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III Comm: audizione Comune Latisana su Punto nascita (2)

16.09.2015
16:43
(ACON) Trieste, 16 set - RCM - Dopo Palmanova, è stata la volta del sindaco di Latisana e dei suoi capigruppo ad essere ascoltati sul Punto nascita (Pn) della loro cittadina.

Salvatore Benigno ha subito precisato che i numeri si fanno leggere, da una parte ma anche dall'altra. La questione dei parti più o meno di 500 è solo una degli elementi, ma l'analisi deve andare oltre le statistiche; si devono fare anche ragionamenti di esigenze di territorio e andare oltre le logiche di campanile. A livello regionale, ad esempio, i parti cesarei sono tutti al di sotto dei numeri minimi nazionali, e San Vito, Tolmezzo e San Giorgio hanno elementi mancanti per garantire i parametri previsti per la sicurezza, eppure nessuno sta parlando della loro chiusura. E l'attenzione per le emergenze dell'area lignanese non è vero che si limita al periodo estivo. Non da ultimo, le logiche dei dirigenti di Azienda non devono influenzare le decisioni della politica.

Se è poi vero che la III Commissione non decide perché lo fa la Giunta - ha pungolato il sindaco -, può e deve fare un'attività ispettiva di controllo sulle decisioni dell'Esecutivo regionale.

Non è vero - ha attaccato Benigno - che la chiusura di Gorizia ha portato parti a Palmanova, perché i 2/3 sono finiti a Monfalcone. Da noi sono stati registrati 25 parti in più solo a settembre. Quasi il 60% delle partorienti di Latisana risiedono in loco mentre sono sotto il 50% a Palmanova, quindi il disagio maggiore lo avrebbero le nostre concittadine. Anche come attività di pediatria, noi abbiamo più 20% rispetto a Palmanova.

Quanto alla realtà turistica, il sindaco ha fatto presente che un turista sceglie una zona di vacanza anche guardando all'offerta sanitaria locale. Chiudere Latisana significherà una perdita economica per la regione - ha garantito -, anche perché i pazienti di Latisana non andranno mai a Palmanova, piuttosto andranno a Portogruaro o a San Vito.

Quando si pensa alle emergenze, non si può non considerare i problemi che si registrano lungo l'autostrada A4 e alle sue chiusure, che questa estate sono state una ventina. Se la viabilità è compromessa - ha chiesto -, come ci arriva una partoriente in ospedale?

C'è incongruenza tra quanto scritto nel Piano regionale per l'ospedale di Latisana e quanto si prospetta per il suo Pn se venisse chiuso, perché mancherebbero delle figure fondamentali per il nosocomio. Oltre al fatto che c'è un reparto nuovo, quello materno-infantile, che continua a restare inutilizzato, con vero spreco di risorse pubbliche. Inoltre è fondamentale che finché la Regione non prenderà una decisione, le risorse dovranno essere equamente divise tra i due Pn di Palmanova e Latisana, e non agire per "pilotare" la Giunta nella sua decisione.

I capigruppo di centrodestra, Micaela Sette per prima, hanno denunciato che se a Latisana non si è riusciti a coprire determinati servizi sanitari non è stato per mancanza di volere, ma per mancanza di risorse che invece sono state date agli altri ospedali, Palmanova inclusa. Paghiamo lo scotto - hanno accusato - di un depotenziamento avvenuto nel già a livello di Azienda sanitaria rispetto a Palmanova.

Dal centrosinistra parole in favore del Pn di Latisana, definito strategico non solo per la cittadina balneare ma in chiave regionale. Il numero dei parti non è argomento dirimente nella scelta che si farà, ma va considerata la prospettiva decisa a livello regionale per la riforma sanitaria voluta per il cittadino: non è pensabile lasciare la periferia sguarnita mentre altrove la copertura è sovradimensionata.

Da ultimo, forte delle sue 250.000 presenze giornaliere nei mesi estivi, il presidente Rotelli ha concesso la parola anche al sindaco di Lignano, Luca Fanotto, che ha voluto solo precisare che, se si fosse guardato solo ai numeri dell'anno scorso, l'apertura del Pronto soccorso a Lignano in settembre non sarebbe stata necessaria. Per fortuna la decisione è stata ritirata dall'assessore Telesca dopo che è stato fatto presente che ci sarebbe stato il raduno degli alpini (12 e 13 settembre) e i Giochi della gioventù (19 e 20 settembre, 4.000 persone attese).

(segue)

(immagini tv)