LN-FdI/AN: Zilli-Ciriani, l'educazione stia in capo alle famiglie
(ACON) Trieste, 18 nov - COM/RCM - Proporre una mozione per
impedire il fiorire di modelli riconducibili alla teoria gender
nelle scuole è stato un atto doveroso e corretto nei confronti di
tutti quei genitori che si sono dimostrati, a ragione,
preoccupati per la pericolosa deriva che sta prendendo
l'educazione nelle scuole, soprattutto dell'infanzia ed
elementari, della nostra regione.
Ne sono convinti Barbara Zilli (LN) e Luca Ciriani (FdI/AN), che
così motivano la presentazione della loro mozione, poi respinta
dall'Aula, "La scuola non introduca ideologie destabilizzanti e
pericolose per lo sviluppo degli studenti quali l'ideologia
gender".
Non riusciamo a concepire una scuola che voglia entrare
nell'educazione e nell'insegnamento di tematiche così delicate.
Quello che vogliamo - affermano i due consiglieri di centrosestra
- non è eliminare la tolleranza o la lotta alla discriminazione,
ma cercare di lasciare in capo alle famiglie la scelta di come
educare i propri figli, soprattutto in tenerissima età, in
relazione alla sessualità e all'affettività.
Accettare ciò che è diverso da noi è sacrosanto e la tolleranza
va insegnata ai nostri figli: non dobbiamo però negare quello che
è il nostro modello di società che, anche per costituzione è
fondato sulla famiglia tradizionale. Ma - ribadiscono la zilli e
Ciriani - non dobbiamo far passare il messaggio, soprattutto
nelle scuole, che il modello di famiglia sia quello descritto, ad
esempio nel libro l'Acero rosso. Famiglia è papà e mamma, non due
mamme, due papà. Questo non vuol dire negare che esistano altre
situazioni, ma significa opporci con forza alle imposizioni di
modelli educativi che nulla hanno a che fare con il ruolo della
scuola.
La nostra proposta - è la loro conclusione - ha subìto le
scontate strumentalizzazioni da parte dei soliti sacerdoti
dell'etica e della morale. Abbiamo cercato ancora una volta di
mettere in guardia l'Aula rispetto ai rischi imminenti derivanti
da questa eliminazione della diversità. E la scelta della
maggioranza è stata mettere la testa sotto la sabbia come gli
struzzi, negando l'esistenza di questi rischi e delle situazioni
denunciate da molte famiglie.