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CR: pdl stranieri immigrati, relatore Dal Zovo (6)

28.10.2015
13:36
(ACON) Trieste, 28 ott - MPB - Ci aspettavamo un testo di legge più completo, preciso e incisivo e che portasse delle novità rispetto a quella che è l'attuale programmazione sull'immigrazione o che normasse, come previsto dalla legge nazionale, temi che in questo articolato non vengono toccati. Ci siamo trovati invece davanti a un percorso di semplificazione del testo che, a detta dell'assessore competente, lascerebbe molti spazi di azione. Non è questa la semplificazione di cui la nostra regione ha bisogno. Riteniamo che anche su questo argomento ci sia bisogno di regole chiare e rigorose.

È il giudizio di Ilaria Dal Zovo, portavoce del MoVimento 5 Stelle, ultimo relatore di minoranza alla proposta di legge n.99. Oltre a ricordare la legge 5 del 2005 poi abrogata nel 2008 dall'allora Giunta Tondo, Dal Zovo evidenzia anche le 380 presenze al centro di accoglienza di Gradisca d'Isonzo, aqgiungendo che la sola struttura CARA ne ospiterebbe 203, ma che anche il CIE viene utilizzato per ospitare i profughi, contrariamente - sottolinea - a quanto deliberato dal Consiglio regionale e comunale.

La Corte dei conti ha richiamato la nostra Regione sulla qualità di scrittura delle nostre leggi - commenta ancora Dal Zovo dichiarando di aver cercato nelle varie sedute di Commissioni di apportare migliorie al testo di legge e di suggerire ipotesi di modifica, portando a esempio leggi di altre regioni sulla materia non impugnate dalla Corte costituzionale: ma - lamenta - solo in alcuni casi siamo stati (parzialmente) ascoltati.

Così, entra nel merito della proposta indicando alcuni aspetti non recepiti: già all'articolo 1 il mancato richiamo a Convenzioni internazionali, direttive e risoluzioni europee, che avrebbe permesso una migliore definizione dei principi; per quanto riguarda il Capo III della proposta di legge che prevede la partecipazione e programmazione mediante i piani triennale e annuale, abbiamo sollevato l'obiezione che forse tali articoli avrebbero dovuto riportare contenuti di dettaglio, molto importanti per le finalità dei diversi interventi; quanto alla Consulta regionale per l'integrazione delle cittadine e cittadini stranieri va rilevato che, seppure al suo interno non siano presenti esperti in materia di cooperazione, è grazie a noi che invece ci saranno anche gli assessori alle infrastrutture e lavori pubblici, salute, lavoro e istruzione che non potevano rimanere fuori da questo organo di importanza strategica. Al Capo IV in merito al diritto di asilo, non si è parlato di azioni volte alla tutela dei diritti delle persone assoggettate a forme di schiavitù o violenza, come suggerito anche dal Garante.

Sulla questione casa avremmo preferito che temi come l'alloggio o l'emergenza abitativa venissero trattati nella legge regionale di settore e non inseriti in questo provvedimento prevedendo qui solo la parte riguardante l'integrazione. Nel Capo V abbiamo perso un'occasione importante evitando di normare quanto la legge nazionale (all'art 40 del TU) ci delega a legiferare in materia di luoghi di accoglienza e accesso all'abitazione. Solo grazie al nostro puntuale intervento, sull'assistenza socio-sanitaria si è riusciti a individuare il soggetto che provvederà alla selezione dei Progetti per l'erogazione di prestazioni di alta specializzazione a favore di cittadini stranieri, in particolare minori; nonostante l'articolo, sia stato completamente riscritto, in seguito alle nostre di puntuali indicazioni, rimangono aperte altre questione, tra cui la diatriba sull'utilizzo o meno del Fondo sanitario regionale a copertura di tali interventi.

Infine un cenno sulla clausola valutativa, approvata dal Comitato nella sua originaria formulazione: data la materia, vorremmo recepita la nostra proposta di procedere all'analisi dei dati e dell'attuazione della norma, con cadenza annuale e non triennale, come ora previsto. Le osservazioni del Garante sono rimaste pressoché disattese e rimangono in sospeso le abrogazioni proposte dalla scheda istruttoria, senza contare i dubbi e suggerimenti sollevati su molti articoli e definizioni usate.

Tanto altro si poteva fare per emanare una legge innovativa e speciale mentre - conclude Dal Zovo - ricalca meramente il Programma immigrazione: dall'accoglimento degli emendamenti che presenteremo per arginare la mancanza di concretezza e precisione del testo dipenderà il nostro voto finale.

Ha preso quindi il via la discussione generale che proseguirà nella seduta pomeridiana dell'Aula.

(immagini tv)

(segue)