FI: Ziberna, un nuovo Piano Marshall per i Paesi più poveri del mondo
(ACON) Trieste, 31 ott - COM/AB - Al Forum mondiale delle
Assemblee legislative regionali e subnazionali, tenutosi nei
giorni scorsi a Milano e incentrato sul tema "Rappresentanze
territoriali per una vera democrazia globale", ha preso parte il
vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Rodolfo
Ziberna, assieme al presidente dell'Assemblea legislativa del
Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop.
Dell'organizzazione internazionale fanno parte nazioni di tutto
il mondo, presenti con parlamentari e consiglieri regionali che
hanno partecipato a diverse sessioni tematiche di lavoro, tra le
quali il "Regional welfare: immigrazione, diritti sociali e
opportunità istituzionali, i nuovi bisogni, sostenibilità,
comunità locali".
Ed è proprio in questo gruppo di lavoro che Rodolfo Ziberna ha
presentato la proposta di dare vita a un nuovo Piano Marshall
delle 50 nazioni più ricche al mondo, con cui destinare nei
prossimi dieci anni 3.000 miliardi di euro ai Paesi più poveri
che oggi generano un flusso di emigrazione che l'Occidente non è
più in grado di ammortizzare. In sostanza, queste nazioni
dovrebbero destinare lo 0,5 % del proprio PIL, spesso meno di
quanto già destinano per far fronte all'immigrazione (l'Italia,
ad esempio, spende dai 3 ai 4 miliardi di euro ogni anno, tenuto
conto di tutto) per avviare in quei Paesi azioni destinate
all'alfabetizzazione, alla sanità, alla realizzazione con proprie
imprese delle infrastrutture necessarie (strade, ponti, scuole,
ospedali) e alla industrializzazione forzata.
"La svolta - spiega Ziberna - deve essere questa: destinare le
risorse a interventi diretti in quei Paesi per elevare le
condizioni di vita e non costringere le popolazioni a viaggi
della disperazione. Laddove le condizioni politiche di un Paese
non consentissero interventi internazionali, perlomeno la
migrazione potrà limitarsi verso un Paese confinante. Se non lo
faremo, il flusso sempre più massiccio di immigrati non potrà che
determinare fortissime tensioni sociali, che non saremo in grado
di governare. Insomma si rischia una guerra civile se non
prenderemo in mano la situazione. E' finita l'ora dei proclami e
dobbiamo passare a quella delle azioni concrete. Così facendo
oltre a promuovere il miglioramento delle condizioni di vita nei
Paesi poveri per spirito solidaristico, si svilupperà
progressivamente un nuovo e grande mercato che concorrerà a dare
fiato anche al nostro mercato occidentale".
Il Forum ha fatto propria la proposta di costituire questo fondo
inserendola nel documento conclusivo, votato all'unanimità, ed
esprimendo particolari apprezzamenti per l'iniziativa.
"La strada per dare corpo a questo Piano è ancora lunga - ha
commentato Ziberna - ma questo riconoscimento è certamente un
momento assai importante".