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AR: Santarossa, nuova legge su accoglienza solo Asylum shopping

20.11.2015
17:22
(ACON) Trieste, 20 nov - COM/RCM - "La legge sull'accoglienza degli immigrati appena approvata dalla maggioranza di centrosinistra a guida Pd non ha alcun contenuto utile ed è solo l'immagine di quel buonismo (direi anche pericoloso) di sinistra che sta facendo diventare l'Italia il Paese dell'Asylum shopping." Così il commento del consigliere regionale di Autonomia Responsabile Valter Santarossa al nuovo provvedimento sull'accoglienza, e aggiunge: "Il nostro Gruppo non ha ritenuto di partecipare alla votazione di una legge che non prevede strumenti concreti sia nella direzione di tutelare la comunità regionale, quindi prevedendo anche il respingimento, sia nelle azioni per accogliere e integrare gli sfortunati migranti. Una legge che serve solo quale database per indirizzare elettoralmente gli oltre centodiecimila stranieri ormai residenti in FVG e utile per veicolare i flussi finanziari verso progetti prodotti dalle organizzazioni non profit vicine al Governo regionale.

"Nel panorama italiano nessuna Regione, anche molto più coinvolta di noi dal fenomeno migratorio, dal 2009 ha ritenuto di dover legiferare in tale materia visto che ci sono già norme nazionale e comunitarie. Addirittura la Sicilia non ha una sua legge specifica. È evidente che questo attivismo è dettato solo da una lungimiranza a fini elettorali.

"Personalmente ho provato a tradurre l'articolato del progetto di legge della Giunta regionale, ma non sono riuscito a cogliere l'utilità finalizzata al bene pubblico di questo provvedimento, da qualunque parte lo si guardi, sia dall'ospitante quanto dall'ospite, ma soprattutto, rilevo, gli intenti celati da termini di ampia interpretazione, quali "interventi, parità, sostenere, erogare contributi, partecipazione alla vita pubblica, sostegno allo studio anche dopo la maggiore età, promuovere integrazione interculturale, inserimento lavorativo stabile" che rappresenteranno solo voci di spesa e produrranno discriminazioni a sfavore dei nostri corregionali piuttosto che gli equilibri invocati.

"Perché parlare di pari opportunità quando è sufficiente il concetto di uguaglianza? Come si coniuga il concetto di parità di genere rispetto a culture che collocano la donna su uno scalino inferiore rispetto all'uomo? Parliamoci chiaro, questa è una legge che produrrà una discriminazione verso i nostri cittadini e nel contempo non permetterà ai migranti di diventare, presto, indipendenti dal sostegno pubblico, che anzi li stimola ad aggregazioni settarie con le conseguenze che possiamo immaginare".