IV Comm: illustrata pdl sicurezza lavori in quota
(ACON) Trieste, 15 set - RCM - Roberto Novelli e tutti gli
altri consiglieri di Forza Italia, ma anche Moretti e Boem (Pd),
Lauri (Sel), Edera (Cittadini), nonché Cargnelutti (Ncd),
Barillari (Misto), Revelant con Santarossa e Sibau (AR), hanno
presentato alla IV Commissione consiliare presieduta da Vittorino
Boem una proposta di legge sulla sicurezza dei lavori edili
svolti in quota e la prevenzione dei relativi infortuni
conseguenti alle cadute dall'alto.
Il testo, oggi solo illustrato, sarà esaminato dopodomani
(giovedì 17 settembre) al pomeriggio e nasce da una precedente
proposta di Novelli, poi ritirata alla luce di quanto emerso da
una serie di audizioni e riscritta registrando i consensi di
quasi tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale.
In Friuli Venezia Giulia - ha detto Novelli - il 49% degli
infortuni mortali ha come causa la caduta dall'alto, che avviene
durante lavori alle coperture, in fase di costruzione o
installazioni di impianti sui tetti.
L'Eurispes - ha aggiunto il primo firmatario - stima che la
riduzione del numero di infortuni sul lavoro genererebbe un
risparmio economico che, nell'ipotesi di diminuzione dell'1% del
loro numero, sarebbe di 438 milioni di euro, di quasi 2,2
miliardi di euro con una diminuzione del 5% e di ben 4,4 miliardi
di euro nel caso diminuissero del 10%. Ecco che risulta
fondamentale assumere idonee misure di prevenzione e protezione,
come il sistema di accesso per raggiungere la copertura, le zone
di transito sulla stessa, i dispositivi di protezione contro le
cadute dall'alto. Altrettanto importante anche a fini preventivi
è un'adeguata organizzazione del lavoro (chi fa cosa, chi
controlla, come e cosa controlla) e una puntuale formazione e
informazione dei lavoratori.
Per favorire l'adozione di idonee misure di prevenzione contro le
cadute dall'alto, molte Regioni (ad esempio Veneto, Toscana,
Liguria) hanno adottato provvedimenti regolamentari che
forniscono precise indicazioni circa gli apprestamenti da
predisporre negli edifici per l'accesso, il transito e
l'esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza. Con
la presente proposta di legge - ha spiegato Novelli - si intende
introdurre anche in Friuli Venezia Giulia una disciplina che
definisca le misure preventive e protettive da adottare nella
progettazione e realizzazione di interventi edilizi, riferiti a
nuove costruzioni o a edifici esistenti, per garantire la
migliore sicurezza contro le cadute dall'alto nei successivi
lavori di manutenzione sulla copertura.
L'obiettivo del provvedimento, che ha un'applicazione
assolutamente definita - così ancora Novelli -, è far
realizzare/adeguare gli edifici con sistemi permanenti e sicuri
di accesso e di trattenuta, per poter eseguire in sicurezza opere
di manutenzione edile o di installazione/manutenzione
impiantistica sulla copertura.
Alla domanda di rilascio del permesso di costruire, alla denuncia
di inizio attività o alla comunicazione prevista nei casi di
edilizia libera, andrà allegata la documentazione tecnica
riportante le misure adottate in relazione al percorso di accesso
alla copertura, all'accesso alla copertura, al transito e
all'esecuzione dei lavori sulla copertura o, in caso di
impossibilità tecnica alla realizzazione delle opere suddette,
una relazione a firma di tecnico abilitato che attesti le
condizioni ostative ad adottare le misure successivamente
indicate.
A conclusione dei lavori il committente dovrà consegnare all'Ente
concedente la documentazione attestante la corretta adozione ed
esecuzione delle misure di sicurezza, preventive e protettive,
previste dalla presente legge. Si propongono, poi, adeguate
misure sanzionatorie in applicazione delle quali, nel rispetto di
quanto già previste dalla legislazione statale, la mancata
presentazione della relazione tecnica e della planimetria
costituisce condizione ostativa al rilascio del titolo
autorizzativo ovvero all'inizio dei lavori. La mancata
presentazione, nell'ipotesi di interventi di nuova realizzazione,
dei documenti e certificati da redigere e completare in corso
d'opera e comunque entro la fine dei lavori, costituisce causa
ostativa al rilascio del certificato di abitabilità o agibilità.
Da segnalare, infine, la previsione relativa all'attività di
formazione e previsione da realizzare anche con il coinvolgimento
delle associazioni di categoria interessate dai lavori in quota.
Per garantire una maggior efficacia del provvedimento - ha
chiosato il consigliere -, questi andrà accompagnato da una
puntuale campagna informativa.
Un dubbio sollevato, in chiusura, da Cristian Sergo (M5S) è
andato alla tempistica, troppo lunga e lenta, delle verifiche del
rispetto delle norme di sicurezza. Ora che si passa dalla
segnalazione agli uffici competenti ai controlli - ha detto -,
passano così tanti giorni che gli operai possono tranquillamente
aver finito il lavoro.
(immagini tv)