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CR: Ufficio di presidenza adotta testo riforme costituzionali (1)

16.09.2015
12:43
(ACON) Trieste, 16 set - AB - L'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha adottato il testo approvato lo scorso 11 settembre a Roma dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali sulla riforma della parte seconda della Costituzione e lo trasmetterà al Senato come ulteriore sollecitazione del sistema regionale su questi temi.

Il documento è stato illustrato dal presidente Franco Iacop, che è anche coordinatore della Conferenza e che in questa veste era stato sentito in audizione dalla Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama la scorsa settimana.

Lo snodo essenziale che viene sottolineato nel documento resta il ruolo che si intende dare al nuovo Senato e alle Regioni: in questo senso, una corretta revisione del Titolo V e l'effettiva collaborazione delle autonomie territoriali nell'elaborazione delle scelte fondamentali della Repubblica permetterà di assicurare un'efficace trasformazione del Senato, tanto sotto il profilo della sua composizione quanto sotto quello dei suoi poteri.

La Conferenza ritiene pertanto che il Senato delle Regioni dovrebbe partecipare, con la Camera dei deputati, alle decisioni dirette alla formazione e attuazione degli atti normativi e delle politiche dell'Unione europea. Al Senato delle Regioni dovrebbe però essere assegnata in via esclusiva la funzione di raccordo tra l'Ue, lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica. Dovrebbe anche vedere rafforzata la sua funzione quale organo di garanzia in quanto Camera alta, sganciata dal rapporto di fiducia e in quanto rappresentante delle autonomie territoriali. Inoltre, al Senato delle Regioni dovrebbe essere assegnata in via esclusiva anche la funzione di valutazione delle politiche pubbliche, con riguardo alle autonomie territoriali e alla verifica dell'attuazione delle leggi regionali.

Su natura e composizione del nuovo Senato, la Conferenza ritiene che nell'attuale testo in discussione al Senato la previsione di membri eletti all'interno dei Consigli regionali, oltre a garantirne la legittimità democratica dell'elezione, rappresenti l'anello di congiunzione tra il principio rappresentativo delle Istituzioni territoriali e la volontà dell'elettorato regionale chiamato a scegliere i propri rappresentanti territoriali, anche in prospettiva della loro partecipazione alla vita politica nazionale e alla dialettica parlamentare.

Il passaggio elettorale all'interno dei Consigli regionali di appartenenza - così si conclude il documento - resta la migliore soluzione perché contempera l'esigenza di rappresentanza istituzionale con quella di investitura territoriale. Anche con l'attenzione rivolta a uno degli obiettivi strategici della riforma del bicameralismo, qual è la semplificazione del procedimento legislativo, la partecipazione delle Regioni e Province autonome nell'iter di formazione delle leggi statali appare una prerogativa fondamentale, oltre che la scelta più congruente.

Iacop ha tenuto a sottolineare come all'assemblea plenaria della Conferenza che ha approvato questo testo ci fossero 19 (su 21)presidenti, a dimostrazione di come questi argomenti siano particolarmente sentiti da tutti i Consigli regionali italiani e del conseguente loro costante impegno partecipativo.

(segue)