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Citt: Paviotti, dramma rifugiati tra risposte e paure

13.11.2015
17:10
(ACON) Trieste, 13 nov - COM/RCM - Incontro partecipato all'Hotel Internazionale di Cervignano del Friuli, organizzato dal Gruppo regionale dei Cittadini per discutere e conoscere meglio i temi legati al dramma dei rifugiati.

L'impegno che ci siamo assunti - ha spiegato il capogruppo dei civici, Pietro Paviotti, dando il benvenuto a una sala gremita anche da molti giovani - è quello di cercare di far chiarezza su un tema delicato che ci riguarda tutti da vicino, perchè l'accoglienza dei rifugiati non può essere considerato un problema soltanto di Gorizia e Trieste. Ogni comunità del Friuli Venezia Giulia deve saper avanzare una proposta di accoglienza che tenga in considerazione le proprie capacità di organizzazione degli spazi e le forze di cui dispone. Una risposta solidale e concreta per la quale nessuna comunità debba sopportare un peso superiore a quello che può sostenere.

L'obiettivo di un'accoglienza il più diffusa e condivisa possibile ha bisogno della presenza delle istituzioni, ma soprattutto dei cittadini che attraverso il volontariato fanno davvero la differenza. Lo si è capito bene anche dalle testimonianze ascoltate al convegno direttamente dai volontari locali dell'associazione culturale "Corima", del sodalizio "Insieme con Voi" di Gorizia e del comitato di Palmanova della Croce rossa italiana.

Cervignano del Friuli ha raggiunto in passato già ottimi risultati, come ha fatto notare il sindaco Gianluigi Savino: "L'integrazione dei profughi dell'ex Jugoslavia iniziata 25 anni fa è ormai una realtà. Molte di quelle persone, che all'inizio ospitammo per mesi in una caserma dismessa, oggi sono diventate a tutti gli effetti cittadini di Cervignano e contribuiscono al benessere della comunità". Le statistiche dimostrano che le comunità che accolgono sono quelle dove si corrono meno rischi di ordine pubblico, "perché l'approccio al problema - ha sottolineato nel suo intervento l'assessore comunale alle politiche sociali, Federico Gratton - non può essere esclusivamente emotivo e guidato da paure che poi nei fatti non trovano riscontri oggettivi".

L'assessore regionale Gianni Torrenti ha saputo inquadrare con grande competenza il fenomeno e ha illustrato la strategia proposta dalla Regione, che mira a una compiuta realizzazione di un sistema di accoglienza diffusa che già oggi permette a oltre 2000 rifugiati non solo di essere accolti dignitosamente, ma anche di essere inseriti in percorsi di integrazione. È evidente - ha detto Torrenti - che tale azione, per non essere vanificata, deve andare di pari passo con soluzioni adottate a livello nazionale e più ancora europeo in tema di ricollocamento dei richiedenti che eccedono le quote stabilite per ogni area territoriale.

Parole condivise nelle conclusioni di Paviotti: "Nessuno di noi pensa che quello dei rifugiati sia un problema facile da risolvere, ma una cosa è certa: va affrontato con umanità e serietà. Abbiamo il dovere di sensibilizzare l'opinione pubblica, di spiegare il fenomeno e di rassicurare le nostre comunità rispetto a quanto viene quotidianamente fatto a livello regionale e nazionale, sapendo che la ricettività del FVG non è infinita. Usciamo da questo convegno dopo aver ascoltato straordinarie esperienze di vita e aver capito che ognuno di noi può e deve fare qualcosa".