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Sel: Lauri, basta speculazioni sui rifugiati

12.11.2015
10:07
(ACON) Trieste, 12 nov - COM/AB - Basta con le speculazioni elettorali sui rifugiati e con la fabbrica della paura.

Ad affermarlo è il capogruppo di Sel in Consiglio regionale Giulio Lauri, intervenendo sulla questione e, in particolare, sulla proposta del Comune di Trieste di consentire a privati di ospitare uno o due persone per un periodo determinato di tempo. E aggiunge:

I profughi ci sono e il fenomeno va governato. Pur essendo noti i numeri riservati dal Governo al Friuli Venezia Giulia e la quota spettante a Trieste, chi si dichiara contrario alimenta la paura dei cittadini, istigandoli a una guerra fra poveri, senza proporre in concreto come governare il fenomeno. Se si cerca di individuare una struttura di prima accoglienza dove accoglierli in attesa dell'identificazione la loro risposta è no. Per l'accoglienza diffusa la risposta è ancora no. E ora, anche di fronte alla proposta che i cittadini possano ospitare per un periodo definito le persone presenti da più tempo a Trieste, quelle che non hanno mai dato alcun problema, la risposta è sempre no.

L'iniziativa elaborata da Comune, Prefettura, Caritas e Ics è un'opportunità di crescita e di integrazione per l'intera città - continua Lauri - e le nostre specificità culturali e storiche lo dimostrano. Di fronte a un fenomeno che è epocale, quello di cui dobbiamo farci carico è l'attuazione dell'articolo 10 della Costituzione, ossia garantire il diritto d'asilo agli stranieri che fuggono dalla guerra o a cui non sono garantiti i diritti civili nel proprio Paese.

Pur tra mille difficoltà, in Friuli Venezia Giulia, Trieste è la città che sta rispondendo meglio a un fenomeno drammatico, perché non si può assistere passivamente al fatto che altri esseri umani dormano e vivano in strada con l'inverno alle porte. Piuttosto che dire no a tutto in una città che sta gestendo al meglio l'accoglienza, chi si dichiara contrario farebbe meglio ad agire nelle sedi di sua competenza.

Lauri conclude evidenziando altre due situazioni: Gorizia e Pordenone. È incredibile come in queste città un sistema di prima accoglienza ancora non esista e che profughi e rifugiati siano ancora costretti a dormire lungo l'Isonzo o nei parchi cittadini. E se a Trieste il silos è ancora pieno, dipende anche dal fatto che in regione non tutte le prefetture e non tutti i comuni stanno facendo la propria parte.