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Opposizioni criticano Piano emergenze e scelte della Giunta

16.10.2015
14:23
(ACON) Udine, 16 ott - COM/MPB - Le opposizioni denunciano l'inadeguatezza e l'iniquità del Piano delle emergenze, proprio nel momento in cui la Giunta Regionale lo vara in via definitiva.

Barbara Zilli (LN), Luca Ciriani (FdI/AN), Riccardo Riccardi, Rodolfo Ziberna, Roberto Novelli (FI), Andrea Ussai (M5s) e Roberto Revelant (AR) contestano metodi e contenuti del Piano di emergenza.

"Quello della difesa del diritto alla salute è un tema che ci vede uniti - ha detto Barbara Zilli (LN) - e l'abbiamo dimostrato anche con il nostro voto contrario in III Commissione. Discutiamo un Piano che presenta gravi lacune, criticato aspramente da parte dei comitati dei cittadini ma anche dagli addetti ai lavori. Come può l'assessore Telesca andarne fiera? Prima ancora che nei contenuti, il Piano è fallace nei metodi adottati per le scelte organizzative di mezzi e uomini. Non abbiamo avuto neppure il piacere di conoscere i calcoli sottesi alla nuova dislocazione delle ambulanze sul territorio, per verificarne la correttezza. E quindi non risultano rispettati gli standard internazionali di percorrenza soprattutto per quanto riguarda l'ampia area montana e pedemontana della nostra Regione che, si badi, conta un terzo del territorio. La montagna è ancora fortemente penalizzata (non è stata neppure considerata la proposta di rivedere il ruolo del pronto soccorso di Gemona né accettata la minima richiesta di assicurare anche di notte il servizio dell'ambulanza di Chiusaforte) ed è una mancanza di rispetto che non siamo più disposti ad accettare".

Riccardo Riccardi (Fi) si è soffermato soprattutto sugli standard indicati dal decreto ministeriale 70 del 2015 che prevede 1 mezzo di soccorso avanzato ogni 60mila abitanti e massimo ogni 350 kmq, con un correttivo per le zone montane e svantaggiate. "Partendo dal fatto che la spesa sanitaria regionale la paghiamo direttamente noi cittadini - ha detto Riccardi - non si capisce come mai in altre regioni ordinarie, in cui la spesa sanitaria è nazionale, le misure prese per i Piani di emergenza si avvicinino di più allo standard richiesto dal ministero rispetto alle nostre". E riporta i dati delle Marche e dell'Emilia Romagna: nelle Marche i mezzi di soccorso avanzato sono 1 ogni 303 kmq, cioè 1 ogni 50.600 abitanti; in Fvg, secondo il nuovo Piano, saranno 1 ogni 1.309 kmq cioè 1 ogni 20.5800 abitanti, ben lontano secondo Riccardi dagli standard previsti a livello ministeriale.

Anche Andrea Ussai (M5s) ha criticato duramente gli standard non rispettati dalla Regione in riferimento sia al decreto 70, ma anche per quanto riguarda le linee guida nazionali redatte dal ministero. "Abbiamo proposto un piano alternativo alla Giunta, aumentando il numero dei mezzi proprio per allinearci a quelli che sono gli standard richiesti a livello nazionale. Il paradosso è quello dell'ambulanza medicalizzabile - dice Ussai - non prevista a livello nazionale, un escamotage che garantirebbe la sicurezza del mezzo. Inoltre non è stato fatto un rapporto dei costi/benefici del Piano: è stato approvato qualcosa che non garantisce qualità e quantità e che aumenta i costi".

Roberto Revelant (AR) ha calcato la mano sulla situazione dell'ospedale di Gemona, già affrontata da Zilli in apertura: "Non è possibile chiudere il pronto soccorso di Gemona vista la sua posizione all'interno del territorio pedemontano, né prevedere un'ambulanza a Chiusaforte solo su 14 ore. Le istanze dei cittadini non sono state proprio ascoltante. Sarebbe il caso che la Giunta non pretendesse di avere la verità in tasca e di risolvere i problemi con la bacchetta magica"

"Questa Giunta è brava solo a spostare il problema da un posto all'altro o a rinviarlo - ha detto Rodolfo Ziberna (FI) - non è possibile che la politica entri a gamba tesa in un settore prettamente tecnico. L'esempio del mantenimento dello status quo di Grado o la vicenda dell'automedica di Gorizia ne sono la riprova".

Duro contro la chiusura dei piccoli ospedali anche Roberto Novelli (Fi), secondo il quale il Piano è "l'ultimo tassello nell'omicidio dell'ospedale di Cividale. Dopo la chiusura del pronto soccorso, che diventerà Punto di primo intervento, Cividale viene anche ulteriormente privata di un'ambulanza".

Anche la scelta dell'elisoccorso notturno è stata criticata. A sostenere questa posizione Luca Ciriani (FdI/AN): "Raccontare ai cittadini che volerà l'elisoccorso per sopperire alle ambulanze soppresse significa falsificare la realtà, dal momento che invece il volo notturno dell'elicottero è difficilissimo e non possibile nelle zone montane. La montagna pordenonese è stata fortemente penalizzata dal piano, al contrario di quello che dice Telesca. A Maniago, nonostante la Regione avesse stipulato un accordo per cui a fronte della perdita del pronto soccorso sarebbe rimasta attiva una ambulanza medicalizzata h24, questo non è avvenuto. Oltre a tradire le aspettative dei cittadini, questo penalizzerà gli interventi del 118 nelle vallate pordenonesi, dove ci sarà il serio rischio di non rispettare gli standard europei di soccorso".