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AR: Sibau, mobilità autonoma anche per chi ha difficoltà motorie

11.09.2015
15:05
(ACON) Trieste, 11 set - COM/AB - "Il diritto alla mobilità autonoma e indipendente deve essere garantito a tutti, anche ai cittadini con difficoltà motorie, siano essi anziani o diversamente abili".

Il consigliere regionale Giuseppe Sibau (AR), sempre sensibile alle istanze che provengono dai cittadini e, in particolare, dalle fasce più deboli della società, interviene in merito al problema da più parti segnalato dell'inaccessibilità dei mezzi pubblici per le persone anziane con difficoltà deambulatorie e per i disabili.

"La società sta cambiando e noi, sostiene il consigliere di Autonomia Responsabile, dobbiamo essere in grado di rispondere alle rinnovate esigenze di una comunità caratterizzata da un forte tasso di invecchiamento. Il peso della popolazione con più di 65 anni nella nostra Regione è tra i più alti in Italia, con una percentuale elevata di 85enni che necessitano di una rete di sostegno consistente e di interventi per garantire loro una vita quanto più indipendente possibile. Abbiamo inoltre quasi 10.000 disabili certificati in regione che hanno esigenze particolari che non possono essere trascurate. Per queste persone i mezzi pubblici spesso rappresentano l'unico modo per vivere una vita in maniera autonoma e indipendente, ma anche un momento di svago ed evasione a fronte delle limitazioni dovute all'età".

A fronte di alcune segnalazioni di utenti, Sibau ha presentato un'interrogazione all'assessore competente per avere un quadro dettagliato della situazione inerente la fruibilità delle facilitazioni di accesso sui mezzi pubblici regionali e la loro effettiva attivazione da parte del personale competente.

"Se i mezzi pubblici diventano inaccessibili perché sprovvisti di strumenti facilitatori, quali ad esempio pedane, per permettere l'accesso alle persone con difficoltà motorie, anche senza sedia a rotelle o perché, pur essendo equipaggiati con tali sistemi, non vengono messi in funzione per inerzia o disattenzione del personale del servizio pubblico locale, neghiamo a queste persone un diritto fondamentale e li priviamo della possibilità di muoversi autonomamente per assolvere alle loro necessità quotidiane".

"La Regione, conclude Sibau, deve fare la sua parte come garante dei diritti delle fasce più deboli affinché questi siano rispettati nel concreto e non solo sulla carta; si intervenga, dove necessario, per sensibilizzare i gestori e il personale del trasporto pubblico locale all'attivazione di tutte le misure atte a permettere l'accesso a tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche."