CR: riduzione numero Regioni, dibattito (9)
(ACON) Trieste, 27 ott - MPB - Mauro Travanut (Pd) ha invitato
la presidente della Regione a chiedere direttamente al
presidente del Consiglio Renzi di esprimere una posizione chiara
e le sue idee in merito ad autonomia e specialità, ovvero che sia
lei, anche in quanto vicesegretaria del partito, "a far emergere
da questo silenzio inaccettabile" la posizione del primo
ministro.
Per Enio Agnola (Pd) dobbiamo preoccuparci di ciò che succede nel
Consiglio regionale perchè è questa la sede in cui esercitare la
nostra autonomia e specialità, e in questa legislatura,
purtroppo, una parte del Consiglio si è sottratta al confronto
determinando un conflitto istituzionale in quanto chi si è
sottratto al confronto ha poi stimolato sui territori un
conflitto con la Regione. Nessuno può sentirsi escluso
dall'impegno a riformare la nostra autonoma e specialità e
bisogna interpretare il cambiamento.
Capire cosa stia succedendo e cosa possiamo fare, questo il senso
della nostra iniziativa - ha detto Paride Cargnelutti (Ncd)
avvertendo di non essere ad accusare qualcuno, ma a dire che si è
preoccupati, e che la barca va salvata assieme. Non si tratta di
difendere una riga dello statuto, ma di partire per una nuova
stagione costituente. Si tratta di far nascere dal basso un
ripensamento sul modello di sviluppo che vogliamo, che deve
convenire a chi ce lo deve concedere, ovvero allo Stato. A
parlare solo di specialità e non anche di modello di sviluppo, di
specialità si può morire: qui è in gioco il futuro della regione.
Si è dichiarato pessimista Roberto Novelli (FI) sottolineando che
l'odg Ranucci e la continua insensibilità verso le Regioni a
statuto speciale non siano un incidente, ma un tassello: è troppo
che si discute di regionalismo e di dimensioni delle Regioni.
Questo smottamento istituzionale rischia di trasformarsi in una
frana. La guardia va tenuta alta.
Per Rodolfo Ziberna (FI) il percorso dato alle Province ci deve
far riflettere. Il dibattito in Consiglio è utile per far
emergere contributi, dando per acquisita l'intesa che c'è; ma
bisogna anche valutare cosa rappresenti la specialità per il
cittadino; e comunque, quando un Governo accetta un ordine del
giorno vuol dire che lo condivide e questo è motivo di
preoccupazione.
(segue)