Pd: Città metropolitana, nessuna bocciatura, ribadito ruolo Consiglio
(ACON) Trieste, 15 set - "Negli ultimi giorni le cronache
locali hanno ripetutamente affermato che il Consiglio regionale,
rispetto al tema della Città metropolitana avrebbe bocciato,
nell'ultima seduta, il progetto di una sua realizzazione a
Trieste. Nulla di più falso, il Consiglio regionale si è limitato
a ribadire la propria autonomia decisionale in materia e la
necessità, per ogni modifica allo Statuto regionale, di un'intesa
tra Consiglio regionale e Parlamento".
A dirlo sono i tre consiglieri regionali del Pd eletti a Trieste
Franco Codega, Franco Rotelli e Stefano Ukmar.
"Si è voluto ribadire che lo Statuto regionale deve essere
rispettato e ogni modifica del testo dovrà avere il consenso non
solo del Parlamento, ma anche del Consiglio regionale" sostengono
i tre dem.
"In Aula, molti consiglieri si sono pronunciati anche nel merito
della proposta, che tuttavia non era e non è all'ordine del
giorno, perché da un lato si sta procedendo alla costituzione
delle Uti, iter che assolutamente va portato a termine, e
dall'altro il contenuto specifico del progetto Città
metropolitana deve essere ancora ampiamente elaborato. Tale
progetto dovrebbe trovare una condivisione con i Comuni minori
della cintura triestina e con altre aree che non appartengono al
perimetro della provincia di Trieste, condivisione che si può o
meno auspicare, ma che allo stato certamente non sembra esistere".
Nessuna ipotesi è stata quindi bocciata, insistono Codega,
Rotelli e Ukmar, "è stato solo ribadito un metodo". Secondo i tre
esponenti del Pd triestino, "il dibattito sul merito, ossia
sull'opportunità o meno della Città metropolitana, può e deve
continuare e dovrà trovare approfondimenti e specificazioni,
valutazioni di costi e benefici che per ora risultano tutt'altro
che esaurienti".
Infine, concludono: "Se e quando le forze politiche a livello
regionale, le realtà economiche e sociali, la gran parte dei
cittadini si convinceranno della bontà del progetto a vantaggio
dell'intera comunità regionale starà alla potestà legislativa
primaria della Regione di proporne o meno l'introduzione
coerentemente con quanto già previsto dalla legge 1 del 2006".