AR: Santarossa, nuova legge su accoglienza solo Asylum shopping
(ACON) Trieste, 20 nov - COM/RCM - "La legge sull'accoglienza
degli immigrati appena approvata dalla maggioranza di
centrosinistra a guida Pd non ha alcun contenuto utile ed è solo
l'immagine di quel buonismo (direi anche pericoloso) di sinistra
che sta facendo diventare l'Italia il Paese dell'Asylum shopping."
Così il commento del consigliere regionale di Autonomia
Responsabile Valter Santarossa al nuovo provvedimento
sull'accoglienza, e aggiunge: "Il nostro Gruppo non ha ritenuto
di partecipare alla votazione di una legge che non prevede
strumenti concreti sia nella direzione di tutelare la comunità
regionale, quindi prevedendo anche il respingimento, sia nelle
azioni per accogliere e integrare gli sfortunati migranti. Una
legge che serve solo quale database per indirizzare
elettoralmente gli oltre centodiecimila stranieri ormai residenti
in FVG e utile per veicolare i flussi finanziari verso progetti
prodotti dalle organizzazioni non profit vicine al Governo
regionale.
"Nel panorama italiano nessuna Regione, anche molto più coinvolta
di noi dal fenomeno migratorio, dal 2009 ha ritenuto di dover
legiferare in tale materia visto che ci sono già norme nazionale
e comunitarie. Addirittura la Sicilia non ha una sua legge
specifica. È evidente che questo attivismo è dettato solo da una
lungimiranza a fini elettorali.
"Personalmente ho provato a tradurre l'articolato del progetto di
legge della Giunta regionale, ma non sono riuscito a cogliere
l'utilità finalizzata al bene pubblico di questo provvedimento,
da qualunque parte lo si guardi, sia dall'ospitante quanto
dall'ospite, ma soprattutto, rilevo, gli intenti celati da
termini di ampia interpretazione, quali "interventi, parità,
sostenere, erogare contributi, partecipazione alla vita pubblica,
sostegno allo studio anche dopo la maggiore età, promuovere
integrazione interculturale, inserimento lavorativo stabile" che
rappresenteranno solo voci di spesa e produrranno discriminazioni
a sfavore dei nostri corregionali piuttosto che gli equilibri
invocati.
"Perché parlare di pari opportunità quando è sufficiente il
concetto di uguaglianza? Come si coniuga il concetto di parità di
genere rispetto a culture che collocano la donna su uno scalino
inferiore rispetto all'uomo? Parliamoci chiaro, questa è una
legge che produrrà una discriminazione verso i nostri cittadini e
nel contempo non permetterà ai migranti di diventare, presto,
indipendenti dal sostegno pubblico, che anzi li stimola ad
aggregazioni settarie con le conseguenze che possiamo immaginare".