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FI: Novelli, una mozione per fronteggiare il cabotaggio illegale

16.11.2015
10:01
(ACON) Trieste, 16 nov - COM/AB - "Rivedere le norme comunitarie e nazionali per fronteggiare il cabotaggio illegale e garantire la sopravvivenza del settore degli autotrasporti del Friuli Venezia Giulia, messo in ginocchio dalla concorrenza sleale dell'Est Europa".

È quanto chiedono i consiglieri regionali di Forza Italia Roberto Novelli (primo firmatario), Riccardo Riccardi, Rodolfo Ziberna, Elio De Anna e Bruno Marini in una mozione che ha come destinataria la Giunta regionale.

"Il Regolamento CE (n. 1072/2009) - rileva Novelli - consente a un vettore comunitario, in possesso di licenza comunitaria, di effettuare fino a 3 trasporti interni successivi al trasporto internazionale in uno Stato membro diverso da quello di residenza. Attualmente tutti gli Stati membri sono ammessi alla pratica del cabotaggio, a eccezione della Croazia".

"L'introduzione del cabotaggio ha avuto un effetto deleterio sull'autotrasporto merci del FVG, dal momento che ha dovuto subire il primo e maggiore impatto dei concorrenti sloveni immediatamente confinanti e, successivamente, di quelli polacchi, rumeni, ungheresi, bulgari. Questo perché i vettori dell'Est europeo possono beneficiare di un differenziale del costo del trasporto a proprio favore che si aggira attorno al 30% rispetto a quello italiano. Oltretutto vi è anche una disparità nelle buste paga dei lavoratori che ha fatto sì che sempre più autisti italiani vengano sostituiti con quelli stranieri: per 2.000 euro netti presi da un autotrasportatore italiano, uno dell'Est ne percepisce appena 600".

"Tutto ciò - prosegue l'esponente di Forza Italia - ha prodotto negli ultimi 10 anni una contrazione del numero di imprese di autotrasporto in FVG pari al 38% e, in base a un'indagine della CGIA di Mestre, nel periodo 2009/2013 la nostra è stata la regione che ha subito la contrazione più forte di imprese del settore (20,7%). A ridosso del confine, infatti, la disparità dei prezzi praticati dagli autotrasportatori di casa nostra e i concorrenti dell'Est è lampante: basti pensare a una realtà come Gorizia, fino a pochi anni fa costellata di piccole e grandi imprese di autotrasporto, dove oggi il settore è praticamente scomparso".

"Il suddetto Regolamento comunitario prevede che solo in caso di grave perturbazione del mercato dei trasporti nazionali all'interno di una determinata zona geografica, dovuta ad attività di cabotaggio o aggravata da tale attività, lo Stato membro possa chiedere alla Commissione l'applicazione della procedura di salvaguardia, che consiste nella sospensione di tale pratica per un periodo di 6 mesi, prorogabile una sola volta per altri 6. Alcuni Paesi comunitari, come Germania e Francia, hanno già introdotto misure a tutela delle proprie imprese di autotrasporto, quali il salario minimo del personale viaggiante e la registrazione ai fini IVA anche per gli stranieri che effettuano cabotaggio. E ora anche l'Austria è in procinto di emanare analoghe misure".

"In Italia - afferma ancora Novelli - l'unico deterrente previsto, a oggi, è l'inversione dell'onere della prova a carico del conducente del mezzo qualora, in sede di controllo, venisse riscontrata un'incompatibilità fra le registrazioni del tachigrafo e la documentazione presente a bordo del veicolo. Misura che è considerata dal settore del tutto insufficiente a contrastare un fenomeno dilagante come quello della concorrenza dell'Est".

"Se l'Italia e gli altri Paesi UE non copieranno da Francia, Germania e Austria, per il settore dell'autotrasporto italiano, e in particolar modo di quello della nostra regione forte ancora di 1.500 imprese, non ci sarà futuro. Per questo chiediamo all'Amministrazione regionale che si attivi con maggior decisione per sensibilizzare il Governo nazionale in questo senso puntando a una revisione complessiva, in forma restrittiva, della vigente normativa del trasporto merci su gomma, in particolar modo del cabotaggio".

"Sarebbe inoltre necessario - conclude Novelli - sottoscrivere un protocollo d'intesa con le Forza di Polizia (Polizia Stradale e Polizia Locale), affinché siano aumentati i controlli sui vettori stranieri, in quanto, vale la pena ricordare che, ad esempio, in autostrada il rapporto vettori italiani/esteri è di 1:12, mentre i controlli a campione attualmente sono effettuati per il 70% su trasporti italiani e il restante 30% su quelli stranieri".