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SEL: Lauri, referendum, no a trivelle senza dialogo con i territori

21.09.2015
18:15
(ACON)Trieste, 21 set - COM/MPB - Depositata oggi, da parte del Gruppo di Sel in Consiglio regionale, la proposta di deliberazione per richiedere un referendum abrogativo di norme nazionali al fine di porre un freno alle trivellazioni per la ricerca e l'estrazione di idrocarburi in mare. Una delle modalità di iniziativa referendaria, infatti, prevede che 5 Consigli regionali votino la medesima richiesta.

L' oggetto della proposta - che si articola in sei quesiti - riguarda l'abrogazione di alcune norme contenute nel decreto Legge n.133 del 12 settembre 2014 (Sblocca Italia), del dl 9 febbraio 2012 n.5 (sulle semplificazioni) e della legge 23 agosto 2004 n.239 (riordino del settore energetico) e dl 22 giugno del 2012 n.83 (Misure urgenti per la crescita del paese).

In tema di regionalismo e della possibile messa in discussione dell'attuale equilibrio costituzionale tra le competenze decisionale dello Stato e quello delle Regioni, deve "essere preservato un approccio basato sulla leale collaborazione con le autonomie locali e la partecipazione ai processi decisionali dei territori", sottolinea Giulio Lauri, capogruppo di Sel e primo firmatario insieme ai consiglieri Alessio Gratton e Stefano Pustetto.

"Le norme che si intende abrogare, qualora venissero mantenute all'interno del nostro ordinamento, aprirebbero scenari decisionali che potrebbero prescindere da un'Intesa Stato - Regioni - continua Lauri - limitando la potestà di intervento di queste ultime in quei processi decisionali anche nel caso in cui essi determinassero ricadute particolarmente gravi su propri territori.

"L' applicazione di un Piano energetico nazionale richiede azioni condivise con i territori e non imposte in virtù di una dichiarazione di straordinaria urgenza. L'intesa sul rilascio dei titoli minerari deve tornare a essere, così come auspicato dalla stessa Corte costituzionale, un atto a struttura bilaterale e cioè superabile dallo Stato solo a seguito di effettiva trattativa con le Regioni interessate. A suffragare il significato politico dei quesiti, vale la pena ricordare come la proposta sia stata condivisa all'unanimità dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali e come altre deliberazioni di identico contenuto vengano sottoposte in questi giorni all' attenzione di diversi Consigli regionali in tutto il paese" - conclude Lauri.