CR: pdl stranieri immigrati, relatore Dal Zovo (6)
(ACON) Trieste, 28 ott - MPB - Ci aspettavamo un testo di legge
più completo, preciso e incisivo e che portasse delle
novità rispetto a quella che è l'attuale programmazione
sull'immigrazione o che normasse, come previsto dalla legge
nazionale, temi che in questo articolato non vengono toccati.
Ci siamo trovati invece davanti a un percorso di semplificazione
del testo che, a detta dell'assessore competente, lascerebbe
molti spazi di azione. Non è questa la semplificazione di cui la
nostra regione ha bisogno. Riteniamo che anche su questo
argomento ci sia bisogno di regole chiare e rigorose.
È il giudizio di Ilaria Dal Zovo, portavoce del MoVimento 5
Stelle, ultimo relatore di minoranza alla proposta di legge n.99.
Oltre a ricordare la legge 5 del 2005 poi abrogata nel 2008
dall'allora Giunta Tondo, Dal Zovo evidenzia anche le 380
presenze al centro di accoglienza di Gradisca d'Isonzo,
aqgiungendo che la sola struttura CARA ne ospiterebbe 203, ma che
anche il CIE viene utilizzato per ospitare i profughi,
contrariamente - sottolinea - a quanto deliberato dal Consiglio
regionale e comunale.
La Corte dei conti ha richiamato la nostra Regione sulla qualità
di scrittura delle nostre leggi - commenta ancora Dal Zovo
dichiarando di aver cercato nelle varie sedute di Commissioni di
apportare migliorie al testo di legge e di suggerire ipotesi di
modifica, portando a esempio leggi di altre regioni sulla materia
non impugnate dalla Corte costituzionale: ma - lamenta - solo in
alcuni casi siamo stati (parzialmente) ascoltati.
Così, entra nel merito della proposta indicando alcuni aspetti
non recepiti: già all'articolo 1 il mancato richiamo a
Convenzioni internazionali, direttive e risoluzioni europee,
che avrebbe permesso una migliore definizione dei principi; per
quanto riguarda il Capo III della proposta di legge che prevede
la partecipazione e programmazione mediante i piani triennale e
annuale, abbiamo sollevato l'obiezione che forse tali articoli
avrebbero dovuto riportare contenuti di dettaglio, molto
importanti per le finalità dei diversi interventi; quanto alla
Consulta regionale per l'integrazione delle cittadine e cittadini
stranieri va rilevato che, seppure al suo interno non siano
presenti esperti in materia di cooperazione, è grazie a noi che
invece ci saranno anche gli assessori alle infrastrutture e
lavori pubblici, salute, lavoro e istruzione che non potevano
rimanere fuori da questo organo di importanza strategica. Al Capo
IV in merito al diritto di asilo, non si è parlato di azioni
volte alla tutela dei diritti delle persone assoggettate a forme
di schiavitù o violenza, come suggerito anche dal Garante.
Sulla questione casa avremmo preferito che temi come l'alloggio o
l'emergenza abitativa venissero trattati nella legge regionale di
settore e non inseriti in questo provvedimento prevedendo qui
solo la parte riguardante l'integrazione. Nel Capo V abbiamo
perso un'occasione importante evitando di normare quanto la legge
nazionale (all'art 40 del TU) ci delega a legiferare in materia
di luoghi di accoglienza e accesso all'abitazione. Solo grazie al
nostro puntuale intervento, sull'assistenza socio-sanitaria si è
riusciti a individuare il soggetto che provvederà alla selezione
dei Progetti per l'erogazione di prestazioni di alta
specializzazione a favore di cittadini stranieri, in particolare
minori; nonostante l'articolo, sia stato completamente riscritto,
in seguito alle nostre di puntuali indicazioni, rimangono aperte
altre questione, tra cui la diatriba sull'utilizzo o meno del
Fondo sanitario regionale a copertura di tali interventi.
Infine un cenno sulla clausola valutativa, approvata dal Comitato
nella sua originaria formulazione: data la materia, vorremmo
recepita la nostra proposta di procedere all'analisi dei dati e
dell'attuazione della norma, con cadenza annuale e non triennale,
come ora previsto. Le osservazioni del Garante sono rimaste
pressoché disattese e rimangono in sospeso le abrogazioni
proposte dalla scheda istruttoria, senza contare i dubbi e
suggerimenti sollevati su molti articoli e definizioni usate.
Tanto altro si poteva fare per emanare una legge innovativa e
speciale mentre - conclude Dal Zovo - ricalca meramente il
Programma immigrazione: dall'accoglimento degli emendamenti che
presenteremo per arginare la mancanza di concretezza e precisione
del testo dipenderà il nostro voto finale.
Ha preso quindi il via la discussione generale che proseguirà
nella seduta pomeridiana dell'Aula.
(immagini tv)
(segue)