via mare che ancora oggi preferisce le rotte verso i grandi porti
del Nord Europa e, connettendolo con le eccellenze del nostro
sistema manifatturiero, puntare così al nostro rilancio
mantenendo la maggiore autonomia possibile".