AR: Revelant, patto di stabilità colpisce ancora i piccoli Comuni
(ACON) Trieste, 25 set - COM/MPB - "È paradossale che lo Stato
italiano non sia stato capace di arginare lo spopolamento della
montagna e non abbia saputo dare risposta a criticità che oggi
vengono al pettine, come il dissesto idrogeologico, l'assenza di
opportunità lavorative in un contesto economico debolissimo o
stagionale, e la costante riduzione di servizi essenziali".
"Siamo in assenza di una legge nazionale di riferimento adeguata
e rivisitata (l'ultima risale al lontano 1994), e i successivi
molteplici tentativi non sono andati oltre l'esame in Commissione
o in un ramo del Parlamento, senza mai arrivare a un'approvazione
definitiva. Ciò dimostra che, nei fatti, lo sviluppo della
montagna si limita alle solite belle parole o intenzioni di
circostanza. Se a ciò aggiungiamo la sciagurata scelta della
Giunta Serracchiani, introdotta nella recente legge di riforma
della finanza locale, di eliminare la deroga al rispetto del
patto di stabilità per i comuni con popolazione inferiore ai 1000
abitanti, allora chiudiamo definitivamente il cerchio".
A intervenire è il consigliere regionale di Autonomia
Responsabile, Roberto Revelant, che anticipa un prossimo
emendamento per riportare o addirittura innalzare la soglia per
consentire alle Amministrazioni dei Comuni piccoli di appaltare i
lavori per dare ossigeno alle imprese locali, già gravemente
colpite da una crisi incessante.
"Se non fosse vero sarebbe anche divertente - continua Revelant:
nella Giunta Serracchiani c'è chi organizza convegni sulla
semplificazione delle procedure sugli appalti e dall'altra chi,
con un altro cavillo burocratico, pone il vincolo del patto di
stabilità anche per i comuni sotto i 1000 abitanti che prima
erano esonerati, quando allo stesso tempo sull'ormai pressante
sollecito dell'Anci nazionale il Governo italiano sta addirittura
cercando una soluzione per innalzare la soglia addirittura ai
5000 abitanti".
"Di fronte a una riforma delle Uti che stenta a decollare, a una
crisi economica dell'edilizia senza precedenti, la Giunta
Serracchiani, tra l'altro con delega alla montagna, riesce a
partorire anche questa assurdità di cui proprio non se ne sentiva
il bisogno, ed è inevitabile che sindaci e imprese non possano
che trarne un evidente ulteriore danneggiamento".