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LN: Zilli, Piano accoglienza da contestare

02.10.2015
14:54
(ACON) Trieste, 2 ott - COM/RCM - Contesta il Piano dell'accoglienza, la consigliera regionale della Lega Nord, Barbara Zilli, a margine della conferenza stampa di presentazione del Piano stesso da parte della presidente Serracchiani e dell'assessore Torrenti: "Anche se la presidente ha presentato alla stampa una fotografia trasparente della situazione, l'immagine risulta volutamente sfuocata, poiché i dati sulle effettive presenze in Regione ancora non sono stati snocciolati. Sarebbe stato giusto e opportuno darli, considerando la presenza dei prefetti e dei questori, che sicuramente hanno numeri quotidianamente aggiornati sulle presenze di immigrati in regione".

Si dice che per ora non c'è emergenza - afferma la Zilli -, però in nove mesi la Regione ha impiegato nei progetti per i rifugiati quasi un milione di euro, con un dispiego di forze non indifferente per creare tavoli di progettazione e coordinamento. Cosa ci stanno raccontando allora?

Nonostante l'annunciato monitoraggio dei confini da parte della presidente - continua la Zilli - gli organici di polizia di frontiera a Tarvisio e Trieste non sono aumentati e anzi risultano essere sottodimensionati rispetto alle reali esigenze. L'attività di prevenzione è imprescindibile per il controllo del territorio e ancora di più dei confini in una situazione che non si era mai vista prima e che non sappiamo come evolverà. Dai dati esposti, solo 46 Comuni su 216 hanno accettato di ospitare immigrati e un'altra ventina ha attivato progetti di lavoro e integrazione. Si parla di accoglienza diffusa, ma non mi pare che ci sia una corsa dei Comuni nel presentare progetti di questo tipo.

Per la Giunta l'obiettivo, tutt'altro che ambizioso, è arrivare a coinvolgere complessivamente 100 Comuni, meno della metà del totale. È evidente che i primi cittadini hanno altre priorità a cui pensare visto che sono costretti quotidianamente a tirare la cinghia per far quadrare i bilanci, non riuscendo comunque a dare risposte alle comunità che amministrano. La nostra Regione, inoltre, non può e non deve accettare supinamente l'aumento della quota di immigrati che il Governo intende affibbiarci - conclude la Zilli. Anzi, si faccia sentire nelle sedi preposte per scongiurare questo rischio. Chi ha a cuore il bene di questa regione dovrebbe opporsi all'aumento di quote, in un territorio sensibile come il nostro, crocevia di passaggi anche in considerazione dell'aumento dei flussi attraverso la rotta balcanica.