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Pd: Città metropolitana, nessuna bocciatura, ribadito ruolo Consiglio

15.09.2015
17:18
(ACON) Trieste, 15 set - "Negli ultimi giorni le cronache locali hanno ripetutamente affermato che il Consiglio regionale, rispetto al tema della Città metropolitana avrebbe bocciato, nell'ultima seduta, il progetto di una sua realizzazione a Trieste. Nulla di più falso, il Consiglio regionale si è limitato a ribadire la propria autonomia decisionale in materia e la necessità, per ogni modifica allo Statuto regionale, di un'intesa tra Consiglio regionale e Parlamento".

A dirlo sono i tre consiglieri regionali del Pd eletti a Trieste Franco Codega, Franco Rotelli e Stefano Ukmar.

"Si è voluto ribadire che lo Statuto regionale deve essere rispettato e ogni modifica del testo dovrà avere il consenso non solo del Parlamento, ma anche del Consiglio regionale" sostengono i tre dem.

"In Aula, molti consiglieri si sono pronunciati anche nel merito della proposta, che tuttavia non era e non è all'ordine del giorno, perché da un lato si sta procedendo alla costituzione delle Uti, iter che assolutamente va portato a termine, e dall'altro il contenuto specifico del progetto Città metropolitana deve essere ancora ampiamente elaborato. Tale progetto dovrebbe trovare una condivisione con i Comuni minori della cintura triestina e con altre aree che non appartengono al perimetro della provincia di Trieste, condivisione che si può o meno auspicare, ma che allo stato certamente non sembra esistere".

Nessuna ipotesi è stata quindi bocciata, insistono Codega, Rotelli e Ukmar, "è stato solo ribadito un metodo". Secondo i tre esponenti del Pd triestino, "il dibattito sul merito, ossia sull'opportunità o meno della Città metropolitana, può e deve continuare e dovrà trovare approfondimenti e specificazioni, valutazioni di costi e benefici che per ora risultano tutt'altro che esaurienti".

Infine, concludono: "Se e quando le forze politiche a livello regionale, le realtà economiche e sociali, la gran parte dei cittadini si convinceranno della bontà del progetto a vantaggio dell'intera comunità regionale starà alla potestà legislativa primaria della Regione di proporne o meno l'introduzione coerentemente con quanto già previsto dalla legge 1 del 2006".