Sel: Lauri, sulla specialità nessuna speculazione politica
(ACON) Trieste, 28 ott - COM/RCM - "Non so se c'è un disegno di
attacco al regionalismo, ma certamente quello del Governo è uno
stile centralista. Così come è certo che c'è stato e c'è un
crescendo nel dibattito sulla risoluzione del numero delle
Regioni, non solo nel Pd ma anche negli altri partiti, a
cominciare da quelli del centrodestra".
Così il capogruppo di Sel in Consiglio regionale, Giulio Lauri,
che martedì è intervenuto nel corso del dibattito in Aula sulla
specialità del Friuli Venezia Giulia.
Per Lauri è normale essere preoccupati, però "cerchiamo di non
farne un argomento di speculazione politica fra maggioranza e
opposizione e continuiamo a difendere tutti insieme la
specialità, attuandola fino in fondo.
"Noi pensiamo che lo stiamo facendo in modo efficace, varando
riforme grandi e importanti, come per sanità ed enti locali,
attese da anni, e gestendo meglio funzioni che altrove sono
gestite direttamente dallo Stato. Confrontiamoci quindi nel
merito del contenuto delle riforme, ma sulla difesa delle
specialità stiamo tutti dalla stessa parte della barricata.
"È vero che è preoccupante l'approvazione dell'ordine del giorno
Ranucci al Senato durante la discussione sulle riforma, ma non si
può sorvolare sul fatto che sia stato riscritto e annacquato. E
soprattutto non si può sorvolare sul fatto che nelle stesse ore
in cui veniva approvato quell'odg nelle disposizioni transitorie
del disegno di legge Boschi, è stata confermata l'esclusione
delle Regioni a Statuto speciale dalla sottrazione di competenze
che riguarda quelle ordinarie, e che l'obbligo di adeguamento
degli Statuti delle speciali sia stato sostituto con la revisione
attraverso lo strumento dell'intesa, grazie alla quale Stato e
Regione concordano insieme l'attribuzione reciproca delle
funzioni che nelle altre Regioni passano invece allo Stato.
"Senza entrare nel merito della riforma istituzionale, è
innegabile che le Regioni a Statuto speciale escono rafforzate
dall'ultimo passaggio al Senato e che la revisione degli Statuti
attraverso l'intesa è certamente un atto più forte dell'odg
Ranucci così come accolto dal Governo".