FdI/AN-LN: da Consolato certificazione beni immobili extracomunitari
(ACON) Trieste, 17 nov - COM/AB - "A certificare la non
proprietà di beni immobili e mobili nello stato di appartenenza
non sarà più l'immigrato con una semplice autocertificazione, ma
dovrà essere il Consolato. In questo modo saranno disincentivati
i cittadini extracomunitari che hanno l'intenzione di acquisire
un punteggio migliore attraverso una falsa dichiarazione nella
compilazione del modello ISEE con cui dichiarano di non avere
alcuna proprietà".
L'emendamento, presentato dai consiglieri regionali di Fratelli
d'Italia/Alleanza Nazionale Luca Ciriani e Barbara Zilli della
Lega Nord alla legge sull'immigrazione è stato accolto dalla
maggioranza e votato all'unanimità.
"Con questa misura i cittadini extracomunitari non potranno
essere avvantaggiati attraverso una falsa dichiarazione rispetto
ai cittadini italiani nelle misure di sostegno derivanti
dall'ISEE. Come sappiamo - precisa Ciriani - le autorità preposte
possono facilmente controllare se un cittadino italiano ha
dichiarato il falso nel modello ISEE circa la proprietà di beni
mobili e immobili e per questi una autocertificazione della
situazione patrimoniale continua a essere concessa. Discorso
differente invece per i cittadini extracomunitari, la cui
veridicità della dichiarazione è impossibile da verificare da
parte delle autorità italiane, per questo motivo è richiesta la
certificazione da parte del Consolato di appartenenza".
"Le proprietà sia immobiliari e che mobiliari, per quanto
riguarda il modello ISEE, contribuiscono alla determinazione del
reddito, e la misura vuole impedire false dichiarazioni da chi
non è assoggettato ai controlli per ottenere un punteggio
maggiore e quindi ottenere le agevolazioni, magari a scapito di
chi avrebbe più diritto. Soltanto l'atto del Consolato, quindi,
varrà quale certificato della situazione patrimoniale del
richiedente extra comunitario".
"L'emendamento accolto dalla Giunta - conclude Zilli - permette
di fare chiarezza rispetto all'accesso alle prestazioni sociali
riportando nell'alveo della legalità situazioni di appropriazione
certamente indebita di contribuzioni o posizioni in graduatoria
più favorevoli ingiustificate proprio per l'impossibilità di
controllare la situazione economica dei beneficiari immigrati. E'
un importante contributo sul piano operativo. Ed è altrettanto
importante sottolineare che si tratta di un provvedimento che
porta la firma dell'opposizione e che la maggioranza non ha
potuto far altro che accogliere".