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CR: infrastrutture, mobilità, edilizia, relatore minoranza Sergo (5)

30.09.2015
15:04
(ACON) Trieste, 30 set - RCM - Nella relazione di minoranza, Cristian Sergo (M5S) evidenzia come il disegno di legge introduca misure definite urgenti in materia di pianificazione territoriale e lavori pubblici con la finalità dichiarata di sostenere gli enti beneficiari di contributi regionali già concessi e finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche. Ma ricorda che l'ultima omnibus in materia doveva essere la legge regionale 13/2014 e gli aggiustamenti alla medesima, fatti con la Finanziaria 2015 e la recentissima LR 18/2015. Perciò è difficile comprendere se le problematiche urgenti e le necessità di adeguamento si siano verificate in questo breve lasso di tempo, se siano frutto di dimenticanze, o ancora se siano conseguenti all'introduzione disorganica, frettolosa e imprecisa di modifiche puntuali.

La maggioranza dei cittadini si ritroverà davanti a nuove interpretazioni, magari anche in combinato disposto, derivanti da queste ulteriori modifiche prive di un disegno organico, ma piuttosto finalizzate ad accelerare opere puntuali ovvero a celare ritardi dell'Amministrazione nell'attuazione del programma di governo.

Entrando nel merito del provvedimento, con l'articolo 2 si assiste a una spoliazione delle funzioni consiliari e degli enti locali: il processo partecipativo previsto dalla norma previgente sarà sostituito da una semplice audizione degli enti locali e delle associazioni di categoria, ma effettuata solo in sede di prima approvazione delle misure di conservazione; scompaiono anche il parere della Commissione consiliare competente e del Comitato faunistico regionale, mentre viene dimezzato il termine per i cittadini per presentare le loro osservazioni.

L'articolo 5-bis introdotto in Commissione estende l'ambito applicativo della legge regionale 16/2009 prevedendo la facoltà della Giunta regionale di definire le modalità applicative non solo delle "norme tecniche per la costruzione in zona sismica" ma anche delle norme tecniche per le costruzioni in generale, senza che a tale modifica sostanziale sia seguita una valutazione di legittimità, anche alla luce delle caducazioni già pronunciate dalla Consulta sulla medesima legge.

Le ulteriori modifiche apportate alla LR 14/2002 relative agli incentivi per la progettazione di lavori pubblici, o in materia di concessione di finanziamenti a enti pubblici, non denotano una visione sistematica e unitaria della materia. Anche dove questi interventi siano urgenti e necessari, fra pochi mesi - ha sentenziato Sergo - dovremo rimetterci mano.

Non mancano interventi sull'ormai vetusta LR 44/1985 (condivisibili nel merito - ammette Sergo) e sul Codice regionale dell'edilizia, che assiste all'introduzione in sordina di un nuovo istituto: la variante a permesso di costruire o a Dia alternativa mediante edilizia libera soggetta a comunicazione inizio lavori asseverata (Cila). Ciò non è una semplificazione ma una rivoluzione concettuale, che oltretutto stride con quanto disposto dalla stessa disciplina di settore: non è, infatti, una lacuna dell'ordinamento prevedere varianti cosiddette minori ai titoli edilizi in Scia e non si indichi, invece, tale facoltà anche in edilizia libera.

Abbiamo varato lo scorso anno una legge di modifica alla 19/2009 o comunque su materie di edilizia. Non comprendiamo, una volta ancora, questa esigenza di agire con piccoli interventi senza lavorare a una riforma organica della materia con un testo unico. Ne è dimostrazione la discussione sulla proposta di legge n. 84 (sicurezza lavori in quota) che giungerà in Aula domani.

Infine, rimane il capitolo dei contributi destinati alla ultimazione o realizzazione di opere pubbliche. In questo caso, la nostra attenzione è stata attirata non tanto dal fatto che con alcune risorse, anche modeste se vogliamo, si va ad aiutare questo o quel Comune per realizzare alcune opere pubbliche, che in quanto tali sono patrimonio dei cittadini e al loro servizio e quindi assolutamente necessarie, ma sulla modalità della scelta e sulla modalità della concessione. È un dato di fatto che quasi tutti questi Comuni vadano al voto il prossimo anno e che l'urgenza di queste concessioni sembri sia dettata dal fatto che queste opere debbano essere completate in tempo.

(immagini tv)

(segue)