Sel: Lauri, basta speculazioni sui rifugiati
(ACON) Trieste, 12 nov - COM/AB - Basta con le speculazioni
elettorali sui rifugiati e con la fabbrica della paura.
Ad affermarlo è il capogruppo di Sel in Consiglio regionale
Giulio Lauri, intervenendo sulla questione e, in particolare,
sulla proposta del Comune di Trieste di consentire a privati di
ospitare uno o due persone per un periodo determinato di tempo. E
aggiunge:
I profughi ci sono e il fenomeno va governato. Pur essendo noti i
numeri riservati dal Governo al Friuli Venezia Giulia e la quota
spettante a Trieste, chi si dichiara contrario alimenta la paura
dei cittadini, istigandoli a una guerra fra poveri, senza
proporre in concreto come governare il fenomeno. Se si cerca di
individuare una struttura di prima accoglienza dove accoglierli
in attesa dell'identificazione la loro risposta è no. Per
l'accoglienza diffusa la risposta è ancora no. E ora, anche di
fronte alla proposta che i cittadini possano ospitare per un
periodo definito le persone presenti da più tempo a Trieste,
quelle che non hanno mai dato alcun problema, la risposta è
sempre no.
L'iniziativa elaborata da Comune, Prefettura, Caritas e Ics è
un'opportunità di crescita e di integrazione per l'intera città -
continua Lauri - e le nostre specificità culturali e storiche lo
dimostrano. Di fronte a un fenomeno che è epocale, quello di cui
dobbiamo farci carico è l'attuazione dell'articolo 10 della
Costituzione, ossia garantire il diritto d'asilo agli stranieri
che fuggono dalla guerra o a cui non sono garantiti i diritti
civili nel proprio Paese.
Pur tra mille difficoltà, in Friuli Venezia Giulia, Trieste è la
città che sta rispondendo meglio a un fenomeno drammatico, perché
non si può assistere passivamente al fatto che altri esseri umani
dormano e vivano in strada con l'inverno alle porte. Piuttosto
che dire no a tutto in una città che sta gestendo al meglio
l'accoglienza, chi si dichiara contrario farebbe meglio ad agire
nelle sedi di sua competenza.
Lauri conclude evidenziando altre due situazioni: Gorizia e
Pordenone. È incredibile come in queste città un sistema di prima
accoglienza ancora non esista e che profughi e rifugiati siano
ancora costretti a dormire lungo l'Isonzo o nei parchi cittadini.
E se a Trieste il silos è ancora pieno, dipende anche dal fatto
che in regione non tutte le prefetture e non tutti i comuni
stanno facendo la propria parte.