Ncd: Colautti e Cargnelutti, confrontarsi con l'Islam moderato
(ACON) Trieste, 24 nov - COM/RCM - Per poter procedere a una
approfondita discussione e confronto in Consiglio regionale,
l'ordine del giorno predisposto dal capogruppo di Ncd, Alessandro
Colautti, con il collega Paride Cargnelutti, su richiesta
dell'assessore Torrenti e di consiglieri di maggioranza e
opposizione, è stato trasformato nella mozione "Ai recentissimi
attentati di Parigi si impone una profonda riflessione, anche
assieme all'Islam moderato, che stani autoinganni e falsità
storiche che nutrono l'estremismo islamista radicale",
sottoscritta poi anche da Emiliano Edera (Citt) e Giovanni
Barillari (Misto).
Per Colautti e Cargnelutti è dunque "tempo di un confronto
culturale che non può essere più eluso. Proprio se non vogliamo
innescare una guerra di civiltà e tanto meno una guerra di
religioni, dobbiamo iniziare una analisi, un confronto anche duro
se necessario perché, a partire dal nostro interno e in primis in
questa assise che rappresenta i cittadini, la cultura della
nostra terra e i valori liberali della nostra democrazia, non
possiamo legiferare dando per scontata l'esistenza di un islam
moderato senza, però, voler cercare un confronto su di esso.
"Se vogliamo essere veramente coerenti con i nostri valori e
continuare a ricevere i migranti e contemporaneamente rendere
inoffensive le cellule terroristiche pronte a uccidere, se
vogliamo salvare chi fugge dall'Isis ed essere implacabili contro
chi vuole trarre vantaggio dalla nostra lealtà ai nostri principi
per entrate nel nostro Paese a commettere crimini, allora non
possiamo sottrarci a un vero confronto al nostro interno e con il
mondo islamico moderato.
"Questa legge sull'accoglienza può essere valida in tempo di
pace, ma ora che siamo in guerra il Consiglio regionale deve
avere il coraggio di sviscerare tutti i reali argomenti legati
all'immigrazione e al mondo islamico, senza rifugiarsi
nell'inutile contrapposizione tra chi dice che sono tutti
terroristi e chi afferma che i musulmani sono le prime vittime
del terrorismo.
"La politica ha la possibilità di aiutare l'Islam moderato a
liberarsi dal ricatto religioso di cui, gioco forza, è
prigioniero. Questo aiuto, però, può arrivare solo attraverso un
confronto duro, senza sconti e che non abbia paura della verità;
così come è avvenuto nella cultura laico-illuminista occidentale
che ha avuto almeno per due secoli con il Cristianesimo e con le
sue influenze storico-sociali.
"Il Consiglio regionale del FVG non deve avere paura di
domandarsi e domandare, ad esempio, perché nell'Islam moderato la
condizione della donna è sempre di inferiorità, perchè non è
accettato un reale confronto culturale, perchè non è possibile
costruire una chiesa o una sinagoga, perché sono state accettate
solo parzialmente le dichiarazioni sui diritti dell'uomo, perché
non parliamo che l'adulterio nei Paesi islamici è punito con la
lapidazione.
"Solo se la politica e il nostro Consiglio regionale prima di
tutti avranno il coraggio di aprire questo confronto culturale,
si potrà uscire da un autoinganno e da posizioni politiche
preconcette e concretizzare una risoluzione laica sul tema
dell'accoglienza".