Citt: Paviotti, dramma rifugiati tra risposte e paure
(ACON) Trieste, 13 nov - COM/RCM - Incontro partecipato
all'Hotel Internazionale di Cervignano del Friuli, organizzato
dal Gruppo regionale dei Cittadini per discutere e conoscere
meglio i temi legati al dramma dei rifugiati.
L'impegno che ci siamo assunti - ha spiegato il capogruppo dei
civici, Pietro Paviotti, dando il benvenuto a una sala gremita
anche da molti giovani - è quello di cercare di far chiarezza su
un tema delicato che ci riguarda tutti da vicino, perchè
l'accoglienza dei rifugiati non può essere considerato un
problema soltanto di Gorizia e Trieste. Ogni comunità del Friuli
Venezia Giulia deve saper avanzare una proposta di accoglienza
che tenga in considerazione le proprie capacità di organizzazione
degli spazi e le forze di cui dispone. Una risposta solidale e
concreta per la quale nessuna comunità debba sopportare un peso
superiore a quello che può sostenere.
L'obiettivo di un'accoglienza il più diffusa e condivisa
possibile ha bisogno della presenza delle istituzioni, ma
soprattutto dei cittadini che attraverso il volontariato fanno
davvero la differenza. Lo si è capito bene anche dalle
testimonianze ascoltate al convegno direttamente dai volontari
locali dell'associazione culturale "Corima", del sodalizio
"Insieme con Voi" di Gorizia e del comitato di Palmanova della
Croce rossa italiana.
Cervignano del Friuli ha raggiunto in passato già ottimi
risultati, come ha fatto notare il sindaco Gianluigi Savino:
"L'integrazione dei profughi dell'ex Jugoslavia iniziata 25 anni
fa è ormai una realtà. Molte di quelle persone, che all'inizio
ospitammo per mesi in una caserma dismessa, oggi sono diventate a
tutti gli effetti cittadini di Cervignano e contribuiscono al
benessere della comunità". Le statistiche dimostrano che le
comunità che accolgono sono quelle dove si corrono meno rischi di
ordine pubblico, "perché l'approccio al problema - ha
sottolineato nel suo intervento l'assessore comunale alle
politiche sociali, Federico Gratton - non può essere
esclusivamente emotivo e guidato da paure che poi nei fatti non
trovano riscontri oggettivi".
L'assessore regionale Gianni Torrenti ha saputo inquadrare con
grande competenza il fenomeno e ha illustrato la strategia
proposta dalla Regione, che mira a una compiuta realizzazione di
un sistema di accoglienza diffusa che già oggi permette a oltre
2000 rifugiati non solo di essere accolti dignitosamente, ma
anche di essere inseriti in percorsi di integrazione. È evidente
- ha detto Torrenti - che tale azione, per non essere vanificata,
deve andare di pari passo con soluzioni adottate a livello
nazionale e più ancora europeo in tema di ricollocamento dei
richiedenti che eccedono le quote stabilite per ogni area
territoriale.
Parole condivise nelle conclusioni di Paviotti: "Nessuno di noi
pensa che quello dei rifugiati sia un problema facile da
risolvere, ma una cosa è certa: va affrontato con umanità e
serietà. Abbiamo il dovere di sensibilizzare l'opinione pubblica,
di spiegare il fenomeno e di rassicurare le nostre comunità
rispetto a quanto viene quotidianamente fatto a livello regionale
e nazionale, sapendo che la ricettività del FVG non è infinita.
Usciamo da questo convegno dopo aver ascoltato straordinarie
esperienze di vita e aver capito che ognuno di noi può e deve
fare qualcosa".