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Sel: Lauri, Città metropolitana argine di sicurezza contro centralismo

10.09.2015
11:50
(ACON) Trieste, 10 set - COM/AB - "Come già stabilito più volte all'unanimità dal Consiglio regionale, innanzitutto dobbiamo difendere tutti insieme fino in fondo la specialità dello Statuto e l'autonomia del Friuli Venezia Giulia; ma se si affermassero le spinte neocentraliste che si fanno strada nel dibattito politico nazionale, con l'ipotesi di nuove macroregioni, l'eventualità di Trieste Città metropolitana sarebbe una opportunità importante che potrebbe tornare utile a tutta la Regione".

A dichiararlo è Giulio Lauri, capogruppo di Sinistra ecologia libertà in Consiglio regionale, in merito al dibattito che si è sviluppato in Aula sulle mozioni sui percorsi di intesa fra Stato e Regioni autonome sulle modifiche statutarie e sull'Area metropolitana.

"Rispetto al 2014, quando tutto il Consiglio regionale a larghissima maggioranza approvò un mio emendamento che toglieva la Città metropolitana dall'assetto istituzionale che si andava disegnando con il superamento delle Province, lo scenario è cambiato - aggiunge Lauri: oggi purtroppo è più forte la spinta centralista. C'è un attacco al sistema di autogoverno delle Regioni e delle autonomie che allora non era così forte ed era portato avanti soltanto da Maroni e dalla Lega Nord, mentre ora persino in parte del Pd esso sembra farsi strada". "Resto convinto che tutti insieme dobbiamo puntare innanzitutto e senza riserve sulla difesa della Specialità regionale, del policentrismo e, per parte della maggioranza, continuare a dare attuazione alla riforma degli Enti locali. Lavorando tutti insieme così come abbiamo fatto unanimemente in questi due anni attraverso l'azione dei presidenti, del Consiglio, dei parlamentari e della Commissione paritetica".

"Però dobbiamo tutti quanti mettere in conto anche la possibilità di non farcela, pensare anche a un piano B. Perché, in quella malaugurata ipotesi, se si dovesse affermare il modello delle cinque macroregioni, con l'intero Friuli Venezia Giulia nuovamente a rimorchio del Veneto e di Venezia, la potenzialità di sviluppo rappresentata dal Porto di Trieste, e una sua maggiore autonomia costruita attorno allo status di Città metropolitana, costituirebbero l'ultima opportunità di autonomia per l'intero FVG".

"Perchè, se è vero che tutto il nostro territorio regionale può aspirare a essere la piattaforma logistica e il retroporto naturale del principale porto dell'Alto Adriatico, allora è principalmente su questo che potremo puntare tutti insieme per intercettare quella rilevante quota del traffico merci mondiale via mare che ancora oggi preferisce le rotte verso i grandi porti del Nord Europa e, connettendolo con le eccellenze del nostro sistema manifatturiero, puntare così al nostro rilancio mantenendo la maggiore autonomia possibile".