I Comm: Serracchiani su trasformazione Autovie Venete società in house
(ACON) Trieste, 17 set - AB - La possibile trasformazione di
Autovie Venete Spa in società in house, quindi a totale
partecipazione pubblica, è stato l'argomento dell'audizione che
la presidente della Regione Debora Serracchiani ha sviluppato in
I Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Renzo Liva
(Pd). Con lei, l'assessore Francesco Peroni e l'AD della società
Maurizio Castagna.
Ci sono ragioni giuridiche e di opportunità che stanno alla base
di questa operazione. Gran parte degli investimenti sul sistema
autostradale è concentrato nel Nord-Ovest e nel Nord-Est, con
concessioni che hanno diverse scadenze. Se da un lato il
provvedimento Sblocca Italia mette in sicurezza il piano di
investimenti per le concessioni autostradali, l'Unione europea,
in cambio delle concessioni, chiede all'Italia tre cose:
calmierare i pedaggi, pulizia dei bilanci per gli investimenti,
l'avvio di un processo di aggregazione che superi l'attuale
eccessiva frammentazione delle concessioni.
"Autovie Venete - così la presidente Serracchiani - dovrà essere
in house al momento della sottoscrizione del contratto, quindi
entro il 2017 che è la scadenza naturale della concessione
attuale. Stiamo lavorando per una nuova concessione e, per quanto
riguarda i costi, stiamo ragionando per pagare il meno possibile".
Sul ruolo dei soci privati la presidente da ricordato come essi
rappresentino lo 0,93% del totale di Autovie, quindi la
situazione sarà assolutamente sostenibile.
Per quel che riguarda i costi e i tempi di realizzazione della
terza corsia, la presidente Serracchiani ha ribadito che "prima
di fare i lavori bisogna avere i soldi e noi abbiamo corso come
forsennati per avere tutte le risorse. La buona notizia è che
abbiamo in cassa i soldi per fare il terzo e il quarto lotto".
"Abbiamo avuto alcuni ritardi burocratici - ha aggiunto - proprio
ieri è arrivata l'autorizzazione paesaggistica dalla Regione
Veneto per quanto riguarda il terzo lotto per cui, se tutto va
come deve andare, e non ho modo di ritenere il contrario, entro
l'anno inizieremo il cantiere".
Alcune integrazioni sono quindi arrivare dall'AD Castagna, anche
per rispondere alle sollecitazioni dei consiglieri.
Sui tempi dell'operazione non abbiamo una necessità spasmodica,
la concessione scade nel 2017. E poi, abbiamo un atto integrativo
nella concessione che ci consente di continuare fino a quando non
ci sarà un eventuale soggetto subentrante. Possiamo quindi
lavorare al meglio su tutte le necessarie operazioni.
La nostra - ha tenuto a precisare - era ed è una buona gestione,
da qui la fiducia rinnovata dai soci. Finora abbiamo rispettato i
tempi per le realizzazioni e i costi, senza mai sforare. Vogliamo
andare avanti così anche in futuro. Abbiamo calcolato che il
nostro piano, con lavori ancora da fare per un miliardo e mezzo
di euro, potrà reggere con una nuova concessione con scadenza
2038.
Negli interventi dei consiglieri, Renzo Tondo, capogruppo di
Autonomia Responsabile, ha insistito sull'avvio dei lavori e ha
chiesto delucidazioni su un contratto di consulenza per quasi
600.000 euro. La consulenza - ha chiarito Castagna - ci ha
consentito un'interlocuzione costante con la Commissione europea,
ha prodotto una mole enorme di materiale per noi indispensabile e
se riusciremo a ottenere la nuova concessione per i prossimi 23
anni, quei soldi saranno stati abbondantemente spesi bene.
Puntuale e articolato l'intervento di Riccardo Riccardi,
capogruppo di Forza Italia, che ha toccato gli aspetti relativi
alle normative comunitaria e nazionale, al ruolo degli azionisti
pubblici, privati e dei piccoli azionisti, ha chiesto se c'è un
piano B rispetto all'operazione in house, si è soffermato sulla
sostenibilità finanziaria, ma anche sul nuovo piano tariffario,
in pratica su possibili aumenti dei pedaggi e per quanti anni.
Aspetti finanziari anche negli interventi degli NCD Paride
Cargnelutti e Alessandro Colautti, quest'ultimo a chiedere,
assieme alla pentastellata Elena Bianchi, se nell'operazione in
house si è ipotizzato un coinvolgimento di Anas. A oggi - ha
detto la presidente Serracchiani - non c'è alcuna trattativa con
Anas; ciò non significa che non ne parleremo, anche per capire
quali sono i loro programmi.
Mauro Travanut (Pd) ha infine messo in evidenza i benefici di
un'operazione pubblica, dato positivo riconosciuto da tutti.
(foto, immagini tv)