LN: Zilli, Piano accoglienza da contestare
(ACON) Trieste, 2 ott - COM/RCM - Contesta il Piano
dell'accoglienza, la consigliera regionale della Lega Nord,
Barbara Zilli, a margine della conferenza stampa di presentazione
del Piano stesso da parte della presidente Serracchiani e
dell'assessore Torrenti: "Anche se la presidente ha presentato
alla stampa una fotografia trasparente della situazione,
l'immagine risulta volutamente sfuocata, poiché i dati sulle
effettive presenze in Regione ancora non sono stati snocciolati.
Sarebbe stato giusto e opportuno darli, considerando la presenza
dei prefetti e dei questori, che sicuramente hanno numeri
quotidianamente aggiornati sulle presenze di immigrati in
regione".
Si dice che per ora non c'è emergenza - afferma la Zilli -, però
in nove mesi la Regione ha impiegato nei progetti per i rifugiati
quasi un milione di euro, con un dispiego di forze non
indifferente per creare tavoli di progettazione e coordinamento.
Cosa ci stanno raccontando allora?
Nonostante l'annunciato monitoraggio dei confini da parte della
presidente - continua la Zilli - gli organici di polizia di
frontiera a Tarvisio e Trieste non sono aumentati e anzi
risultano essere sottodimensionati rispetto alle reali esigenze.
L'attività di prevenzione è imprescindibile per il controllo del
territorio e ancora di più dei confini in una situazione che non
si era mai vista prima e che non sappiamo come evolverà. Dai dati
esposti, solo 46 Comuni su 216 hanno accettato di ospitare
immigrati e un'altra ventina ha attivato progetti di lavoro e
integrazione. Si parla di accoglienza diffusa, ma non mi pare che
ci sia una corsa dei Comuni nel presentare progetti di questo
tipo.
Per la Giunta l'obiettivo, tutt'altro che ambizioso, è arrivare a
coinvolgere complessivamente 100 Comuni, meno della metà del
totale. È evidente che i primi cittadini hanno altre priorità a
cui pensare visto che sono costretti quotidianamente a tirare la
cinghia per far quadrare i bilanci, non riuscendo comunque a dare
risposte alle comunità che amministrano. La nostra Regione,
inoltre, non può e non deve accettare supinamente l'aumento della
quota di immigrati che il Governo intende affibbiarci - conclude
la Zilli. Anzi, si faccia sentire nelle sedi preposte per
scongiurare questo rischio. Chi ha a cuore il bene di questa
regione dovrebbe opporsi all'aumento di quote, in un territorio
sensibile come il nostro, crocevia di passaggi anche in
considerazione dell'aumento dei flussi attraverso la rotta
balcanica.