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Citt: Paviotti, regionalizzare la scuola in un'autonomia estesa

27.10.2015
19:30
(ACON) Trieste, 27 ott - COM/MPB - La discussione sull'ordine del giorno relativo alla riduzione del numero delle Regioni, presentato dal Senatore Raffaele Ranucci, ha registrato anche l'intervento di Pietro Paviotti.

Il capogruppo dei civici in Consiglio regionale ha posto l'accento sull'ormai "fin troppo strumentalizzato" doppio ruolo (in Regione e a Roma come vicesegretario del Pd) della presidente Debora Serracchiani, "ingiustamente accusata dall'opposizione di centrodestra di non difendere con determinazione l'autonomia del FVG. In realtà - ha sottolineato Paviotti - è proprio grazie a Serracchiani se siamo riusciti a mantenere un livello di autonomia che oggi dobbiamo ulteriormente sviluppare con argomentazioni concrete e non difendere con sterili polemiche. Ci sono indubbiamente buoni ragioni passate (storiche, linguistiche e culturali) e future (economiche e politiche) per rivendicare l'autonomia del nostro territorio, ma non sarà certo solo con le buone argomentazioni che convinceremo chi avversa le autonomie regionali. A nostro avviso la specialità si può giustificare soltanto esercitandola bene, proseguendo sulla strada delle riforme iniziate nella legislatura in corso".

"La competenza primaria in tema di ordinamento degli enti locali, per esempio, ci ha consentito prima di altri di promuovere la soppressione delle Province e di gestire a livello di sistema regionale il concorso del FVG alla riduzione del debito pubblico. Si può fare di più? Certo, si deve puntare a quei settori che rappresentano il futuro della nostra comunità, magari iniziando proprio dal modo della scuola, che dal punto di vista organizzativo andrà gestita da e sul territorio".

"I Cittadini - ha proseguito Paviotti - sono regionalisti nel senso più ampio del termine e per questo siamo convinti che l'autonomia non solo vada rafforzata, ma anche estesa alle altre regioni d'Italia. Che fine ha fatto il progetto di uno Stato federalista/regionalista che dieci anni fa sembrava aver conquistato tutte le forze politiche? Come in ogni questione politico-amministrativa ci vogliono buon senso, idee chiare e fatti concreti. Le polemiche le lasciamo volentieri ad altri, noi ci teniamo quanto di buono fatto fin d'ora - in primis le recenti novità contenute nel testo di riforma costituzionale appena approvato al Senato, dove è affermato il principio che la revisione degli statuti non potrà prescindere dall'intesa con le Regioni speciali - puntando a incrementare il nostro livello di autonomia consapevoli che, anche in questa partita, per ogni diritto reclamato bisogna prima di tutto essere in grado di assolvere il proprio dovere".