VI Comm: audizione Servizi sociali d'Ambito su richiedenti asilo
(ACON) Trieste, 23 set - RCM - C'è una forte sperequazione, tra
i Comuni del Friuli Venezia Giulia, per quanto attiene
l'accoglienza dei richiedenti asilo: solo una quarantina, su 217,
sono interessati dal fenomeno. È partendo da questo dato che il
presidente della VI Commissione consiliare, Franco Codega (Pd),
ha chiesto ai responsabili dei 19 Servizi sociali dei Comuni
degli Ambiti distrettuali qual è la situazione dei profughi nella
nostra regione.
Il Servizio sociale dei Comuni dell'Ambito distrettuale 1.2
gestito dal Comune di Trieste ha parlato di quasi mille stranieri
richiedenti asilo, di cui 150 minorenni, smistati in 25 strutture
di accoglienza diffusa. L'invito - è stato detto - è di prendere
esempio dalle buone prassi messe in atto da Trieste, dove queste
persone non hanno mai provocato problemi di ordine pubblico o di
integrazione con la cittadinanza, anzi in alcuni Comuni del Carso
si sono accorti di avere degli stranieri solo dopo un anno dal
loro arrivo. La complessità sta nella parte organizzativa. A
livello comunale il sistema funziona, ma ci deve essere una
organizzazione regionale.
Dall'Ambito 4.5 gestito dal Comune di Udine si è appreso della
presenza attuale di 627 persone accolte, di cui 73 minori. Con
Pozzuolo e Campoformido, il numero sale di 192 unità, che sarà
ampliato con altri 40 posti. La criticità viene dalle persone non
accolte in quanto portatrici di degrado (si veda gli accampati
nel parco Moretti), gli accolti non creano problemi. È stata
individuata una struttura - è stato aggiunto - che ci auguriamo
diventi una struttura "di rete". Da lì, dopo la registrazione, e
non direttamente dalla strada gli stranieri partono per essere
smistati negli altri Comuni. Abbiamo un sistema integrato che
funziona.
E anche per l'Ambito 2.1 Gorizia i problemi vengono dai privi di
alloggio. I numeri parlano di un aumento esponenziale della
presenza di minori.
Dal Servizio sociale dei Comuni d'Ambito 5.2 gestiti dal Comune
di Laisana la critica: nei capoluoghi l'accoglienza è virtuosa,
ma nei Comuni piccoli ci sono molte problematiche per i sindaci,
in particolare ad esempio per quanto riguarda il livello di
sicurezza: non può essere garantita con i numeri di cui
dispongono i piccoli enti locali per quanto riguarda la forza di
polizia.
A fargli eco, l'Ambito 4.4 Codroipo. Ho saputo dal giornale
locale, e non dalla Prefettura - così l'accusa -, quanti
rifugiati avrei dovuto accogliere nel mio Ambito. E il numero non
tiene conto di criteri quali la sicurezza, ovvero della presenza
o meno di Forze dell'Ordine in zona, e tanto meno della presenza
di un presidio ospedaliero. Per il nostro Ambito queste sono le
criticità. Il modello di accoglienza diffusa non può funzionare;
la popolazione va preparata; i numeri delle presenze non sono mai
certi; in che strutture possono essere collocati i richiedenti
asilo se un Comune non ha strutture a disposizione?
L'Ambito 6.4 Maniago ha 47 persone collocate in abitazioni
diverse. Ci sono Comuni - così il commento - che non sono in
grado di garantire i servizi di cui queste persone hanno bisogno,
non è una questione di mancanza di ospitalità. Una suddivisione
basata solo sul numero dei residenti non basta, si deve
considerare anche ad esempio la morfologia del territorio: alle
porte di una stagione sciistica, ad esempio, è chiaro che per un
Comune montano dare alloggio a 40 persone creerebbe possibili
difficoltà. Lavoriamo con le Prefetture affinché l'esperienza
dell'accoglienza diffusa stia in piedi a livello di risorse.
Il problema principale per l'Ambito 4.3 gestito da Cividale del
Friuli è soprattutto segnato dai minori stranieri non
accompagnati, con tutte le strutture già sovradimensionate. Non è
più emergenza, ma routine, tanto nel capoluogo capofila quanto
nelle altre realtà delle Valli del Natisone - è stato spiegato.
Si dice che sono gli Ambiti i nostri referenti, ma questi sono in
una fase di transizione causa la riforma degli enti locali e
comunque sono i Comuni i responsabili dei servizi da garantire.
C'è molto pressapochismo sulla gestione di queste persone.
Mancano posti di accoglienza per i minori non accompagnati e con
i bandi si appesantisce solo la situazione.
(immagini tv)