FI: su comunità Rom irrisolti temi legalità e obblighi fiscali
(ACON) Trieste, 17 nov - COM/AB - "Bene il monitoraggio e le
politiche di integrazione attuate a favore delle comunità Rom
presenti in Friuli Venezia Giulia, ma rimane irrisolto il tema
della legalità e degli obblighi fiscali sui redditi e beni
patrimoniali".
È questo il commento dei consiglieri regionali di Forza Italia
Rodolfo Ziberna e Roberto Novelli alla risposta dell'assessore
Torrenti a una loro interpellanza presentata più di due anni fa,
sul monitoraggio della comunità Rom presente in FVG.
"Nell'interpellanza - rilevano Ziberna e Novelli - si chiedeva
alla Regione di attivarsi con le Prefetture e le Questure per
verificare la possibilità di una collaborazione, anche con gli
Enti locali, affinché venga avviato un monitoraggio della
presenza dei Rom nei campi nomadi del FVG, tendendo conto in
particolare della loro situazione finanziaria e patrimoniale,
delle condizioni di vita dei minori e delle eventuali attività
illegali".
"In particolare il quesito riguardava il tema delle imposte e
delle tasse. Su questo versante i cittadini italiani sono vessati
e controllati all'inverosimile: con l'introduzione del
redditometro, ormai uno non può neanche spendere i propri soldi
come vuole, perché se lo Stato ritiene che non sia adeguato al
tuo stile di vita, ecco che scattano i controlli e, ovviamente,
le successive sanzioni. E i Rom? Qual è la loro situazione
patrimoniale? Come riescono a sopravvivere e a mantenere, ad
esempio, le vetture di grossa cilindrata che posseggono (che a un
cittadino fanno scattare il redditometro)?"
"Nella sua risposta - proseguono i consiglieri di Forza Italia -
l'assessore Torrenti ha annunciato che a luglio si è concluso un
monitoraggio sulla presenza dei Rom nel territorio regionale.
Monitoraggio che ha portato alla rilevazione di 392 residenti in
4 insediamenti: 181 nel comune di Trieste (dei quali 153 in 50
alloggi e 28 in baracche roulotte o case), 172 nell'area
dell'ambito distrettuale dell'udinese in 4 aree (17 a Pasian di
Prato in case mobili o roulotte private, 6 a Pavia di Udine in un
alloggio, 18 a Tavagnacco alloggiate in modi diversi, 131 nel
comune di Udine in baracche, roulotte e alloggi), 32 nell'ambito
di Azzano X (di cui 11 a Chions in tre alloggi, 8 a Pravisdomini
in due alloggi, 11 a Pasiano di Pordenone in roulotte privata) e
7 a Trivignano in roulotte private".
"I Comuni di Trieste e Udine stanno attuando politiche di
integrazione nei confronti della comunità Rom, in particolare
nella gestione dei minori, cercando di dare risposta alla forte
dispersione scolastica (la percentuale dei Rom che conseguono un
livello di istruzione secondaria o superiore nella media della
Comunità europea è del 67,2%, mentre in Italia, Romania, Spagna e
Bulgaria è del 5,9%), sia per quanto riguarda la sanità, il
superamento della precarietà abitativa e la prevenzione di reati".
"Le Questure - aggiungono Ziberna e Novelli - operano con
costanti controlli preventivi, monitoraggi, ispezioni e anche con
prescrizioni limitative nei confronti di coloro che hanno
commesso reati, seppur minori".
"Rimane comunque aperto - concludono Ziberna e Novelli - il tema
della legalità, anche fiscale, visto che, come dimostrano i
sequestri che vengono operati di tanto in tanto nei campi Rom,
questi pare dispongano di redditi e beni che, di fatto, sfuggono
a qualsiasi controllo e non sono quindi sottoposti al regolare
pagamento di tasse ed imposte".