GM: Piccin, modificare regolamento animali d'affezione
(ACON) Trieste, 29 set - COM/AB - "Chiederò formalmente alla
presidente Serracchiani di rivedere il regolamento di cui alla
legge regionale 20/2012, recante norme per il benessere e la
tutela degli animali di affezione, in quanto molte disposizioni
che vi sono contenute sono del tutto fuori luogo".
Così Mara Piccin, consigliere regionale del Gruppo misto,
annuncia azioni dirette volte a modificazioni del regolamento
approvato con decreto 127/2015 del luglio scorso.
"La legge regionale si riferisce esclusivamente agli animali
d'affezione, mentre il regolamento prevede tutta una serie di
disposizioni riferite ad animali che per loro natura e per il
loro impiego non possono di certo essere considerati d'affezione,
come ad esempio gli uccelli da richiamo. Siamo di fronte a una
chiara forzatura della norma approvata dal Consiglio regionale".
L'esponente del Gruppo Misto punta il dito contro alcune
disposizioni regolamentari ritenute schizofreniche: "Il
regolamento - continua Piccin - prevede che la regione istituisca
un registro regionale dei possessori di rapaci. Ma come si fa a
definire animale d'affezione un rapace? E soprattutto, a cosa
serve un registro regionale e, quindi, ulteriore burocrazia,
quando gli allevatori di rapaci sono già autorizzati dalle
Amministrazioni provinciali, nonché dal CITES, emanazione del
Corpo Forestale dello Stato?".
La consigliera Piccin evidenzia inoltre tutta una serie di
perplessità di natura tecnica: "Il regolamento continua elencando
una serie di limitazioni assurde relative alle misure delle
gabbie per gli uccelli, permettendo, ad esempio, l'alloggiamento
di 4 esemplari in un'unica gabbia sia in fase di riproduzione che
in fase di riposo: una condizione che va ad assoluto svantaggio
dell'avifauna. C'è poi un aspetto curioso che riguarda la misura
del recinto per la detenzione dei cani: 15 mq per due cani. Norma
assolutamente condivisibile se non fosse che nel nostro Paese
esistono regolamenti di polizia penitenziaria che prevedono 3 mq
per ogni persona detenuta in carcere".
La consigliera del Gruppo Misto chiederà che il regolamento venga
rivisto in accordo anche con i rappresentanti dei destinatari
degli interventi: "Chi ha redatto questo regolamento ha una
scarsa conoscenza della biologia delle specie selvatiche, ha
mischiato le carte, non ha distinto gli animali da affezione
dagli animali detenuti, ad esempio per l'attività venatoria,
provocando in alcuni casi un'ipotesi di peggioramento delle
condizioni del loro benessere. È per questo motivo che chiederò
la modifica di questo documento, che dovrà essere riformulato in
accordo con tutti i portatori di interesse".
La consigliera pordenonese conclude: "Gli animali non hanno
bisogno di qualcuno che, accecato da una malata ideologia, decida
rivoluzioni nella loro vita. Non è ammissibile che in Friuli
Venezia Giulia si calino le convinzioni anticaccia per limitare
la legittima libertà delle persone e degli animali".