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LN: Zilli, Piano emergenza lievita i costi e mette a rischio la salute

05.10.2015
17:44
(ACON) Trieste, 5 ott - COM/AB - "Non iniziamo con il piede giusto. Un Piano così ambizioso come quello dell'emergenza/urgenza non può essere relegato a un mero ascolto sommario di alcuni soggetti interessati, invitati all'ultimo minuto".

Torna sull'argomento Barbara Zilli, consigliera regionale della Lega Nord, al termine delle audizioni in III Commissione.

"Audizioni che, per altro, non hanno nemmeno coinvolto tutti i soggetti - dice Zilli - dal momento che non era presente il presidente del Cal e il Comitato a difesa dell'ospedale di Cividale non è stato invitato".

Dopo la relazione dell'assessore Telesca e del direttore Marcolongo, in cui sono stati esposti gli obiettivi strategici del Piano, sono stati sentiti i soggetti interessati.

"Mi sento di condividere le criticità che sono state espresse - dice Zilli. In complesso abbiamo di fronte un Piano che aumenta i costi, per altro non ben identificati al suo interno, in cui non si capisce se siano in capo alla Regione o alle singole aziende. Anzi, a fronte dei maggiori costi sono ridotte le coperture sul territorio, tagliando ambulanze laddove sarebbero necessarie, come nelle zone montane delle province di Udine e Pordenone, lasciando il territorio scoperto. Come si riuscirà a mantenere gli standard di 20 minuti annunciati dal direttore Marcolongo?"

"Relativamente ai Punti di primo intervento - aggiunge Zilli - come è stato espresso da alcune parti, permangono ancora molte criticità. Diventeranno postazioni medicalizzate o rimarranno Pronto soccorso? È uno scandalo che l'ospedale San Michele di Gemona e il suo pronto soccorso - continua Zilli - struttura all'avanguardia e interamente antisismica, diventi un semplice ambulatorio-cronicario, come vorrebbe invece la riforma. Continueremo a lottare per l'ospedale a fianco dei Comitati".

"In questo modo - conclude Zilli - la Regione dimostra di non conoscere assolutamente il territorio che amministra, rivelandosi dei dilettanti allo sbaraglio che mettono a rischio la salute dei cittadini della montagna friulana".