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Ncd: Colautti e Cargnelutti, confrontarsi con l'Islam moderato

24.11.2015
12:59
(ACON) Trieste, 24 nov - COM/RCM - Per poter procedere a una approfondita discussione e confronto in Consiglio regionale, l'ordine del giorno predisposto dal capogruppo di Ncd, Alessandro Colautti, con il collega Paride Cargnelutti, su richiesta dell'assessore Torrenti e di consiglieri di maggioranza e opposizione, è stato trasformato nella mozione "Ai recentissimi attentati di Parigi si impone una profonda riflessione, anche assieme all'Islam moderato, che stani autoinganni e falsità storiche che nutrono l'estremismo islamista radicale", sottoscritta poi anche da Emiliano Edera (Citt) e Giovanni Barillari (Misto).

Per Colautti e Cargnelutti è dunque "tempo di un confronto culturale che non può essere più eluso. Proprio se non vogliamo innescare una guerra di civiltà e tanto meno una guerra di religioni, dobbiamo iniziare una analisi, un confronto anche duro se necessario perché, a partire dal nostro interno e in primis in questa assise che rappresenta i cittadini, la cultura della nostra terra e i valori liberali della nostra democrazia, non possiamo legiferare dando per scontata l'esistenza di un islam moderato senza, però, voler cercare un confronto su di esso.

"Se vogliamo essere veramente coerenti con i nostri valori e continuare a ricevere i migranti e contemporaneamente rendere inoffensive le cellule terroristiche pronte a uccidere, se vogliamo salvare chi fugge dall'Isis ed essere implacabili contro chi vuole trarre vantaggio dalla nostra lealtà ai nostri principi per entrate nel nostro Paese a commettere crimini, allora non possiamo sottrarci a un vero confronto al nostro interno e con il mondo islamico moderato.

"Questa legge sull'accoglienza può essere valida in tempo di pace, ma ora che siamo in guerra il Consiglio regionale deve avere il coraggio di sviscerare tutti i reali argomenti legati all'immigrazione e al mondo islamico, senza rifugiarsi nell'inutile contrapposizione tra chi dice che sono tutti terroristi e chi afferma che i musulmani sono le prime vittime del terrorismo. "La politica ha la possibilità di aiutare l'Islam moderato a liberarsi dal ricatto religioso di cui, gioco forza, è prigioniero. Questo aiuto, però, può arrivare solo attraverso un confronto duro, senza sconti e che non abbia paura della verità; così come è avvenuto nella cultura laico-illuminista occidentale che ha avuto almeno per due secoli con il Cristianesimo e con le sue influenze storico-sociali.

"Il Consiglio regionale del FVG non deve avere paura di domandarsi e domandare, ad esempio, perché nell'Islam moderato la condizione della donna è sempre di inferiorità, perchè non è accettato un reale confronto culturale, perchè non è possibile costruire una chiesa o una sinagoga, perché sono state accettate solo parzialmente le dichiarazioni sui diritti dell'uomo, perché non parliamo che l'adulterio nei Paesi islamici è punito con la lapidazione.

"Solo se la politica e il nostro Consiglio regionale prima di tutti avranno il coraggio di aprire questo confronto culturale, si potrà uscire da un autoinganno e da posizioni politiche preconcette e concretizzare una risoluzione laica sul tema dell'accoglienza".