CR: pdl stranieri immigrati, relatore Zilli (5)
(ACON) Trieste, 28 ott - MPB - Immigrazione, fenomeno in
crescita esponenziale di fronte al quale l'Europa, specie sugli
sbarchi, è stata indifferente anche perchè il nostro Paese non è
riuscito a far pesare la sua posizione nello scacchiere europeo.
La preoccupazione ribadita da Barbara Zilli (LN), relatore di
minoranza, è che le rotte migratorie si spostino e coinvolgano
direttamente il Friuli Venezia Giulia, mentre la Regione è
colpevole di rimanere in una posizione continuamente attendista,
dimostrando di fatto di non ascoltare le molte raccomandazioni
arrivate anche da prefettura e questura di Udine e di essere
priva di ruolo rispetto al Governo centrale per arrivare a una
soluzione incisiva del problema.
La risposta che dà il Friuli Venezia Giulia, per ora, è una
proposta di legge sull'immigrazione che non affronta le vere
problematiche derivanti dalla presenza o dal possibile arrivo di
nuovi immigrati, che non sappiamo nemmeno precisamente da dove
provengano - lamenta Zilli; il testo si limita a dare indicazioni
sommarie, prive di un reale contenuto, con un approccio
supponente e buonista che rischia di esprimere addirittura una
sorta di forma di "razzismo al contrario", proprio per le
disparità sottintese in negativo verso i cittadini italiani - ha
aggiunto elencando una serie di situazioni di disagio.
Una legge di questo tipo al momento risulta essere assolutamente
inutile e non prioritaria per i cittadini della regione. Una
norma di cui avremmo fatto volentieri a meno, e che poteva essere
sintetizzata in un solo articolo, nel quale si dicesse che il
cittadino straniero regolarmente soggiornante nel territorio
regionale gode degli stessi diritti e osserva gli obblighi al
pari del cittadino italiano, come era stato per altro previsto
dalla legge Bossi-Fini, concetto che oggi ritroviamo anche nel
Testo unico sull'immigrazione.
Il provvedimento oggi in discussione interviene in ambiti per i
quali sono sufficienti le misure contenute nel Programma per
l'immigrazione e non porta assolutamente niente di nuovo se non
la Consulta, con il rischio che questa possa diventare l'ennesima
pletorica struttura regionale priva di significato e di
contenuto. Invece non interviene in maniera puntuale su tematiche
quali sicurezza, legalità, la possibilità di emergenze
sanitarie con conseguente previsione di protocolli sanitari
appositi; inoltre commistiona la situazione di cittadini
immigrati regolari, residenti e lavoranti in Regione a quella
delle migliaia di irregolari, richiedenti asilo, le cui domande
non sono state ancora evase e che non hanno una ben precisa
collocazione stabile nella realtà sociale ed economica del luogo
in cui sono temporaneamente ospitati. Si tratta quindi di una
distinzione tra regolari e non, che non traspare dalla proposta
di legge in oggetto. C'è la necessità di chiarire questo punto e,
magari, affrontare una tematica così importante come quella dei
richiedenti asilo e protezione in una sede diversa e in un atto
normativo differenziato.
Sarebbe stato meglio se la norma avesse affrontato tematiche più
cogenti e attinenti alla realtà dei fatti che stiamo vivendo,
contemplando al suo interno misure per incrementare la sicurezza
o comunque per fronteggiare i rischi derivanti da una eccessiva
presenza di clandestini e immigrati irregolari, anche operando
nelle sedi competenti per velocizzare l'evasione delle pratiche
di richiesta di asilo.
Sottolineando che la partecipazione ricercata per la stesura
della legge con un gran numero di audizioni andrebbe confermato
per ogni progetto di legge, Zilli ha infine evidenziato che ad
accomunare l'emigrazione vissuta in passato dalla nostra regione
e le attuali migrazioni di massa è il dato economico; ma se
allora le condizioni di sviluppo ed economiche dell'Europa e del
resto del mondo rispetto all'Italia erano decisamente favorevoli,
lo stesso non si può dire oggi, dal momento che la crisi che
stiamo vivendo spinge perfino i nostri giovani ad andare a
cercare fortuna all'estero. Inoltre, oggi coloro che entrano nel
nostro territorio regolarmente sono una minima parte della
totalità.
Concentriamoci allora, è l'esortazione finale di Barbara Zilli,
sulle problematiche che necessitano di una immediata risposta,
discutiamo e approviamo norme che possano creare le condizioni
per riportare le imprese sul nostro territorio, creare posti di
lavoro per i giovani, incentivare le nascite, eliminare gli
ostacoli che impediscono alle giovani mamme di rientrare nel
mondo del lavoro e tutelare la sicurezza del cittadino.
Abbandoniamo - conclude Zilli - discussioni inutili e demagogiche
come quelle relative a questa proposta di legge.
(immagini tv)
(segue)