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Pd-Ssk: Gabrovec, solo 2 senatori a FVG, colpite autonomia e minoranza

13.10.2015
14:57
(ACON)Trieste, 13 ott - COM/MPB - "Già la precedente proiezione che assegnava tre senatori nella nuova "Camera alta" del Parlamento romano risultavano palesemente insufficienti a garantire le peculiarità anche linguistico-nazionali del Friuli Venezia Giulia. Ridurli a due, come leggiamo in questi giorni, diventa uno schiaffo inaccettabile allo stesso principio di autonomia e dignità di una Regione speciale e ai diritti costituzionali e comunitari riconosciuti alle minoranze linguistiche e nazionali".

A dirlo è il consigliere regionale Igor Gabrovec (Pd-Ssk) che aggiunge: "Facciamo solo qualche paragone? Ci viene assegnato lo stesso numero di senatori del Molise, che ha un terzo della nostra popolazione, e della Basilicata, che ne ha meno della metà. Grazie al riconoscimento delle peculiarità linguistico-nazionali la Valle d'Aosta avrà due sentori nonostante la sua popolazione si fermi a 126 mila abitanti, poco più della provincia di Udine. Arriviamo poi al Trentino Alto Adige che con il suo milione di abitanti, meno dei nostri, si porta a casa quattro senatori, due per ciascuna delle Province autonome. Anche in questo caso grazie al riconoscimento dello status di autonomia (e trattamento) speciale per la presenza di minoranze linguistico-nazionali riconosciute e tutelate.

"Nel FVG nulla di tutto questo. Con soli due senatori in ballo la minoranza slovena non può nemmeno immaginare di venir rappresentata, in barba alle disposizioni dell'art. 26 delle legge nazionale (nominalmente di tutela) n. 38 del 2001 che prevede, testualmente, che "Le leggi elettorali per l'elezione del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati dettano norme per favorire l'accesso alla rappresentanza dei candidati appartenenti alla minoranza slovena".

"Una norma vergognosamente disattesa nell'Italicum e sostanzialmente azzerata anche con la riforma del Senato, seppur in questo caso la palla - ormai sgonfia - passerebbe al Consiglio regionale.

"Nessuno si stupisca - è la conclusione di Gabrovec - se verranno quindi proposti ricorsi contro entrambe".