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CR: riduzione numero Regioni, dibattito (9)

27.10.2015
17:07
(ACON) Trieste, 27 ott - MPB - Mauro Travanut (Pd) ha invitato la presidente della Regione a chiedere direttamente al presidente del Consiglio Renzi di esprimere una posizione chiara e le sue idee in merito ad autonomia e specialità, ovvero che sia lei, anche in quanto vicesegretaria del partito, "a far emergere da questo silenzio inaccettabile" la posizione del primo ministro.

Per Enio Agnola (Pd) dobbiamo preoccuparci di ciò che succede nel Consiglio regionale perchè è questa la sede in cui esercitare la nostra autonomia e specialità, e in questa legislatura, purtroppo, una parte del Consiglio si è sottratta al confronto determinando un conflitto istituzionale in quanto chi si è sottratto al confronto ha poi stimolato sui territori un conflitto con la Regione. Nessuno può sentirsi escluso dall'impegno a riformare la nostra autonoma e specialità e bisogna interpretare il cambiamento.

Capire cosa stia succedendo e cosa possiamo fare, questo il senso della nostra iniziativa - ha detto Paride Cargnelutti (Ncd) avvertendo di non essere ad accusare qualcuno, ma a dire che si è preoccupati, e che la barca va salvata assieme. Non si tratta di difendere una riga dello statuto, ma di partire per una nuova stagione costituente. Si tratta di far nascere dal basso un ripensamento sul modello di sviluppo che vogliamo, che deve convenire a chi ce lo deve concedere, ovvero allo Stato. A parlare solo di specialità e non anche di modello di sviluppo, di specialità si può morire: qui è in gioco il futuro della regione.

Si è dichiarato pessimista Roberto Novelli (FI) sottolineando che l'odg Ranucci e la continua insensibilità verso le Regioni a statuto speciale non siano un incidente, ma un tassello: è troppo che si discute di regionalismo e di dimensioni delle Regioni. Questo smottamento istituzionale rischia di trasformarsi in una frana. La guardia va tenuta alta.

Per Rodolfo Ziberna (FI) il percorso dato alle Province ci deve far riflettere. Il dibattito in Consiglio è utile per far emergere contributi, dando per acquisita l'intesa che c'è; ma bisogna anche valutare cosa rappresenti la specialità per il cittadino; e comunque, quando un Governo accetta un ordine del giorno vuol dire che lo condivide e questo è motivo di preoccupazione.

(segue)