VI Comm: approvata pdl integrazione sociale stranieri immigrati
(ACON) Trieste, 15 ott - MPB - La VI Commissione del Consiglio
regionale, presieduta da Franco Codega (Pd) e presente
l'assessore Gianni Torrenti competente per materia, ha approvato
a maggioranza la proposta di legge contenente norme per
l'integrazione sociale delle persone migranti straniere
immigrate, di cui lo stesso Codega è primo firmatario, affiancato
nella proposta da tutti i colleghi del Gruppo consiliare del Pd
oltre che dai consiglieri di Sel Lauri, Pustetto e Gratton e dal
capogruppo dei Cittadini Pietro Paviotti.
Il voto ha registrato le posizioni contrarie di LN, AR e
l'astensione di MoVimento 5 Stelle, mentre i sì sono venuti da
Pd, Sel e Cittadini. Relatori per l'Aula Codega e Stefano
Pustetto (Sel) per la maggioranza, mentre per la minoranza
Barbara Zilli (LN) e Ilaria Dal Zovo (M5S). Durante il dibattito
generale è emersa la contrarietà al provvedimento da parte di
Forza Italia (Novelli e Riccardi), Lega Nord (Zilli) e Autonomia
responsabile (Sibau), che l'hanno definita sbilanciata e inutile,
mentre valutazioni positive sono venute da Cremaschi, Da Giau,
Zecchinon del Pd, da Pustetto e Lauri di Sel per la maggioranza,
cui si è aggiunto un intervento del presidente Codega promotore
del testo.
Con il provvedimento, oggetto di molte audizioni e incontri e
corretto da una serie di emendamenti presentati dallo stesso
Codega e infine modificato anche nel titolo per iniziativa di
Cremaschi, si vuole rispondere alle esigenze che le persone
immigrate manifestano nel campo del lavoro, della scuola, dei
servizi sociali, dell'identità culturale. Al proposito Codega ha
ricordato che le persone a cui la norma si rivolge sono
complessivamente 108mila, delle quali 55mila lavorano
contribuendo per 3 miliardi di euro al Pil regionale (che
complessivamente ammonta a 36 miliardi) e a un gettito fiscale di
circa 180 milioni; inoltre le risorse che gli immigrati inviano a
casa sono pari a 60 milioni di euro, sessanta volte quello che
come Regione si sta facendo in termini di cooperazione,
realizzando così praticamente quell'obiettivo di un aiuto nei
Paesi d'origine che viene invocato. Il testo - ha inoltre
sottolineato Codega - introduce elementi innovativi di governance
al momento assenti, ma i fondi previsti sono gli stessi che già
si stanno impiegando e a cui si dà continuità senza maggiori
esborsi. Ma il senso della norma sta anche nel fatto che con una
legge l'amministrazione esprime il suo volto politico, il suo
orientamento nelle scelte e negli indirizzi, ed è quindi un atto
di trasparenza.
Queste 108mila persone non sono percepite dall'opinione pubblica
come privilegiate, ha sottolineato dal canto suo l'assessore
Torrenti evidenziando che un servizio ordinario costa meno di
quello emergenziale; l'obiettivo è una legge che funzioni bene e
gli interventi sul testo mirano a renderla il più snella
possibile.
L'intera giornata è stata quindi dedicata all'esame degli
emendamenti e all'approvazione dell'articolato.
Molte le modifiche di dettaglio e di precisazione oltre alle
riformulazioni intere o parziali di alcuni articoli, nell'ottica
di un testo più incisivo.
Fra gli emendamenti, quello che ha riempito di contenuto
l'articolo 26 sulle norme finanziare. Sono previsti poco più di 3
milioni di euro complessivamente, per il 2016 e 2017, per far
fronte agli interventi previsti dal programma delle politiche di
immigrazione; altri 10mila euro nel biennio sono per le spese per
la Conferenza regionale sull'immigrazione, per la Consulta
regionale per l'integrazione dei cittadini stranieri e per il
Tavolo regionale istituzionale sulla protezione internazionale;
100mila (50mila per ciascuno dei due anni) per corsi di
formazione e di aggiornamento dei mediatori culturali; infine,
ulteriori 100mila (anche in questo caso 50mila sia per il 2016
che per il 2017), per i servizi di mediazione socio-culturale
presso i Centri per l'impiego.
E se negli articoli dal 3 all'8 si definiscono i ruoli delle
diverse istituzioni territoriali, una modifica all'art.6 prevede
che il piano triennale sia approvato dalla Giunta su proposta
dell'assessore competente di concerto con gli assessori
competenti in materia di infrastrutture, salute, lavoro e
istruzione, sentito il CAL e la competente Commissione
consiliare. E all'art.8 che riguarda il monitoraggio delle
politiche di immigrazione si stabilisce che sia pubblicato
annualmente un rapporto. Con gli articoli 9 e 10 si istituisce la
Consulta regionale per l'integrazione e se ne definisce il
funzionamento. L'articolo 11, poi, definisce le modalità di
azione e intervento della Regione nei confronti dei richiedenti
asilo. Gli articoli 12, 13 e 14 puntualizzano le modalità per la
lotta alla discriminazione, per le iniziative di rientro e
reinserimento nei Paesi di origine e assicurano agli enti locali
le risorse per iniziative di tutela dei minori non accompagnati.
Tutte norme oggetto di modifiche e aggiustamenti, come pure i
successivi articoli che riguardano gli interventi di settore,
compresi la promozione e il sostegno da parte della Regione dei
luoghi di accoglienza provvisoria, delle agenzie sociali per
l'abitare e per la gestione di alloggi sociali in forma
collettiva. Sono stanziati incentivi alle istituzioni scolastiche
e agli enti locali per interventi per la formazione alla
cittadinanza italiana e all'apprendimento della lingua italiana
prevedendo inoltre, con emendamento aggiuntivo, la collaborazione
istituzionale in materia di istruzione e ricerca; favorita la
promozione di iniziative pubbliche e di centri di aggregazione,
con un emendamento si è meglio dettagliato l'aspetto
dell'assistenza sanitaria, mentre altri due articoli forniscono
indicazioni per favorire l'inserimento lavorativo e l'accesso
alla formazione professionale svolta dagli enti regionali. Con un
articolo poi si prevede la clausola valutativa.
(immagini tv)