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Sel: Lauri, legge immigrazione difende modello di società aperta

17.11.2015
19:00
(ACON) Trieste, 17 nov - COM/AB - "Dopo la cancellazione di quella precedente da parte del centro destra, eravamo una delle due sole Regioni italiane a non averne una, ed è importante averla approvata perché è una legge sull'integrazione degli stranieri che in FVG vivono, lavorano e pagano le tasse, sono 170 milioni, cui si aggiungono 180 milioni di contributi pensionistici che finiscono nelle nostre casse, ogni anno".

Lo afferma Giulio Lauri, capogruppo di Sel in Consiglio regionale, a margine dell'approvazione della legge sull'integrazione degli stranieri immigrati. "Lavorare a questa integrazione è importante: perché è quella che ci permette di difendere il nostro modello sociale, quello europeo di una società aperta. È proprio questo modello che è stato attaccato venerdì sera a Parigi. Non le basi militari, non le chiese, perché non è una guerra di religione, ma il nostro stile nelle sue manifestazioni più normali: lo stadio, i bar, i caffè, la possibilità di assistere a un concerto. È la nostra libertà a essere sotto attacco. Quella stessa che potrebbe fare presa sui loro giovani, sottraendoli al proselitismo e al fanatismo religioso, che possono sopravvivere e autoalimentarsi solo in una società chiusa. Ecco perché l'errore più grave che potremmo fare è di chiuderci, perché è ciò che loro vogliono".

"Se da parte del centro destra non c'erano dubbi sulla posizione da assumere, è stupefacente - ha continuato Lauri - l'atteggiamento ambiguo del Movimento 5 Stelle rispetto a questa legge. Da un lato hanno contribuito a migliorarla in senso più favorevole ai processi di integrazione e alla promozione dei diritti dei migranti, dall'altro però hanno poi votato no alla legge, appigliandosi all'assenza di regolamenti e bandi per non dare un voto positivo. La sensazione è stata che invece fossero alla ricerca di un puro pretesto per non votare la legge. Resta da capire se per ordini superiori o per intima convinzione, ma certamente è venuta alla luce, su questo argomento, un'ambiguità politica che prima o poi dovranno sciogliere".