SEL: Lauri, referendum, no a trivelle senza dialogo con i territori
(ACON)Trieste, 21 set - COM/MPB - Depositata oggi, da parte del
Gruppo di Sel in Consiglio regionale, la proposta di
deliberazione per richiedere un referendum abrogativo di norme
nazionali al fine di porre un freno alle trivellazioni per la
ricerca e l'estrazione di idrocarburi in mare. Una delle modalità
di iniziativa referendaria, infatti, prevede che 5 Consigli
regionali votino la medesima richiesta.
L' oggetto della proposta - che si articola in sei quesiti -
riguarda l'abrogazione di alcune norme contenute nel decreto
Legge n.133 del 12 settembre 2014 (Sblocca Italia), del dl 9
febbraio 2012 n.5 (sulle semplificazioni) e della legge 23 agosto
2004 n.239 (riordino del settore energetico) e dl 22 giugno del
2012 n.83 (Misure urgenti per la crescita del paese).
In tema di regionalismo e della possibile messa in discussione
dell'attuale equilibrio costituzionale tra le competenze
decisionale dello Stato e quello delle Regioni, deve "essere
preservato un approccio basato sulla leale collaborazione con le
autonomie locali e la partecipazione ai processi decisionali dei
territori", sottolinea Giulio Lauri, capogruppo di Sel e primo
firmatario insieme ai consiglieri Alessio Gratton e Stefano
Pustetto.
"Le norme che si intende abrogare, qualora venissero mantenute
all'interno del nostro ordinamento, aprirebbero scenari
decisionali che potrebbero prescindere da un'Intesa Stato -
Regioni - continua Lauri - limitando la potestà di intervento di
queste ultime in quei processi decisionali anche nel caso in cui
essi determinassero ricadute particolarmente gravi su propri
territori.
"L' applicazione di un Piano energetico nazionale richiede azioni
condivise con i territori e non imposte in virtù di una
dichiarazione di straordinaria urgenza. L'intesa sul rilascio dei
titoli minerari deve tornare a essere, così come auspicato dalla
stessa Corte costituzionale, un atto a struttura bilaterale e
cioè superabile dallo Stato solo a seguito di effettiva
trattativa con le Regioni interessate. A suffragare il
significato politico dei quesiti, vale la pena ricordare come la
proposta sia stata condivisa all'unanimità dalla Conferenza dei
presidenti dei Consigli regionali e come altre deliberazioni di
identico contenuto vengano sottoposte in questi giorni all'
attenzione di diversi Consigli regionali in tutto il paese" -
conclude Lauri.