Citt: il "tesoretto" di 80 ml anche per edilizia e impianti sportivi
(ACON) Trieste, 7 ott - COM/AB - Si discute in questi giorni
riguardo al ddl 116 approvato dalla Giunta regionale e assegnato
alla I Commissione permanente per l'esame di competenza.
Il provvedimento, di fatto, destina una cifra pari a 80 milioni
di euro a due obiettivi condivisibili: il finanziamento della
spesa farmaceutica per farmaci molto costosi, ma necessari a
salvare vite umane; il completamento del finanziamento ai fondi
di rotazione che hanno il compito di facilitare l'accesso al
credito delle imprese regionali.
Le proposte della Giunta sono evidentemente ragionevoli -
osservano i consiglieri regionali dei Cittadini Pietro Paviotti,
Gino Gregoris ed Emilioano Edera - e tengono anche conto dei
complicati meccanismi derivanti dall'applicazione delle regole
sul contenimento della spesa pubblica (patto di stabilità).
Ciò premesso, nella discussione che si terrà in Commissione, il
Gruppo consiliare dei Cittadini avanzerà proposte con l'obiettivo
di adeguare il finanziamento di due misure ritenute importanti e
prioritarie:
A) incentivi per il recupero del patrimonio edilizio esistente -
LR 13/2014 e 15/2014 - regolamento attuativo n. 36 del 18/02/2015.
La Giunta regionale ha da poco approvato le graduatorie per la
concessione dei contributi per il recupero del patrimonio
edilizio esistente. Ricordiamo che si tratta di un'opportunità
offerta da due leggi regionali fortemente sostenute
dall'assessore competente Maria Grazia Santoro e da una larga
platea di consiglieri. I motivi derivano da una pluralità di
obiettivi positivi che ci si proponeva di ottenere e che
sintetizziamo di seguito:
- sostenere un settore economico - quello dell'edilizia - che sta
vivendo la crisi probabilmente più acuta dal dopoguerra a oggi,
con tutte le conseguenze negative che ben possiamo vedere, in
primis una forte criticità nel campo dell'occupazione. Va
sottolineato che questi incentivi permetteranno di lavorare
soprattutto alle piccole e medie imprese regionali, con benefici
evidenti per la nostra economia;
- sostenere i privati cittadini nei lavori di recupero di edifici
obsoleti o vetusti, in particolare la loro prima casa;
- incentivare le imprese a investire nel recupero del patrimonio
edilizio esistente all'interno dei centri storici, spesso
degradati. Questo per invertire la tendenza a preferire di
realizzare nuova edificazione esterna ai perimetri dei centri
urbani.
Ebbene il risultato di quei progetti di legge è stato
straordinario, ben 1393 domande presentate da privati cittadini e
168 domande da imprese. Significa che la norma legislativa
coglieva nel segno di un bisogno reale e concreto. La dotazione
finanziaria disponibile pari a 11,5 milioni risulta purtroppo
insufficiente; riusciamo infatti a finanziare 71 domande di
privati su 1393 e 25 domande su 168 avanzate dalle imprese.
Sapevamo che questo primo bando sarebbe stato un banco di prova
per verificare la risposta di famiglie e imprese e possiamo dire
che la risposta ci indica chiaramente la strada di un
rifinanziamento della misura.
B) Contributi per opere di manutenzione ordinaria di impianti
sportivi di proprietà pubblica o in gestione a società sportive.
Si tratta di una misura molto interessante che offre contributi
di piccola entità (massimo 40.000 euro) per interventi di
manutenzione del vasto patrimonio di edilizia sportiva dei nostri
comuni. Anche in questo caso la risposta è stata eccezionale e in
regione sono arrivate ben 318 domande. Significa che c'è grande
necessità di operare quei piccoli interventi di manutenzione per
mantenere in efficienza l'impiantistica sportiva. Anche in questo
caso la cifra di 695.000 euro disponibile copre una parte
limitata di una domanda così importante e anche in questo caso
riteniamo prioritario implementare il finanziamento della misura.
Aggiungiamo che questo genere di finanziamento permette di
scorrere le graduatorie di domande già presentate e regolarmente
valutate; tutto il lavoro burocratico, e non è poco, sia dei
richiedenti che della struttura regionale, verrebbe salvaguardato
e la risposta che la Regione darebbe al sistema sarebbe
certamente positivo perché tocchiamo l'economia (lavoro per tante
imprese edili, soprattutto regionali, e recupero di occupazione),
il sociale (sostenere le famiglie nell'adeguamento della prima
casa), il paesaggio (recuperare i centri storici degradati,
evitare il consumo di suolo), lo sport (manutenzione
dell'impiantistica).