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CR: riduzione numero regioni, dibattito (10)

27.10.2015
17:27
(ACON) Trieste, 27 ott - AB - Per come sta uscendo - questa l'opinione di Vittorino Boem (Pd) - il nuovo Titolo V della Costituzione non riduce ma conferma le specialità regionali. È logico che la guardia va tenuta alta, ma bisogna anche considerare che il dibattito sul regionalismo, come su altri argomenti, si inserisce nella volontà di cercare strade migliori per aumentare efficienza ed efficacia dell'azione pubblica.

A Wall Street a New York un display aggiorna in tempo reale il debito pubblico USA: mi piacerebbe che avvenisse anche da noi in Italia, dal momento che sta aumentando nel silenzio generale e che a Roma stiamo costruendo una legge di stabilità fatta per metà proprio dal debito pubblico. Il monito è giunto da Roberto Dipiazza (AR) che, dopo aver messo in evidenza come il FVG sia invece esempio di lungimiranza e di buon governo, proprio per queste sue caratteristiche potrebbe proporre soluzioni istituzionali interessanti come Friuli e Trieste Città metropolitana.

Le terre perdute, i confini mobili non servono a giustificare la specialità: le minoranze linguistiche ne sono invece uno dei cardini. A sostenerlo, Igor Gabrovec (Pd-Ssk), che ha lamentato come dalla ripartizione dei seggi nel nuovo Senato non si tenga conto di questo aspetto del FVG e che ha invitato a trovare alleati locali nella difesa della specialità, perché a livello parlamentare, in modo trasversale, vi è un preoccupante ritorno al neo-centralismo.

Di federalismo non si parla più, e nemmeno di sussidiarietà, quando invece sarebbe questa l'unica strada da percorrere per dare risposte di efficacia ed efficienza nell'azione pubblica. Lo ha affermato Barbara Zilli (LN), che ha criticato una stagione politica dove chiunque si permette di dire e fare qualsiasi cosa, abbia un fondamento giuridico o no, all'interno della quale l'ordine del giorno Ranucci e il suo accoglimento da parte del Governo sono fatti di assoluta gravità.

(segue)