Corecom: presentata indagine su informazione al cittadino (1)
(ACON) Udine, 21 ott - MPB - Come, nell'era digitale, si
informano gli abitanti del Friuli Venezia Giulia? quali i media
da cui attingono le notizie? Radio, tv, pc, smart-phone,
giornali? Internet - ovvero web, rete, social network - sta
battendo quotidiani e periodici cartacei?
La risposta in una indagine demoscopica che il Corecom del Friuli
Venezia Giulia, presieduto da Giovanni Marzini, ha commissionato
all'Istituto Ixè e i cui risultati sono stati presentati a Udine,
nell'Auditorium della sede della Regione, in un incontro dal
titolo "Mi informo così. Chi vince e chi perde la sfida
dell'informazione in Friuli Venezia Giulia", promosso dal
Comitato regionale per le comunicazioni e offerto a una nutrita
platea di giornalisti e operatori del settore della
comunicazione.
Una lettura e una riflessione sull'utilizzo degli strumenti di
informazione e comunicazione importanti anche per per le
istituzioni rispetto alla trasparenza e alla partecipazione - ha
detto il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop aprendo
i lavori e sottolineando sia il ruolo del Corecom come organismo
di garanzia nel campo delle comunicazioni con una presenza
diffusa sul territorio con propri sportelli e lo svolgimento di
una delicata funzione di monitoraggio, sia la collaborazione che
esso sviluppa su vari temi con gli altri Organi di garanzia,
tutti riportati - ha rimarcato Iacop - in seno al Consiglio
regionale.
Iacop, anche in veste di coordinatore della Conferenza dei
presidenti dei Consigli regionali e delle Province autonome, e in
considerazione della presenza, fra i relatori, del direttore del
servizio economico e statistico di Agcom Marco del Mastro, del
presidente del Coordinamento nazionale dei Corecom Sandro
Vannini, e della presidente del Corecom dell'Emilia Romagna
Giovanna Cosenza, ha affrontato anche le questioni legate sia al
nuovo protocollo d'intesa, atteso da anni - ha sottolineato - tra
Agcom e Regioni, per dare piena legittimità all'esercizio delle
deleghe attribuite alle Regioni, sia all'emanazione da parte del
ministero del regolamento aggiornato che inquadra in maniera
certa le funzioni dei Corecom in materia di contributi
all'emittenza radiotelevisiva locale, tema questo che lega la
tutela delle varie forme di comunicazione e informazione
all'esercizio trasparente della democrazia.
Sull'importanza del lavoro promosso dal Corecom si è soffermata
anche la presidente della Regione Debora Serracchiani,
riassumendo nella frase provocatoria "non siamo quello che
facciamo, ma quello che diciamo" l'importanza fondamentale per un
amministratore e per chi copre ruoli istituzionali di riuscire
invece a comunicare con efficacia ai cittadini quanto realizza.
Tema diverso è la comunicazione politica, rispetto alla quale la
presidente ha fatto riferimento al ruolo dei talk show, che
doveva essere quello dell'approfondimento per fare della politica
un tema comune, mentre l'obiettivo sta fallendo perchè non si
colma la distanza con il cittadino.
E se il presidente Marzini ha colto lo spunto per annunciare che
uno dei prossimi appuntamenti del Corecom sarà proprio sulla
comunicazione politica e istituzionale, la conferma della
collaborazione fra Organi di garanzia è venuta dalla presidente
del Collegio del Garante per i diritti della persona Fabia
Mellina Bares, che ha sottolineato l'importanza che la ricerca
riveste anche per il Garante: i media sono diventati parte
integrante della quotidianità; bambini e ragazzi vivono in un
mondo mediatico dove sempre meno esperimentano ricevendo sempre
più informazioni mediate e dove il mezzo è l'interfaccia; così i
media sono promotori del sapere e del saper pensare, entrano nei
percorsi di crescita, di formazione degli stili di vita e dei
modelli culturali, sono la finestra privilegiata sul mondo e sono
il grande educatore, hanno un ruolo centrale da affiancare a
quello di altre agenzie educative come la famiglia e la scuola, e
per questo è indispensabile pensare a una pedagogia esigente.
Dal canto suo Marzini ha ricordato come fosse assodato da tempo
che nella nostra regione si leggesse molto: che giornali, radio e
tv, ma soprattutto la rete rappresentino strumenti ormai
imprescindibili è confermato dallo studio Ixè; a vincere è
comunque la curiosità, la voglia di essere informati, di
partecipare, cosa che accomuna un po' tutta la nostra
popolazione, di tutte le età.
L'indagine sull'accesso alle informazioni attraverso i nuovi
media e quelli tradizionali da parte delle generazioni è stata
illustrata dal presidente di Ixè Roberto Weber.
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(segue)