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M5S: Sergo, elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia non è prioritario

19.11.2015
16:55
(ACON) Trieste, 19 nov - COM/RCM - "Anche l'Unione europea si è espressa, così come Movimento 5 Stelle regionale sosteniamo da tempo e abbiamo sottolineato anche in occasione della visita del premier Renzi: l'elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia non è prioritario".

A scriverlo in una nota, il portavoce pentastellato in Consiglio regionale Cristian Sergo, che così prosegue: "L'elenco dei progetti di interesse comune presentato nel 2013, per quanto riguarda il Corridoio prioritario interconnessioni di elettricità nord-sud nell'Europa centro-orientale e sud-orientale, il cluster 3.20 prevedeva sia l'interconnessione fra Udine Ovest e Okroglo sia la linea interna fra Udine ovest e Redipuglia.

"Nel nuovo elenco presentato il 18 novembre, l'Unione europea ha sensibilmente ridotto il numero dei Pic da 289 a 195. Infatti, il nuovo documento per quanto riguarda il cluster 2.0 riporta la frase "no longer considered a PIC", ovvero che non è più considerato come prioritario.

"Ebbene, in questa vicenda siamo stati attaccati, insultati, irrisi dalla società Terna e dai suoi sostenitori, anche dopo aver invano avvertito il presidente del Consiglio Renzi del fatto che un mese fa si sarebbe recato a inaugurare un impianto siderurgico che per anni era stato ritenuto sostenibile solo con la realizzazione dell'elettrodotto Udine-Redipuglia, ma che invece è stato inaugurato lo stesso nonostante l'opera non fosse stata completata.

"Ora che l'iter, grazie al decreto del Mise, dovrà ripartire da zero, per Terna ci sarà un ulteriore ostacolo da superare: non solo l'inequivocabile sentenza del Consiglio di Stato, ma anche questa decisione della Commissione europea.

"Il tutto era stato anticipato anche da noi in Commissione consiliare una settimana fa, quando abbiamo analizzato il pacchetto energia europeo e abbiamo chiesto di sottolineare con forza il fatto che l'Europa "prevede diversi Pic italiani nel settore dell'energia elettrica, soprattutto interconnettori tra Italia da una parte e Francia, Svizzera e Austria dall'altra e i necessari rafforzamenti interni, permetterebbero, una volta completati, di incrementare la capacità di interconnessione elettrica del Paese, portandola a circa il 12% entro il 2020.

"Proprio perché nel documento non c'è traccia delle interconnessioni con la Slovenia, abbiamo chiesto che nella risoluzione del Consiglio venisse sottolineato proprio questo aspetto.

"Dopo l'estate torrida con i record di richiesta di energia elettrica e dopo l'inaugurazione del nuovo impianto di Cargnacco, che hanno dimostrato come la nostra rete elettrica sia in grado di supportare l'attuale richiesta energetica - richiesta che secondo la previsione dell'Amministrazione regionale dovrà anche ridursi con il tempo e con gli interventi di efficientamento energetico -, adesso attendiamo cosa Terna e Regione si inventeranno per dichiarare l'opera strategica invece di puntare con decisione verso la realizzazione delle Smart Grid così come sostenuto dal Consiglio regionale con la risoluzione di maggio".