AR: Revelant, no smantellamento Scienze motorie e sport di Gemona
(ACON) Trieste, 22 ott - COM/AB - "Lo avevo denunciato a marzo,
ma se allora era solo una preoccupazione ora invece il mio
campanello d'allarme si concretizza con il disegno di legge n.
117 elaborato dalla Giunta Serracchiani, nel testo unico in
materia di sport e tempo libero che, di fatto, depotenzia il
ruolo e le funzioni di chi si iscrive, studia per anni, investe
ingenti risorse economiche e temporali per laurearsi in Scienze
motorie e Scienza dello sport".
A intervenire è il vicecapogruppo di Autonomia Responsabile in
Consiglio regionale Roberto Revelant, contrario alla proposta
della Giunta Serracchiani.
"Dopo quello che si è visto con l'ospedale, con le UTI, con la
messa in sicurezza del colle del Castello, e ora con
l'Università, non c'è ombra di dubbio che questa Giunta stia
facendo di tutto (e ci riesce pure bene purtroppo) per lasciare
un segno negativo come non mai per Gemona. I simboli della
ricostruzione vengono demoliti da scelte irresponsabili da questo
Governo di sinistra".
"Dopo la promessa non mantenuta di finanziare in assestamento i
corsi di laurea di Scienze motorie e Scienza dello sport, ora -
incalza Revelant - con il ddl 117 arriva il colpo di grazia che
può mettere a rischio l'esistenza dei corsi stessi, vanificando
gli investimenti fatti in tutti questi anni dalle diverse
Amministrazioni comunali e regionali che si sono succedute nel
post sisma, che hanno cercato di consolidare i rapporti e
valorizzare la struttura universitaria con sede a Gemona".
"La proposta di cambiamento non solo non prevede finanziamenti
proprio per chi come l'Università in maniera scientifica fa
attività di ricerca in ambito motorio e sportivo ma, peggio
ancora, introduce una nuova figura qualificata attraverso un
semplice corso, per il controllo delle attività motorie per la
sicurezza dei praticanti nell'ambito delle strutture destinate a
tali attività, di fatto in alternativa al soggetto laureato in
scienze motorie o al soggetto laureato ISEF".
"È evidente - continua Revelant - la concorrenza sleale nei
confronti di chi invece si laurea dopo anni di studi e percorsi
professionali e di specializzazione. Poi ci si chiede come mai i
nostri laureati se ne vogliano andare all'estero a cercare
maggiori soddisfazioni, non vedendosi riconoscere le proprie
competenze nel Paese d'origine".
"Chiederò immediatamente alla presidente la disponibilità a
convocare un tavolo di confronto con l'Università e
l'Amministrazione comunale di Gemona prima dell'arrivo in Aula
della legge, perché se questo atto vedesse la luce così come
proposto dalla Giunta, sarebbe la fine del corso di laurea, un
altro atto grave - conclude il consigliere di Autonomia
Responsabile - che farebbe traboccare l'acqua da un vaso già
stracolmo".