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AR: Revelant, Piano emergenza, alla Carnia poche caramelle

13.10.2015
14:55
(ACON) Trieste, 13 ott - COM/MPB - "La maggioranza, lasciando senza risposte molte criticità esposte e dimostrando ancora una volta una incapacità all'ascolto e al confronto con i territori, approva il Piano delle emergenze regionale con i soli voti del Partito democratico, che di democratico oramai ha solo il nome, e del gruppo dei Cittadini, in sostanza con la rappresentatività inferiore a 2 persone su 10 aventi diritto al voto". A intervenire è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile, Roberto Revelant, da mesi impegnato per la salvaguardia e valorizzazione dei territori più deboli. "Risposte insufficienti, o addirittura assenti, alle numerose criticità evidenziate dei medici dirigenti sono state le vere protagoniste della Commissione, da cui ci si aspettava ben altro esito. Abbiamo capito - continua Revelant - che l'innovazione cardine legata all'utilizzo dell'elisoccorso notturno fino alle 24.00 non è praticabile fin tanto che non vi sarà un adeguamento delle elipiazzole, per il quale non sono state individuate ancora le aree e non sono stati quantificati i costi, senza contare che entro i 50 km dagli ospedali interessati è più opportuno utilizzare l'ambulanza. "Per non parlare poi del rispetto delle regole su cui si fonda il Piano, che vede il soccorso entro i 18 minuti in area extraurbana solo di giorno con l'implementazione delle ambulanze soprattutto nelle valli della Carnia, mentre la notte la situazione sarà addirittura peggiore dell'attuale e a pagare sarà nuovamente l'area montana, in particolare Gemonese, Val Canale e Canal del Ferro. "Dopo i crolli del '76 per mano della natura il pronto soccorso e l'area di emergenza del nosocomio gemonese, ricostruito nel rispetto delle più moderne normative antisismiche, diventerà ora, per mano della Giunta Serracchiani, un punto di primo intervento e un garage per l'ambulanza. Spero di sbagliarmi ma temo che dai tavoli della mancata concertazione territoriale e politica si passerà sempre più ai tavoli dei tribunali, causa il tardivo arrivo dei mezzi di soccorso. "Infine - conclude Revelant - il dato più preoccupante: il silenzio o, peggio ancora, la condivisione della riforma sanitaria prima e del Piano dell'emergenza ora di alcuni sindaci dell'Alto Friuli, Serracchiani-dipendenti, che non hanno ancora valutato che il pronto soccorso gemonese vanta quasi 14.000 accessi l'anno, di cui solo 1/10 che accede attraverso la chiamata del 118 con relativa uscita dell'ambulanza. Pensiamo veramente che tutti gli altri 12.000 cittadini che arrivano con mezzi propri andranno a Tolmezzo o si rivolgeranno anche a San Daniele e Udine?"