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Corecom: presentata indagine su informazione al cittadino (1)

21.10.2015
16:01
(ACON) Udine, 21 ott - MPB - Come, nell'era digitale, si informano gli abitanti del Friuli Venezia Giulia? quali i media da cui attingono le notizie? Radio, tv, pc, smart-phone, giornali? Internet - ovvero web, rete, social network - sta battendo quotidiani e periodici cartacei?

La risposta in una indagine demoscopica che il Corecom del Friuli Venezia Giulia, presieduto da Giovanni Marzini, ha commissionato all'Istituto Ixè e i cui risultati sono stati presentati a Udine, nell'Auditorium della sede della Regione, in un incontro dal titolo "Mi informo così. Chi vince e chi perde la sfida dell'informazione in Friuli Venezia Giulia", promosso dal Comitato regionale per le comunicazioni e offerto a una nutrita platea di giornalisti e operatori del settore della comunicazione.

Una lettura e una riflessione sull'utilizzo degli strumenti di informazione e comunicazione importanti anche per per le istituzioni rispetto alla trasparenza e alla partecipazione - ha detto il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop aprendo i lavori e sottolineando sia il ruolo del Corecom come organismo di garanzia nel campo delle comunicazioni con una presenza diffusa sul territorio con propri sportelli e lo svolgimento di una delicata funzione di monitoraggio, sia la collaborazione che esso sviluppa su vari temi con gli altri Organi di garanzia, tutti riportati - ha rimarcato Iacop - in seno al Consiglio regionale.

Iacop, anche in veste di coordinatore della Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali e delle Province autonome, e in considerazione della presenza, fra i relatori, del direttore del servizio economico e statistico di Agcom Marco del Mastro, del presidente del Coordinamento nazionale dei Corecom Sandro Vannini, e della presidente del Corecom dell'Emilia Romagna Giovanna Cosenza, ha affrontato anche le questioni legate sia al nuovo protocollo d'intesa, atteso da anni - ha sottolineato - tra Agcom e Regioni, per dare piena legittimità all'esercizio delle deleghe attribuite alle Regioni, sia all'emanazione da parte del ministero del regolamento aggiornato che inquadra in maniera certa le funzioni dei Corecom in materia di contributi all'emittenza radiotelevisiva locale, tema questo che lega la tutela delle varie forme di comunicazione e informazione all'esercizio trasparente della democrazia.

Sull'importanza del lavoro promosso dal Corecom si è soffermata anche la presidente della Regione Debora Serracchiani, riassumendo nella frase provocatoria "non siamo quello che facciamo, ma quello che diciamo" l'importanza fondamentale per un amministratore e per chi copre ruoli istituzionali di riuscire invece a comunicare con efficacia ai cittadini quanto realizza. Tema diverso è la comunicazione politica, rispetto alla quale la presidente ha fatto riferimento al ruolo dei talk show, che doveva essere quello dell'approfondimento per fare della politica un tema comune, mentre l'obiettivo sta fallendo perchè non si colma la distanza con il cittadino.

E se il presidente Marzini ha colto lo spunto per annunciare che uno dei prossimi appuntamenti del Corecom sarà proprio sulla comunicazione politica e istituzionale, la conferma della collaborazione fra Organi di garanzia è venuta dalla presidente del Collegio del Garante per i diritti della persona Fabia Mellina Bares, che ha sottolineato l'importanza che la ricerca riveste anche per il Garante: i media sono diventati parte integrante della quotidianità; bambini e ragazzi vivono in un mondo mediatico dove sempre meno esperimentano ricevendo sempre più informazioni mediate e dove il mezzo è l'interfaccia; così i media sono promotori del sapere e del saper pensare, entrano nei percorsi di crescita, di formazione degli stili di vita e dei modelli culturali, sono la finestra privilegiata sul mondo e sono il grande educatore, hanno un ruolo centrale da affiancare a quello di altre agenzie educative come la famiglia e la scuola, e per questo è indispensabile pensare a una pedagogia esigente.

Dal canto suo Marzini ha ricordato come fosse assodato da tempo che nella nostra regione si leggesse molto: che giornali, radio e tv, ma soprattutto la rete rappresentino strumenti ormai imprescindibili è confermato dallo studio Ixè; a vincere è comunque la curiosità, la voglia di essere informati, di partecipare, cosa che accomuna un po' tutta la nostra popolazione, di tutte le età.

L'indagine sull'accesso alle informazioni attraverso i nuovi media e quelli tradizionali da parte delle generazioni è stata illustrata dal presidente di Ixè Roberto Weber.

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