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Iacop a Assemblea Consigli regionali:riforme,parità genere,referendum

22.10.2015
17:52
(ACON)Milano, 22 ott - COM/MPB - Riforme, parità di genere e referendum "idrocarburi" all'ordine del giorno dell'Assemblea plenaria della Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali riunita a Milano e coordinata dal presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia Franco Iacop.

In primo piano la recente approvazione del ddl costituzionale. Rivendicato il lavoro della Conferenza nell'interlocuzione con il Governo e il Parlamento, in difesa delle prerogative regionali, l'Assemblea si è soffermata particolarmente sul tema della sanità, raccogliendo la sfida lanciata dal Governo sulla qualità delle perfomances gestite dalle Regioni, monitorando e rendendo pubblici i dati relativi ai livelli della sanità pubblica.

"Siamo convinti - ha affermato al proposito Iacop - che sulle prestazioni il sistema regionale sia ancora in grado di governare i territori, senza nascondere le criticità storiche che vanno superate in alcune realtà".

Si è poi deciso di promuovere un incontro con i vertici dell'ANCI per proporre ai Consigli comunali l'approvazione di un ordine del giorno di appoggio alle motivazioni che hanno portato dieci Regioni a depositare presso la Corte di Cassazione sei quesiti referendari per l'abolizione di alcune norme del decreto sviluppo e del decreto "sblocca-Italia".

E' stato anche approvato un Ordine del giorno in merito alle misure per assicurare l'equilibrio di genere nei Consigli regionali, anche in vista del fatto che è in discussione in Parlamento un disegno di legge giunto ormai a fine corsa sui principi fondamentali da recepire nelle leggi elettorali regionali.

Con l'approvazione, oggi, di una Mozione la Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali avanza anche la richiesta al Governo che alla Conferenza delle Parti degli Stati Membri della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico, COP 21 di Parigi del dicembre prossimo, l'Italia presenti la proposta di ridurre entro il 2030 del 50%, invece che solo del 40% (come concordato su scala europea), le emissioni di gas che provocano l'effetto serra, rispetto ai valori del 1990 e solleciti il varo di un accordo globale efficace, legalmente vincolante ed equo. La Mozione, i cui contenuti sono stati proposti dal WWF (associazione impegnata su queste tematiche su scala globale), sarà sottoposta in questi giorni ai singoli Consigli regionali.