M5S: Frattolin, a dirigenti colpevoli la Regione garantisce impunità
(ACON) Trieste, 28 ott - COM/AB - Continua a sorprendere
l'impunità garantita dall'Amministrazione regionale ai dirigenti
colpevoli, inadempienti o incompetenti. Nel maggio scorso il
MoVimento 5 Stelle aveva interrogato la Giunta Serracchiani per
sapere quali provvedimenti o sanzioni disciplinari fossero stati
adottati nei confronti di un dirigente che, da poco, aveva
patteggiato una condanna per omissione d'atti d'ufficio,
ammettendo quindi di aver commesso quel reato. La risposta allora
fu che l'Amministrazione era in attesa di ricevere notizie
ufficiali dal Tribunale penale competente.
"Solo più recentemente però, a seguito dell'ennesimo sollecito,
siamo venuti a sapere come è andata a finire - svela la portavoce
del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Eleonora Frattolin.
Una volta venuta a conoscenza della sanzione penale, la Regione
non ha adottato alcun provvedimento disciplinare nei confronti
del dirigente in questione. La giustificazione? Secondo la
Regione gli elementi non sono sufficienti per arrivare a
un'espulsione. Quasi per giustificarsi - aggiunge Frattolin - si
sono affrettati a ricordare che, da febbraio 2014, il dirigente
era stato assegnato ad altra struttura. Peccato che alla data di
trasferimento, nessuno fosse ancora a conoscenza del
patteggiamento (avvenuto in aprile 2015) e non si può quindi
considerare questo come un provvedimento disciplinare".
"Già in risposta alla nostra interrogazione di maggio la Giunta
regionale aveva ammesso chiaramente che esiste un vuoto normativo
sulle sanzioni disciplinari dei dirigenti, vuoto che da almeno
cinque anni nessuno si è mai premurato di colmare. Il contratto
collettivo del 2010 ha infatti disapplicato la legge che
prevedeva la possibilità di applicare le varie sanzioni in
maniera graduata (richiamo, multa, sospensione dal servizio,
eccetera). A tutt'oggi - insiste la portavoce del M5S - nessuno
si prende la briga di porsi la seguente domanda: come va
sanzionato un dirigente inerte o scorretto? In attesa di una
risposta, noi sicuramente non possiamo digerire il fatto che si
chiuda un occhio e ci si limiti a 'cambiare di parrocchia' il
dirigente, conservandogli il posto, l'indennità e le
responsabilità, magari in un ufficio dove può causare danni anche
peggiori di prima".
"Per questi motivi - attacca Frattolin - chiederemo ulteriori
chiarimenti alla Giunta Serracchiani. Vogliamo sapere quali
valutazioni e premi siano stati assegnati al dirigente all'epoca
dei fatti, quale sia il motivo ufficiale del trasferimento di
servizio, se siano mai stati presi provvedimenti disciplinari nei
confronti di dirigenti regionali e quali azioni abbia intenzione
di intraprendere per colmare il vuoto sanzionatorio attualmente
vigente".
"Ci auguriamo di ottenere sollecite risposte che dimostrino in
maniera inequivocabile che l'Esecutivo regionale - conclude - non
è ostaggio dei propri dirigenti".