VI Comm: audizione Torrenti su situazione accoglienza profughi (2)
(ACON) Trieste, 14 set - AB - I 2508 profughi oggi presenti in
FVG sono così ripartiti nei Comuni: 87 Duino-Auriusina, 670
Trieste, 525 Gorizia e alto isontino, 15 basso isontino (esclusi
i 275 del CARA di Gradisca), 27 Alto Friuli, 37 Carnia, 0 San
Daniele, 114 Tarcentino, 21 Cividalese (dove però ci sono anche
120 minori, non conteggiati in quanto come tali ricevono
automaticamente asilo politico), 0 Codroipese, 578 Udine e
hinterland, 90 Cervignanese, 25 Latisanese, 69 Sacilese, 20
Sanvitese, 20 Azzano X, 35 Maniaghese, 175 Pordenonese, 0 Muggia.
Numeri che però dovranno essere rivisti in base alla percentuale
della popolazione e che, se traguardati a una stima finale più
prudenziale che potrebbe assestarsi, come si diceva, sulle 3.000
presenze, imporrà comunque una più equa distribuzione, in quanto
oggi ci sono Comuni in sofferenza, Gorizia su tutti, mentre in
altri non vi è traccia di presenze.
Il dato confortante - così l'assessore Torrenti - è che la
maggior parte di coloro che oggi è in regione non ha un progetto
di permanenza quindi, anche se dovessero aumentare gli ingressi,
si potrebbe anche non arrivare a questi numeri.
Sui centri dove vengono indirizzati, a Udine si continuerà con la
caserma Cavarzerani (prevista la sua ristrutturazione in due
lotti, 150 e 300mila euro per una capienza finale di 250 posti
letto), a Pordenone la caserma Monti (ristrutturazione che, a
seconda di cosa si vorrà fare, partirà da 400mila euro). Nel
goriziano si stanno facendo alcuni ragionamenti, a Trieste la
situazione si può considerare tamponata. Ci sono altri luoghi che
potrebbero essere presi in considerazione, ma al momento si sta
valutando ogni singola opzione.
Il CARA di Gradisca fa storia a sé perché la sua gestione, stando
a quanto stabilito dall'attuale normativa, porta a un
disequilibrio, nel senso che gli ospiti possono uscire dalla
struttura, ma nessun altro vi può entrare. Ciò crea notevoli
difficoltà perché è difficile conoscere cosa vi accade dentro.
Bisognerà assolutamente rendere permeabile questa struttura.
Vi sono poi i progetti dei Comuni per impiegare i profughi in
lavori socialmente utili, progetti finanziati da 7.500 a 15.000
euro. Sono attualmente 20 i principali, più alcuni sottoprogetti,
coinvolgono 250 persone con l'obiettivo di arrivare a 700 e fine
anno. L'accoglienza, non va dimenticato, ha creato 500 nuovi
posti di lavoro, anche se a tempo determinato, specialmente nelle
zone più disagiate.
Capitolo Commissione territoriale di Gorizia: dava una risposta
alle domande dell'intero Triveneto, ma da febbraio scorso, con
l'apertura di un'analoga Commissione in Veneto, sono state
trasferite lì 1950 delle 3000 pratiche. Così Gorizia, che lavora
50 ore alla settimana, anche grazie alla maggior facilità di
identificazione dei profughi dalle terre di provenienza (come si
diceva, afghani e di etnia pashtun) è passata a evadere da 8 a
14/15 pratiche al giorno, riducendo i tempi di attesa da un anno
e mezzo a 4/5 mesi. Attualmente ci sono da evadere 1200 pratiche.
I respingimenti sono in Italia nell'ordine del 40%, in FVG del
30% perché la percentuale di riconoscimento è del 70%.
Ruolo della Chiesa dopo l'intervento del Papa: la presenza c'è
sempre stata attraverso la Caritas, ma dopo l'intervento del Papa
si percepisce nettamente un atteggiamento diverso, di copertura,
dei Vescovi verso questo organismo pastorale della CEI.
Ultimo aspetto trattato da Torrenti, quello sanitario: la
criticità è estremamente bassa. Da eliminare una volta per tutte
la polemica sulla scabbia, infezione della pelle determinata
dalle cattive condizioni in cui viaggiano queste persone,
facilmente risolvibile una volta accertata all'arrivo e che non
può pertanto essere considerata un'emergenza. Il problema vero è
che oggi sempre meno gente si vaccina, così non solo i profughi,
ma anche chi rientra da un viaggio in determinate zone del Mondo
vede aumentato il rischio di contrarre e di portare malattie
infettive o considerate superate nei Paesi Occidentali: questo
problema di non-difesa va risolto cambiando la tendenza.
Sono seguite diverse domande di chiarimento da parte dei
consiglieri.
(immagini tv)
(fine)